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Snack bio a base di legumi, un trend in crescita. Le preferenze dei consumatori italiani

L’offerta a scaffale degli snack a base di legumi registra una crescita sostanziale, grazie all’interesse dei consumatori italiani verso alternative salutari, spesso bio, a patatine fritte e junk-food (1,2).

Uno studio pubblicato su Nutrients (Petrontino et al., 2023) esamina l’influenza degli ingredienti e dei claims in etichetta sulla scelta e la propensione a pagare prezzi più alti. (3)

1) Snack a base di legumi, 177 prodotti a confronto

I ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari e dello spin-off d’ateneo Sinagri hanno selezionato 177 snack a base di legumi proposti tra maggio e luglio 2022 in supermercati, minimarket e discount nella regione Puglia, oltreché nei negozi online.

Il campione è molto eterogeneo, poiché:

  • il prezzo per 100g varia da € 0,73 a € 3,53 (quasi il quintuplo),
  • il peso della confezione oscilla tra i 40 e i 240 grammi,
  • il bio (certificazione biologica) riguarda il 57,10% degli snack.

Tra gli ingredienti, il tipo di legume e di farina più presenti sono rispettivamente ceci (65%) e mais (46,9%). La farina di frumento compare solo nell’11,9% del campione. Di conseguenza, la maggior parte degli snack (78,5%) è senza glutine. (4)

Nella gran parte dei casi, lo snack è non fritto (61%), non speziato (87%) e formulato con olio di girasole (70,1%).

2) Nutrition Claims, vegan

I nutrition claims sono pressoché ubiquitari in etichetta degli snack a base di legumi, con richiami a:

  • basso contenuto di grassi (14,10%), (5)
  • fonte di proteine (65%), (6)
  • fonte di fibre (73,40%). (7)

Il claimvegano è presente in un’etichetta su quattro (25,40%).

Sul packaging, la maggior parte dei prodotti (81,90%) riporta il simbolo di riciclabilità del packaging.

3) Canali di vendita

La distribuzione degli snack a base di legumi sui diversi canali di vendita è articolata come segue:

  • e-commerce (52%),
  • supermercati (33,3%),
  • negozi di quartiere (5,60%),
  • discount (5,60%),
  • ipermercati (3,40%).

4) Preferenze dei consumatori italiani

Lo studio evidenzia come gli ingredienti, i claims e la certificazione bio hanno effettiva influenza sulle scelte di acquisto di snack a base di legumi da parte dei consumatori italiani. La propensione all’acquisto premia:

  • i legumi lenticchie e ceci, ma non i piselli,
  • l’origine regionale degli ingredienti,
  • l’uso di olio extravergine di oliva, non anche l’olio di girasole o l’assenza di olio,
  • la sostituzione della farina di frumento con farina e/o fecola di patate, senza glutine,
  • la riciclabilità della confezione.

L’esperimento di scelta discreta, vale a dire una simulazione di scelta fra tre varianti, mostra invece nell’ordine le seguenti priorità:

  • certificazione biologica,
  • indicazione di origine regionale,
  • assenza di glutine certificata.

Marta Strinati

Note

(1) Dario Dongo, Camilla Fincardi. Il valore dei legumi per nutrire il pianeta, rapporto FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.1.20

(2) Dario Dongo. Olio di palma e cibo spazzatura. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.1.19

(3) Petrontino, A.; Frem, M.; Fucilli, V.; Labbate, A.; Tria, E.; Bozzo, F. Ready-to-Eat Innovative Legumes Snack: The Influence of Nutritional Ingredients and Labelling Claims in Italian Consumers’ Choice and Willingness-to-Pay. Nutrients 2023, 15, 1799. https://doi.org/10.3390/nu15071799

(4) Dario Dongo. Claim ‘senza glutine’, non ammesse le diciture similari. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.1.21

(5) Dario Dongo. Grassi buoni, dichiarazione nutrizionale e nutrition claims. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.4.18

(6) ‘x% proteine’ sul fronte etichetta, serve l’asterisco? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 11.3.23

(7) Dario Dongo. ABC indicazioni nutrizionali. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.5.18

(8) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. ISO 23622:2021, criteri di etichettatura alimenti Veg, vegetariani e vegani. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.3.21

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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