La Corte Costituzionale ha rigettato la questione di legittimità costituzionale della ‘sugar tax’ invano sollevata da Assobibe, l’associazione italiana dei produttori di bevande analcoliche. Si avvicina così l’epilogo di una saga che perdura da quattro anni, in attesa dell’applicazione dell’imposta sulle bibite zuccherate e/o con edulcoranti infine prevista a luglio 2024, dopo l’ennesima proroga accordata dal governo di Giorgia Meloni.
Sugar tax sulle bibite dolci, 4 anni di proroghe in Italia
L’introduzione della sugar tax si deve al secondo governo di Giuseppe Conte. La legge finanziaria per il 2020 aveva infatti previsto un’imposta di
- 10 euro per ettolitro sui prodotti finiti contenenti più di 25 grammi/litro di edulcoranti.
- 0,25 euro per kg sui prodotti da consumare previa diluizione contenenti più di 125 grammi/kg di edulcoranti (legge 27 dicembre 2019 n. 160, articolo 1, comma 661-676).
L’imposta grava sulle bevande analcoliche (volume alcolometrico inferiore o pari a 1,2%) edulcorate con qualsiasi sostanza, di origine naturale o sintetica, in grado di conferire sapore dolce alle bevande. (1) Anche i dolcificanti sintetici, infatti, favoriscono l’obesità, avverte WHO. (2)
Un’imposta salutare
Lo spirito della sugar tax è proteggere la popolazione, giovani in primis, dagli effetti del consumo di bevande analcoliche. Obesità e sovrappeso già a partire dall’infanzia, come si è visto, ma anche diabete di tipo e altre malattie gravi e croniche (NCDs, Non-Communicable Diseases). (3)
L’utilità della sugar tax viene bene espressa dall’esperienza vissuta nei paesi che l’hanno introdotta ben prima dell’Italia.
I poveri mangiano peggio dei ricchi
Esemplare è il caso del Regno Unito, ove la percentuale di bevande che contengono >5 g di zucchero/100 ml è scesa dal 49% ad appena il 15%, tra settembre 2015 e febbraio 2019, con un’accelerazione della riformulazione dopo l’annuncio nel 2016 della decisione di introdurre la sugar tax.
Uno studio ha misurato l’effetto dell’imposta sull’obesità giovanile in UK, scoprendo una riduzione dei tassi di obesità dell’8% nelle femmine di 10-11 anni. E la maggiore efficacia della sugar tax è emersa nelle aree più svantaggiate, a conferma dell’infondatezza dell’affermazione secondo cui ‘i poveri mangiano meglio dei ricchi’.
La resistenza di Big Soda
L’industria di settore si è opposta strenuamente all’introduzione della sugar tax in Italia. Ha ottenuto proroghe per quattro anni, l’ultima volta dal governo Meloni, quattro mesi fa. (5) E ha pure interpellato il TAR Lazio, con ricorso incidentale alla Corte Costituzionale per eccepire l’incostituzionalità della misura, per ipotetica contrarietà al principio dell’uguaglianza tributaria.
La protesta continua, anche dopo la pronuncia dei guardiani della Costituzione. La retorica si basa sugli argomenti di sempre, usati anche da Big Alcohol e Big Tobacco:
- scenario ipotetico di danni catastrofici all’industria di settore e rischio di perdita di posti di lavoro
- responsabilità individuale. Si dovrebbe rispettare la libertà di scelta del singolo individuo,
- iniquità e timore di gravare con nuove tasse sulle fasce meno abbienti della società. Proprio quelle più colpite da diabete e altre malattie correlate a diete malsane e alimenti industriali squilibrati, in realtà. (6)
La decisione della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale, con sentenza del 7 febbraio 2024 depositata il 26 marzo 2024, ha sgomberato definitivamente il campo dagli argomenti pretestuosi citati, decidendo che la sugar tax
– non pone alcun profilo di illegittimità costituzionale,
– mira a disincentivare la commercializzazione e il consumo di specifici prodotti ritenuti dannosi per la salute,
– può pertanto impedire un aggravio della spesa pubblica, riducendo il ricorso al Servizio sanitario nazionale per le cure. (7)
Marta Strinati
Note
(1) V. Legge 27 dicembre 2019, n. 160. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. (19G00165) (GU Serie Generale n.304 del 30-12-2019 – Suppl. Ordinario n. 45) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/12/30/19G00165/sg
(2) Marta Strinati. ’Senza zuccheri’? Gli edulcoranti sintetici sono inutili e nocivi, avverte WHO. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.5.23
(3) Marta Strinati. Bevande analcoliche e obesità negli adolescenti, lo studio in 107 Paesi. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.7.23
(4) Marta Strinati. Sugar tax. Meno 5.000 casi di obesità tra le ragazze britanniche. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.1.23
(5) Sugar tax. Assobibe su Manovra 2024: Importante lo slittamento a luglio, ma imposta a + 28% provocherà un -15,6% di vendite. Agricultura. 30.12.23 https://www.agricultura.it/2023/12/30/sugar-tax-assobibe-su-manovra-2024-importante-lo-slittamento-a-luglio-ma-imposta-a-28-provochera-un-156-di-vendite/
(6) Marta Strinati, Dario Dongo. Soda tax, ecco come Big Food contrasta le politiche sanitarie. E come reagire. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.10.22
(7) Sentenza 49/2024 (ECLI:IT:COST:2024:49). Corte Costituzionale https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?param_ecli=ECLI:IT:COST:2024:49
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".