II Sub-Comitato SC 19 (bee products) del Comitato Tecnico di lavoro TC 34 (food products) di ISO (International Organization for Standardization) ha avviato i lavori in vista dell’elaborazione di uno standard internazionale sul miele.
Il progetto di avvio dei lavori ha raccolto le preoccupazioni di un’eurodeputata bavarese del gruppo politico EPP (European People’s Party Group), Marlene Mortler. La quale ha sollevato lo spauracchio della Cina e del miele cinese.
Il Commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Janusz Wojciechowski ha perciò rassicurato il Parlamento di Strasburgo in merito alla trasparenza dei lavori di ISO, a cui partecipano esperti degli enti normatori nazionali.
Un’occasione mancata per affrontare la questione cruciale, vale a dire le cause del calo produttivo dei prodotti dell’apicoltura nel Vecchio Continente. Pesticidi, pesticidi, pesticidi. Tante chiacchiere e pochi fatti per la tutela di biodiversità ed ecosistemi in Europa.
1) Parlamento europeo, interrogazione sul miele
Il 20.4.22 l’eurodeputata Marlene Mortler, membro della Commissione AGRI del Parlamento europeo, ha presentato un’interrogazione sul miele all’esecutivo di Bruxelles. Dato atto che ‘per diversi anni consecutivi, il raccolto di miele in molti Stati membri dell’UE è stato da medio a scarso’, l’europarlamentare osserva che il mercato europeo è ‘vulnerabile alla concorrenza dei Paesi importatori. I Paesi importatori spesso hanno standard diversi o non hanno alcuno standard nazionale per la dichiarazione e la designazione di ciò che costituisce il miele d’api.’
A dire dell’On.le Marlene Mortler, i ‘negoziati’ in corso volti a stabilire uno standard ISO per il miele sarebbero ‘presieduti’ dalla Repubblica Popolare Cinese. L’europarlamentare ha quindi espresso alla Commissione europea la preoccupazione ‘che una norma ISO per il miele possa dare origine a due norme diverse per il miele che si applicherebbero alle importazioni nell’UE’. Teorizzando un possibile ‘conflitto con le definizioni di miele d’api all’interno dell’UE e con le norme nazionali sul miele’, l’eurodeputata ha così chiesto ‘quale posizione assumerà la Commissione’. (1)
2) Commissione europea, risposta all’interrogazione
Il 25.5.22 il Commissario Janusz Wojciechowski ha risposto all’interrogazione in argomento, per chiarire al Parlamento europeo i diversi ambiti del diritto e le politiche internazionali, da un lato, e i sistemi di standardizzazione tecnica. (2)
2.1) ISO/AWI 24607, avvio dei lavori sul miele
Il 17.8.21 il Sub-Comitato ISO dedicato ai prodotti dell’apicoltura ha approvato la proposta di avviare la procedura volta a elaborare uno standard internazionale sul miele. I lavori si trovano ancora in una fase iniziale, da cui l’acronimo AWI (approved work item) che accompagna la codifica ISO/AWI 24607. Il campo di applicazione è stato concordato nei seguenti termini.
‘La presente norma si applica a tutti i mieli prodotti dalle api mellifere (Apis ssp.) e copre tutti i tipi di presentazione del miele che vengono lavorati e infine destinati al consumo diretto. È incluso il miele confezionato per la vendita in contenitori sfusi, che può essere reimballato in confezioni per la vendita al dettaglio. La norma copre il miele per usi industriali’. (3)
2.2) Standard internazionali vs. normative cogenti
ISO – come ribadisce lo stesso Commissario Janusz Wojciechowski – ‘è un’organizzazione non governativa indipendente e non ha autorità normativa. Le norme ISO sono sviluppate a livello internazionale. La creazione di una norma ISO è un processo trasparente in cui le organizzazioni nazionali di standardizzazione hanno voce in capitolo. Gli standard ISO sono adottati per consenso. Non sono vincolanti.’ (2) L’applicazione di tali standard è infatti volontaria e la loro certificazione di parte terza rappresenta un plus rispetto al rispetto delle norme cogenti.
‘Il miele importato e commercializzato nell’UE deve invece soddisfare i requisiti della Direttiva 2001/110 del Consiglio relativa al miele [attuata in Italia con d.lgs. 179/04. V. note 4,5]. La direttiva tiene conto dello standard del Codex Alimentarius esistente per il miele. [6] Adattato, ove del caso, ai requisiti specifici dell’UE.
Un potenziale conflitto tra la definizione di miele d’api contenuta in una norma ISO di nuova istituzione, il Codex Alimentarius e la Direttiva 2001/110 del Consiglio diventerebbe rilevante solo dopo la finalizzazione di tale norma ISO.’ (2)
3) Miele, produzione globale e UE
La Cina è il primo produttore mondiale di miele (458,1 mila tonnellate), seguito a distanza da Turchia (104,8), Iran (79,96), Argentina (74,4 k t), Ucraina (68,03). A seguire gli USA (66,95), Russia (66,37), India (62,13), Messico (54,17), Brasile (51,51. Statista, dati 2020. V. nota 7).
