Dieta salutare, cibo di qualità, ma anche risparmio per far quadrare i conti familiari e stemperare la paura alimentata dai venti di guerra. Il Rapporto Coop 2024 torna a indagare le scelte di acquisto degli italiani, a partire dal cibo. (1)
Inquietudine (ben giustificata)
La minaccia della guerra, lo squilibrio tra retribuzioni e consumi necessari, il cambiamento climatico sono gli ingredienti principali dell’inquietudine che affligge gli italiani, ancora segnati dalla pandemia e dalla crisi economica.
I numeri rilevati dal Rapporto Coop 2024 descrivono bene l’evoluzione del malessere. In confronto al 2022,
– la quota di chi guarda con fiducia al futuro scende al 24%, meno 4%
– aumenta invece il timore, lo prova il 31% degli italiani, +11%
– l’inquietudine affligge il 32% degli intervistati, +8%.
La maggioranza degli italiani (il 55%) è alle prese con una vita ben diversa dalle proprie aspettative di partenza molto spesso in senso peggiorativo (44% del campione). Il 75% si dichiara insoddisfatto della propria retribuzione.
Consumi superflui all’osso
I dati riferiscono che il potere di acquisto in Italia è tornato ai livelli pre-pandemia. ‘Solo’ 12 milioni di italiani dichiarano di vivere un disagio profondo (erano 20 milioni nel 2022), mentre uno su tre (33%) non potrebbe affrontare una spesa imprevista di 800 euro (erano il 45% nel 2023).
I consumi sono ridotti all’essenziale e il primo criterio di scelta negli acquisti per il 75% degli intervistati è il risparmio. Abiti, smartphone, automobili e casa di proprietà diventano un miraggio. Si taglia il superfluo e si torna a riparare o acquistare oggetti di seconda mano. Una frugalità dettata anche da uno strisciante de-consumismo, secondo quanto dichiarato dall’85% degli intervistati.
Più spesa per salute e benessere
Salute e il benessere personale sono invece le aree ove gli italiani rimangono disposti a spendere di più, nei limiti del possibile.
Nel primo caso, le cure mediche, pagare è spesso una necessità: con un sistema sanitario nazionale sempre meno accogliente, gli italiani ricorrono alla sanità privata. Il 23% della spesa sanitaria nel Paese (40,6 miliardi di euro) è finanziata direttamente dai cittadini.
La ricerca di ‘benessere’ si esprime invece nella spesa per trattamenti estetici e cosmetici. Per i primi gli italiani spendono in media 320 euro l’anno (dato 2023), mentre per il make-up alimentano un giro d’affari di oltre 13,5 miliardi di euro (+29% sul 2019).
Il cibo resiste, fra tradizione e ‘mode’
L’alimentazione conserva un ruolo centrale. Solo il 10% degli intervistati dichiara che ridurrà la sua spesa del 10%.
La dieta mediterranea rimane il regime di riferimento per un italiano su tre (34%). Il biologico torna tra i desiderata degli italiani: sono 24,8 milioni le famiglie già acquirenti con una penetrazione del 96,6% e 9,6 milioni gli italiani che nei prossimi mesi ne aumenteranno l’acquisto.
Cresce inoltre l’attrazione per modelli alimentari ‘identitari’ e/o per il controllo del peso. Dalle diete iperproteiche vegetali a quelle vegetariane, flexetariane etc.
La tagliola del caro prezzi
Nel 2024 l’inflazione si azzera e i volumi del largo consumo tornano dopo quattro anni in positivo (+0,9% nel primo semestre 2024 rispetto al 2023), riferisce il Rapporto Coop 2024.
I soli canali iper, super e libero servizio nel primo semestre 2024 mostrano vendite a volume superiori, +3,9%, rispetto a quelle del 2019.
Lo scenario economico si rischiara, insomma. Si intravede ‘una prospettiva economica che potrebbe presentarsi in miglioramento, permettendo a Coop di attivare le leve in nostro possesso per venire maggiormente incontro alle necessità dei soci e consumatori’, commenta Maura Latini, presidente di Coop Italia.
Tuttavia, ‘se da una parte il quadro inflattivo sembra assestarsi, dall’altra si dovrà tenere conto del fatto che i prezzi, anche se stabilizzati, sono di fatto del 20% superiori a quelli del 2021’, spiega Domenico Brisigotti, direttore generale di Coop Italia.
Coop Italia perciò ‘combatte l’inflazione e continua a sviluppare una forte politica di offerta di qualità e di convenienza con la sua amplissima gamma di prodotti a marchio’, sottolinea Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori).
MDD e discount
Il risparmio, inevitabilmente, guida ancora le scelte d’acquisto alimentare degli italiani. E la migliore opzione è rifornirsi nei canali più convenienti, che nella GDO sono
– i prodotti a private label (Mdd, marca del distributore) venduti nel primo semestre 2024 rappresentano il 38,2% delle vendite a volume totali del mercato. Crescono di +2,2% a valore e +2,4% a volume. Numeri che evidenziano la convenienza dei prodotti a marchio del distributore. In confronto, i prodotti di marca (TOP 20) mostrano ancora una forbice destinata a tagliare i consumi: vendite a valore -0,5%, ma vendite a volume -2,2%. Gli italiani cominciano a lasciare a scaffale i prodotti dell’industria di marca (Idm)? (2)
– i discount, con i loro prezzi talora ridotti all’osso (spesso in cambio di rinunce alla qualità, come dimostrano le nostre indagini di mercato), sono premiati dalla necessità di risparmio dei consumatori. (3)
Anche grazie a una continua espansione della rete di vendita, raggiungono il 23% di quota di mercato, con un incremento di circa +4% rispetto al 2019.
Marta Strinati
Note
(1) Rapporto Coop 2024 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani https://italiani.coop/rapporto-coop-2024-anteprima-digitale/
Il Rapporto è redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop) con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto d’analisi di NielsenIQ e i contributi originali di Circana, GS1-Osservatorio Immagino, CSO Servizi, GfK, Mediobanca Ufficio Studi, Campo Ricerca-Scomodo.
(2) Marta Strinati. Prezzi alti, consumi alimentari ridotti. La 14a edizione di Osservatorio Immagino. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.1.24
(3) V. le indagini di mercato di GIFT, Great Italian Food Trade
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".