HomeMercatiTroppo zucchero nei cereali Kellogg’s, in UK vietate le promozioni

Troppo zucchero nei cereali Kellogg’s, in UK vietate le promozioni

I cereali ripieni Kellogg’s contengono troppo zucchero e in UK non possono venire promossi con sconti 2×1 o pubblicità alla cassa del supermercato. Lo ha sancito il giudice Linden dell’Alta Corte britannica, respingendo il ricorso del colosso con casamadre negli USA.

Troppo zucchero nei cereali Kellogg’s (e non solo)

La quasi totalità dei cereali ripieni per la prima colazione, non solo a marchio Kellogg’s, contengono quantità di zucchero molto elevate. Fino a 32g per 100g di prodotto, come abbiamo visto nella nostra indagine di mercato su 24 prodotti.

Per questo motivo, lo Health and Care Bill, che introduce restrizioni al marketing del cibo spazzatura, è stato aggredito con una battaglia legale dal colosso dei cereali da colazione. La tesi ‘difensiva’ è che il prodotto viene consumato con il latte, quindi gode di un miglioramento del profilo nutrizionale. Ma seguendo il buon senso, il giudice l’ha cassata, definendola ‘sorprendente‘.

The suggestion Frosties (37g di zucchero ogni 100g, ndr) should not be regarded as a less healthy product because of the nutritional value of the milk is surprising‘, ha scritto il giudice Linden.

Giro di vite ai cibi HFSS

La politica avviata due anni fa dal governo inglese per combattere obesità, sovrappeso e malattie correlate (NCDs) prevede alcune misure per depotenziare il marketing degli alimenti HFSS (High in Fat, Sugar and Salt). Restrizioni nei punti vendita di grandi dimensioni e limiti alla pubblicità on line, nelle app e in tv prima delle 21.

L’entrata in vigore del pacchetto normativo, attesa per ottobre 2022, è stata rinviata lo scorso maggio dal premier Boris Johnson. La motivazione addotta è la crisi dei prezzi. Tuttavia, è chiaro che l’emergenza dovrebbe venire affrontata per tutelare il consumo degli alimenti semplici e salubri, non certo per i prodotti ultraprocessati.

Il modello scelto da WHO

Il modello UK è esemplare anche secondo l’OMS Europa, che ha invitato i 56 Stati suoi membri a seguirlo per ridurre il consumo di alimenti HFSS e combattere l’epidemia di obesità e sovrappeso, grave anche in Italia, con un minore su quattro a rischio.

La war economy, con la crisi dei prezzi e delle forniture, sembra il nuovo mantra scelto dalle lobby per continuare a ingrassare la popolazione e le proprie casse. L’autodifesa passa per l’informazione. Anche quella semplice e gratuita offerta dalla app Yuka, che rivela all’istante sullo smartphone il profilo nutrizionale degli alimenti confezionati.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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