HomeMercatiTroppo sale nei finger food, le analisi di Action on Salt

Troppo sale nei finger food, le analisi di Action on Salt

Troppo sale nei finger food. Le analisi condotte da Action on Salt – il gruppo di esperti che da anni si batte per la riformulazione degli alimenti – mostrano come un prodotto su 4 contenga livelli molto elevati di sodio. Una situazione pericolosa, secondo l’organizzazione, che invoca l’informazione nutrizionale su questi cibi anche laddove forniti nei bar.

Troppo sale nei finger food, test su 555 prodotti

Il gruppo di esperti con sede presso la Queen Mary University di Londra ha analizzato il profilo nutrizionale di 555 finger food, o ‘alimenti da picnic’, venduti in Gran Bretagna. Olive, pasticcini salati, torte salate, cibi pronti al consumo e altri snack (Ready-To-Eat food). Anche nelle versioni vegetariana e vegana. Il risultato è allarmante, considerati i gravi danni per la salute associati al consumo eccessivo di sale. Malattie cardiovascolari e infarti, le prime cause di mortalità prematura nel mondo, ma anche tumori e diabete.

Un campione su 4 contiene quantità di sale molto elevate, denuncia Action on Salt. Si tratta di livelli che sarebbero segnati in rosso su un’etichetta nutrizionale di sintesi front-of-pack (front-of-pack food labelling, FOPL), come il Nutri-Score. Tuttavia, altro problema, dal test emerge anche che uno snack su 3 è privo di tale etichettatura. Un vuoto informativo che impedisce ai consumatori di scegliere consapevolmente cosa acquistare. Non a caso, il 40% degli snack senza etichetta analizzati dal gruppo britannico è eccessivamente salato.

Troppo sale, gli obiettivi mancati

Una concentrazione di sale pari al 5% – il doppio dell’acqua di mare – distingue alcuni tipi di olive. Più in generale, la metà dei prodotti analizzati da Action on Salt contiene ben più sale di quello previsto nelle raccomandazioni ministeriali inglesi definite nel 2014 in vista del 2017. Un vero fallimento, osserva l’organizzazione, che invita le istituzioni sanitarie a fare maggiore pressione sull’industria alimentare.

Nuovi obiettivi di riduzione del sale negli alimenti saranno definiti nel 2020, secondo quanto previsto nel Libro verde sulla prevenzione pubblicato a luglio 2019 dal ministero della Salute britannico. Nell’attesa, Action on Salt chiede un’etichettatura nutrizionale obbligatoria per tutti i prodotti alimentari, inclusi quelli da picnic.

Troppo sale nei finger food. Vegani alla sbarra

I consumatori vegani devono prestare particolare attenzione al sale. Il test dimostra infatti come la gran parte dei prodotti alternativi alla carne, nel distinguersi positivamente sul fronte dei grassi saturi, presenti tenori superiori di sodio. Un esempio su tutti, il rotolo di ‘salsiccia vegana’ Fry, 1,8 g di sale per 100 grammi.

Gli eccessi di sodio nei cibi vegani erano stati già ampiamente documentati da GIFT (Great Italian Food Trade) nel 2017, mediante un’indagine di mercato su oltre 130 alimenti vegani e vegetariani pronti per il consumo e venduti in Italia. Con il paradosso che alcuni prodotti presentano un tenore di sale/sodio così elevato da raggiungere la soglia giornaliera raccomandata in una sola porzione o poco più.

Note

(1) V. http://www.actiononsalt.org.uk/salt-surveys/2019/savoury-finger-food-survey/

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti