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Nuovi OGM in agricoltura biologica? La proposta del Parlamento Europeo

L’impero dei nuovi OGM alias NGTs (New Genomic Techniques) si va affermando in Europa, secondo gli ordini di scuderia di Big Ag che l’eurodeputato Paolo De Castro aveva annunciato già a inizio legislatura. (1)

La Commissione ENVI (Environment, Public Health and Food Safety) al Parlamento europeo ha aggravato la dose, il 25 ottobre 2023, proponendo addirittura di ammetterne l’impiego in agricoltura biologica. (2)

Coloro che dovrebbero rappresentare i cittadini europei vanno poi oltre, con l’obiettivo di impedire di distinguere i nuovi OGM rispetto alle piante naturali. Senza tracciabilità né etichettatura, né revisione di analisi dei rischi.

1) Nuovi OGM in agricoltura biologica? La proposta del Parlamento Europeo

La Commissione ENVI del Parlamento europeo – incaricata di riferire all’Assemblea di Strasburgo la bozza di posizione sui nuovi OGM (NGTs), nonché gli alimenti e i mangimi che li contengano – ha proposto di modificare la proposta di regolamento UE con una radicale novità:

– il testo originario della Commissione europea riportava la necessità di ‘chiarire lo status delle piante NGT di categoria 1 ai fini della produzione biologica. L’uso di nuove tecniche genomiche è attualmente incompatibile con il concetto di produzione biologica del regolamento (CE) 2018/848 e con la percezione che i consumatori hanno dei prodotti biologici. L’uso di piante NGT di categoria 1 dovrebbe quindi essere vietato anche nella produzione biologica’ (considerando 23),

– gli eurodeputati della Commissione ENVI – travisando le regole che da oltre quattro decadi presidiano le filiere agricole e agroalimentari biologiche (3) – propongono invece di ammettere anche nel bio le piante NGT della fittizia ‘categoria 1’, costruita dalle lobby delle Corporation biotech sulla base di un ascientifico postulato di ‘equivalenza’ con le piante naturali. (4)

2) Tracciabilità ed etichettatura scomparse

Gli obiettivi di tracciabilità ed etichettatura – le uniche tutele concesse dalla Commissione europea agli operatori della filiera e i consumatori, su NGT di ‘categoria 1’ e materiale riproduttivo vegetale da essi derivato – vengono poi cancellati dagli eurodeputati di Commissione ENVI.

Scompaiono così il recital 21 e l’articolo 10 (etichettatura), nonché la parte del recital 24 secondo cui ‘per garantire la tracciabilità, la trasparenza e la possibilità di scelta per gli operatori, durante la ricerca e la selezione delle piante, quando si vendono le sementi agli agricoltori o si mette a disposizione di terzi materiale riproduttivo vegetale in qualsiasi altro modo, il materiale riproduttivo vegetale di piante di categoria 1 NGT deve essere etichettato come NGT di categoria 1’ (considerando 24).

3) ‘Giustificazioni’ ingiustificabili

Le giustificazioni offerte dalla Commissione ENVI del Parlamento europeo poggiano sul presupposto – scientificamente falso (5) – della equivalenza tra piante naturali e ‘verified conventional-like NGT’. Oltreché sulla ‘informazione’ presente nelle banche dati pubbliche che nessuno sarà in grado di ricondurre alle sementi, gli alimenti e i mangimi resi disponibili sul mercato. E l’altrettanto ingiustificabile affermazione di simili prassi normative in diversi contesti giuridici (i.e. USA, ove la ‘deregulation’ degli OGM è in auge da anni). (6)

L’etichettatura del sacchetto di semi per le piante NGT convenzionali verificate è discriminatoria. Le piante NGT simili a quelle convenzionali dovrebbero essere trattate in modo convenzionale; questo requisito aggiuntivo crea distinzioni ingiustificate e oneri amministrativi. La trasparenza e la scelta del consumatore possono essere pienamente garantite rendendo disponibili al pubblico le informazioni sull’uso delle NGT (banche dati pubbliche). Le disposizioni aggiuntive sull’etichettatura dei sacchi di sementi creano una terza categoria di prodotti vegetali tra quelli convenzionali e gli OGM. Ciò non è in linea con gli approcci adottati in altri Paesi e creerà problemi commerciali’.

4) Nessuna rivalutazione del rischio

Il principio di precauzione (TFUE, articolo 191) dovrebbe poi cedere il passo, secondo la Commissione ENVI del Parlamento europeo, al ‘ principio di proporzionalità’. Al punto che – oltre a prevedersi la validità dell’autorizzazione degli NBTs ‘per un periodo illimitato’ – gli eurodeputati pretendono di eliminare l’ipotesi di ‘una nuova valutazione quando si rendono disponibili nuove informazioni’ (ex-considerando 30).

