HomeMercatiSistema allevamento e biodiversità, sbando pubblico. #VanghePulite

Sistema allevamento e biodiversità, sbando pubblico. #VanghePulite

L’assalto al sistema allevamento italiano da parte del cerchio magico di Coldiretti – anche attraverso AIA (Associazione Italiana Allevatori) e AIA 2 alias FEDANA – si incaglia in un bando pubblico europeo su zootecnia e biodiversità, gestito con modalità anomale dal MiPAAF e dal CREA. #VanghePulite.

Antefatti. L’assalto al vitello d’oro

Il vitello d’oro – vale a dire, il sistema allevamento costruito in Italia negli ultimi 60 anni grazie all’impegno dei suoi protagonisti e il sostegno pubblico – è stato cinto d’assedio, negli ultimi due decenni, dal cerchio magico di Coldiretti. La strategia egemonica, come si è visto (1,2), si è articolata in quattro fasi:

1) conquista di AIA. Coldiretti ha dapprima assunto il controllo dell’Associazione Italiana Allevatori, nei primi anni 2000. Castrata dei suoi attributi tecnici, AIA è stata imprigionata nel castello di Palazzo Rospigliosi,

2) sterminio delle APA, assalto delle ARA. Nel periodo 2005-2015 la ‘cupola’, come è chiamata nell’ambiente, ha poi ordinato l’incorporazione delle Associazioni Provinciali degli Allevatori nelle Associazioni Regionali da essa frattanto conquistate,

3) saccheggio degli enti collegati. Le ANA (Associazione Nazionali Allevatori di razza) sono state costrette a cedere ad AIA le loro quote di partecipazione al Laboratorio Genetico, poi ceduto ad Agrotis SpA (la cassaforte di AIA, ove sono confluiti i proventi del saccheggio delle APA). Dalle ceneri di Semenitaly, già di proprietà APA Modena, AIA e Fondazione Cariplo hanno costituito Inseme SpA,

4) attacco alle ANA. Costretta dalle norme cogenti ad allentare il vincolo sulle Associazioni nazionali di razza, nel 2018 il cerchio magico crea un clone di AIA, FEDANA alias AIA 2, e prova a imporre alle ANA uno statuto-capestro che le costringa ad aderirvi, trasferendo su di essa i flussi finanziari. AIA così colonizza ANAFIJ, ANACLI, ANABIC, (3) ASSONAPA, ANARE e ANAS, poi anche ANAPRI e ANABORAPI.

La Resistenza

ANABORAVA (Associazione Nazionale Allevatori di Razza Valdostana), ANAGA (Grigio Alpina) e ANARB (Razza Bruna) organizzano la Resistenza all’assedio dell’impero romano. Rivendicano la loro indipendenza a norma di legge, vincono le battaglie giudiziarie azionate nei loro confronti dal cerchio magico di Coldiretti. E costituiscono l’associazione Synergy, assieme a FRISITALI (Frisona), ANAJER (Jersey) e RIS BUFALA (Bufala mediterranea). (4)

La Resistenza organizza le risorse necessarie a sviluppare il sistema zootecnico bovino e preservare la biodiversità negli allevamenti, mettendo in rete le loro competenze ed esperienze professionali con quelle dei ricercatori di varie università, europee e nordamericane. A luglio 2020, per la prima volta nella storia degli ultimi anni, gruppi di associazioni indipendenti entrano in concorrenza con il ‘sistema Coldiretti-AIA’ nella candidatura a finanziamenti pubblici per il miglioramento genetico in zootecnia.

Biodiversità e bovini da latte

Il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali destina circa 12 milioni di euro a un progetto per il miglioramento genetico nel comparto dei bovini da latte, attraverso il Piano di Sviluppo Rurale Nazionale finanziato dalla PAC 2014-2020 (PSRN Biodiversità, misura 10.2). Tre associazioni della Resistenza – ANARB, FRISITALI e ANAJER, di cui la prima è ente selezionatore riconosciuto e le altre sono in corso di riconoscimento – presentano un progetto innovativo, sviluppato sulle tre razze di bovine da latte, che si distingue per l’equilibrio nel perseguire sostenibilità ambientale, efficienza produttiva e alimentare. Con il supporto scientifico di cinque università.

La commissione valutatrice costituita presso il MiPAAF tuttavia stenta a premiare il valore di tale progetto, che si contrappone a quello elaborato dall’associazione ANAFIJ. Progetto, quest’ultimo, decisamente più scarno dal punto di vista tecnico bensì sostenuto dal sistema Coldiretti-AIA. La data di aggiudicazione del bando viene così posticipato ripetutamente, senza giustificazioni. I commissari prendono tempo, da ultimo al 16.3.20, poi al 30.3.20 e poi ancora. Dopo avere chiesto ai candidati alcune integrazioni, addirittura, sui criteri di selezione in caso di pareggio. Forse in cerca di una soluzione diplomatica che non si attaglia tuttavia ai loro doveri giuridici.