Gli Stati membri UE producono complessivamente 275 mila tonnellate di miele (Commissione europea, dati 2018-2021). La produzione in UE risulta essere aumentata del 15% negli ultimi 5 anni ma è ancora lontana dal coprire i propri consumi, che dipendono per il 40% dalle importazioni. (8)
3.1) Miele in UE e in Italia, rischio pesticidi
I rischi di calo della produzione in UE e in Italia sono strettamente legati alla contaminazione degli ecosistemi da pesticidi, neonicotinoidi soprattutto. I quali, come si è visto, sono i principali responsabili del Colony Collapse Disorder da cui dipende la scomparsa degli insetti impollinatori (9,10).
‘Salviamo le api e gli apicoltori’, l’iniziativa dei cittadini europei, ha raccolto 1,2 milioni di firme. (11). Ma la Commissione europea non ha ancora adempiuto ai propri doveri a tale riguardo, né ha dato seguito ai solleciti del Parlamento europeo per implementare i target di riduzione di pesticidi e altri prodotti agrochimici annunciati nella strategia UE Farm to Fork. (12)
3.2) Potenziali rischi di approvvigionamento
L’attuale inasprimento delle relazioni diplomatiche tra USA, UK, UE e il resto del mondo potrebbe inoltre condurre, nel medio termine, a rischi di approvvigionamento presso i grandi Paesi produttori di miele industriale.
Dazi e/o divieti alle esportazioni sono la logica conseguenza di sanzioni economiche nei confronti dei vari Paesi. I quali possono così proteggere i loro mercati alla volatilità dei prezzi che invece divampa sui listini globali.
4) Conclusioni provvisorie
L’autenticità del miele rimane affidata al rispetto delle regole cogenti – in UE come in ogni altro Paese – ispirate ai criteri definiti dal Codex Alimentarius (FAO, OMS) da oltre 40 anni. (6)
L’applicazione di tali regole è invece affidata alla responsabilità degli operatori e all’efficacia dei controlli ufficiali che anche in UE purtroppo, come si è visto, tendono a essere carenti. (14)
#SDG2, zero hunger. #SDG10, reduce inequality within and among countries. #SDG12, responsible consumption and production.
Dario Dongo
Note
(1) Parlamento europeo. Interrogazione a firma dell’On.le Marlene Mortler alla Commissione, 20.4.22 (E-001500/2022). https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2022-001500_EN.html
(2) Commissione europea. Risposta 25.5.22 all’interrogazione parlamentare E-001500/2022, https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2022-001500-ASW_EN.html
(3) ISO/AWI 24607. Honey – Specifications. General information. https://www.iso.org/standard/79065.html
(4) Dir. 2001/110/CE, concernente il miele. Testo aggiornato al 23.6.14. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1653765353361&uri=CELEX%3A32001L0110
(5) Dario Dongo. Miele, identità in etichetta. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.21.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/miele/miele-identità-in-etichetta
(6) FAO. Codex Alimentarius Standard for Honey. 12-1981. Rev. 1, 1987. https://www.fao.org/3/w0076e/w0076e30.htm
(7) M. Shahbandeh. Major producers of honey worldwide 2020. Statista. 28.3.22, https://www.statista.com/statistics/812172/global-top-producers-of-honey/
(8) Beekeeping sector: results of the pilot study on honey bee selection. European Commission. 15.3.22, https://ec.europa.eu/info/news/beekeeping-sector-results-pilot-study-honey-bee-selection-2022-mar-15_en
(9) Guido Cortese, Dario Dongo. Miele, apicoltori e api in Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.2.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/miele-apicoltori-e-api-in-italia
(10) Dario Dongo. Strage di api in USA, fake news su mandorle e neonicotinoidi. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.1.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/strage-di-api-in-usa-fake-news-su-mandorle-e-neonicotinoidi
(11) Dario Dongo, Guido Cortese. Salviamo Le Api! Le ragioni dell’iniziativa dei cittadini europei. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.6.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/salviamo-le-api-le-ragioni-dell-iniziativa-dei-cittadini-europei
(12) Marta Strinati. L’ICE Salviamo le api ha raccolto oltre un milione di firme. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.10.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/l-ice-salviamo-le-api-ha-raccolto-oltre-un-milione-di-firme
(13) Dario Dongo. Farm to Fork, risoluzione a Strasburgo. Focus su pesticidi e fertilizzanti. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.10.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/farm-to-fork-risoluzione-a-strasburgo-focus-su-pesticidi-e-fertilizzanti
(14) Marta Strinati. Le frodi nel miele, dallo zuccheraggio all’origine travisata. Test francese. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.10.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/le-frodi-nel-miele-dallo-zuccheraggio-all-origine-travisata-test-francese
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.