Gli eurodeputati propongono altresì di rimuovere dal testo del regolamento le esigenze di:

– ‘monitorare attentamente lo sviluppo e la presenza sul mercato di piante e prodotti NGT e valutare l’eventuale impatto sulla salute umana e animale, sull’ambiente e sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale’,

– raccogliere regolarmente le informazioni, e

– ‘entro cinque anni dall’adozione della prima decisione che autorizza l’emissione deliberata o la commercializzazione di piante o prodotti NGT nell’Unione’, affidare alla Commissione europea una rivalutazione del regolamento (ex-considerando 40).

La rivalutazione del rischio da parte della Commissione europea ogni cinque anni, secondo gli europarlamentari, dovrebbe invece essere solo eventuale e limitata a ‘misurare i progressi compiuti verso la disponibilità sul mercato dell’UE di piante NGT contenenti tali caratteristiche o proprietà’ (nuovo considerando 40). I rischi di sicurezza alimentare, salute umana e animale, biodiversità ed ecosistemi verrebbero così esclusi ex-lege (!).

5) Nessuna sovranità agli Stati membri

La valutazione e gestione dei rischi – già indebolita a livello UE, rispetto agli OGM tradizionali, a dispetto di quanto statuito da CJEU (Court of Justice of the European Union) (7) – viene preclusa anche agli Stati membri. I quali dovrebbero perciò astenersi, secondo gli eurodeputati a servizio di Big Ag, da ‘adottare misure che limitino o vietino la coltivazione di piante NGT di categoria 2 in tutto o in parte del loro territorio, prevista dall’articolo 26 ter della direttiva 2001/18/CE’ (nuovo considerando 37).

6) Viral deception. Dissociazione tra NGT e OGM

Il ‘nuovo vocabolario’ introdotto dal Parlamento europeo – in linea di continuità con quello preoconizzato da George Orwell in ‘1984’ – introduce poi una ‘definizione legale’ di ‘NGT plant’ da cui viene escluso il termine ‘geneticamente modificato’. Così si legge, tra gli emendamenti proposti dagli eurodeputati della Commissione ENVI, che:

– ‘per ‘pianta NGT’ si intende una pianta geneticamente modificata ottenuta mediante mutagenesi mirata o cisgenesi, o una combinazione delle due, a condizione che non contenga alcun materiale genetico proveniente dall’esterno del pool genetico dei costitutori che possa essere stato temporaneamente inserito durante lo sviluppo della pianta NGT’ (nuovo articolo 3.1.2)

L’inganno virale viene motivato da un’altrettanto falsa retorica, secondo cui ‘la dicitura ‘geneticamente modificato’ indicherebbe che il processo di utilizzo delle tecniche di NGT modificherebbe il DNA di un organismo introducendo elementi di DNA provenienti da un organismo diverso. Pertanto, dovrebbe essere eliminata’.

7) Conclusioni provvisorie

Miriadi di sementi oggetto di ingegneria genetica variamente improvvisata con la fantasia dell’AI potranno venire brevettate e ancor peggio immesse deliberatamente nell’ambiente, in Europa, al di fuori di ogni controllo e possibilità di verificarne gli effetti sull’ecosistema, prima ancora che sulla salute umana e animale.

La natura viene sostituita per legge dal ‘naturale-simile’, come un tempo accadeva per i soli aromi usati nei prodotti alimentari. Ma il ‘naturale-simile’ – che naturale non è – potrà contaminare indiscriminatamente ogni campo coltivato, alimento e mangime. A solo vantaggio delle quattro Corporation (Big 4) che dominano il mercato di pesticidi e sementi. (8)

Le uniche voci fuori dal coro sono però quelle del sistema biologico – che rivendica i propri valori di rispetto della natura e la sua biodiversità – e dei movimenti ecologisti e dell’agricoltura contadina. Mentre i grandi gruppi politici, compresi i ‘social-misti’, seguono gli ordini di Big Ag. E il mainstream media ne segue la retorica.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. OGM, il nuovo impero che avanza. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.7.19

(2) Draft report on the proposal for a regulation of the European Parliament and of the Council on plants obtained by certain new genomic techniques and their food and feed, and amending Regulation (EU) 2017/625.
(2023)0226(COD)) European Parliament. Committee on the Environment, Public Health and Food Safety https://tinyurl.com/5d7naksv

(3) Donato Ferrucci, Dario Dongo. Produzione ed etichettatura dei prodotti biologici, al via il reg. UE 2018/848. L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.2.22

(4) Dario Dongo. Nuovi OGM, NGTs. La proposta di deregulation della Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.7.23

(5) Dario Dongo, Riccardo Clerici, Silvia Comunian. Nuovi OGM, è indispensabile rafforzare l’analisi del rischio. Rassegna scientifica. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.6.20

(6) Marta Strinati, Dario Dongo. USA, 45mila nuovi Ogm l’anno fuori controllo. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.7.19

(7) Dario Dongo, Giulia Torre. Nuovi OGM, Alt dalla Corte UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.7.18

(8) Dario Dongo. Sementi, i 4 padroni del mondo. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.1.19

(9) Alessandra Mei. Via Campesina smaschera in 12 punti la retorica sui ‘nuovi OGM’. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.6.23

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