Sbando pubblico

Le esitazioni dei commissari valutatori possono forse trovare una parziale spiegazione in alcuni indizi di possibile ‘sbando’ pubblico. La commissione costituita presso il CREA per scegliere i commissari valutatori – presieduta da Bernardo de Bernardinis (pensionato dalla Protezione Civile, unico membro della Commissione Grandi Rischi ad aver subito condanna a 2 anni di reclusione per omicidio colposo, pena sospesa, in relazione al terremoto de L’Aquila) – ha visto la partecipazione di Luca Buttazzoni, già direttore tecnico di AIA, il quale risulta avere partecipato alle CTC (commissioni tecniche centrali) di alcune ANA che avrebbero presentato progetti nel bando da valutare. Buttazzoni è anche marito di Luciana Sartori, neopensionata, ex-responsabile dell’ufficio centrale Libro Genealogico di ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini), a sua volta in area ANAS. Secondo alcune voci la signora Sartori in Buttazzoni avrebbe ancora un rapporto di collaborazione con ANAS attinente al progetto PSRN. La Commissione CREA, si noti bene, ha 30 punti su 100 di discrezionalità sulla valutazione dei nomi.

Primo candidato ammesso a valutare i progetti nello sbando pubblico in esame è Oliviero Olivieri, il quale era amministratore unico dell’ente di proprietà AIA, il DQA (Dipartimento Qualità Alimentare). Alcuni tra i professionisti esclusi e le associazioni proponenti dei progetti hanno presentato richieste di accesso agli atti che il CREA ha riscontrato con alcuni mesi di ritardo. Gli atti del procedimento, di cui si offrono in Allegato alcuni punti salienti, mostrano come la prima graduatoria sia stata ritirata in autotutela, a seguito di una prima segnalazione. Per poi venire ripresentata senza variazioni, nonostante l’evidenza dei conflitti d’interessi del suo primo candidato e le norme contenute nel bando relativo alla misura 16.2, assegnato ad AIA, che a sua volta esclude ogni possibile interessenza con i beneficiari della misura 10.2. Sotto pena di revoca del finanziamento europeo di cui l’AGEA (Agenzia Generale per le Erogazioni in Agricoltura), sotto la guida di Gabriele Papa Pagliardini – a sua volta in conflitto d’interessi col cerchio magico di Coldiretti – ha precisa esperienza. (5)

Possibili responsabilità

La mancata astensione dei membri delle commissioni di gara, in caso di conflitti di interessi, potrebbe configurare un abuso di ufficio (codice penale, articolo 323). Così come l’avere trascurato i conflitti successivamente segnalati. E il direttore generale ha in ogni caso dovere di vigilare il rispetto del codice di comportamento dell’ente. (6)

Si aggiungono le responsabilità contabile-amministrativa e civile dei singoli soggetti, che potrebbero scaturire in ipotesi di violazioni con dolo o colpa grave degli obblighi di servizio, qualora esse causino danni all’amministrazione (o alla stazione appaltante) e/o ai terzi.

#VanghePulite

Ogni notizia circostanziata e documento utile a fare chiarezza su anomalie e illeciti riscontrati nella gestione di risorse pubbliche che spettano agli agricoltori e allevatori italiani può venire trasmessa all’indirizzo vanghepulite@gmail.com.

Il ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e il direttore generale del CREA Stefano Vaccari sono cortesemente invitati a vigilare sul rispetto della legalità e dei criteri di governance, con particolare riguardo a ipotesi di conflitti d’interessi, nelle amministrazioni da essi dirette.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Coldiretti, AIA e il vitello d’oro. #VanghePulite urgono. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.2.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/coldiretti-aia-e-il-vitello-d-oro-vanghepulite-urgono
(2) Dario Dongo. Coldiretti, AIA e il vitello d’oro. L’operazione AIA 2, alias FEDANA. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.2.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/coldiretti-aia-e-il-vitello-d-oro-l-operazione-aia-2-alias-fedana
(3) Dario Dongo. Coldiretti e il vitello d’oro, in rivolta gli allevatori del Sannio. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/coldiretti-e-il-vitello-d-oro-in-rivolta-gli-allevatori-del-sannio-vanghepulite
(4) Dario Dongo. AIA, FEDANA e il vitello d’oro, allevatori in rivolta. L’esempio di ANARB. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/aia-fedana-e-il-vitello-d-oro-allevatori-in-rivolta-l-esempio-di-anarb.
(5) Dario Dongo. Relazione della Corte dei conti sull’AGEA diretta da Gabriele Papa Pagliardini. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/relazione-della-corte-dei-conti-sull-agea-diretta-da-gabriele-papa-pagliardini-vanghepulite
(6) CREA, Codice etico. V. articoli 6, 7, 15, 16 https://www.crea.gov.it/codice-etico

ALLEGATO – BANDO AVVISO PUBBLICO 3-2020

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