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‘Miele adulterato’, FoodQS demolisce le fake news

FoodQS – il primo laboratorio al mondo per i test sul miele, con 25 anni di storia e oltre 10.000 analisi/anno – interviene con una dichiarazione ufficiale, per demolire le fake news sul ‘miele adulterato’. (1)

L’inganno virale sull’ipotetica adulterazione della gran parte dei mieli distribuiti in quattro Paesi europei deriva infatti dai ‘test di autenticità’ condotti da una start-up estone, con un metodo di analisi peraltro inaffidabile. (2)

1) ‘Miele adulterato’, i falsi allarmi

EPBA (European Professional Beekeepers Association) – nella propria conferenza annuale a Friedrichshafen, Germania, l’8 novembre 2024 – ha ospitato la start-up estone Celvia.

Celvia ha presentato i risultati dei test eseguiti su alcuni campioni di miele mediante l’analisi del DNA delle tracce di polline che vi residua e il loro confronto con un minuscolo database:

– Germania. Su 30 campioni anonimi di cui 1 miele autentico, come controllo positivo, 25 campioni avrebbero rivelato profili di DNA non compatibili con il micro-database. L’80% dei campioni è stato perciò classificato come ‘miele adulterato o falso’;

– Finlandia. Su 56 prodotti provvisti di etichette, provenienti da supermercati, il test sperimentale avrebbe identificato ‘profili di DNA non tipici per il miele’ su 35 campioni. Il 62,5% dei campioni è stato così dichiarato essere ‘adulterato o falso’;

– Regno Unito. I test sperimentali su 30 campioni anonimi, di cui 5 mieli di controllo (sicuramente autentici), avrebbero mostrato 23 campioni non conformi. Il 96% del miele in UK è stato così dichiarato ‘adulterato o falso’; (2)

– Austria. Su 30 campioni anonimi di cui 5 mieli di controllo (sicuramente autentici), 25 campioni avrebbero mostrato ‘profili di DNA non tipici per il miele’. Il 100% del miele sul mercato austriaco sarebbe perciò ‘adulterato o falso’.

2) FoodQS demolisce le fake news

Il laboratorio tedesco FoodQS – che vanta un’esperienza di analisi senza precedenti sul miele commercializzato in Europa, 10.000 campioni/anno – demolisce le fake news propalate dalla start-up Celvia e dai suoi committenti annotando quanto segue:

– il campione utilizzato per le analisi sul mercato tedesco, 30 vasetti di miele, non è certo rappresentativo dei prodotti disponibili nel primo Paese europeo per importazioni e consumi di miele in Europa. (3) Affermazioni sensazionalistiche come ‘in Germania l’80% del miele è falso’ sono perciò una menzogna;

– il database utilizzato dal laboratorio estone (500 mieli di cui oltre la metà provengono dalla sola Estonia, la cui estensione è circa 1/333.333 quella dei primi cinque Paesi esportatori di miele in UE, ndr) non è in alcun modo rappresentativo dell’estrema varietà dei mieli distribuiti a livello internazionale, e delle loro miscele;

– il metodo di analisi utilizzato da Celvia (analisi del DNA sui residui di polline contenuti nel miele e loro confronto con lo scarno database di cui sopra) non è supportato dalle informazioni necessarie ai fini della sua validazione, accreditamento, valutazione scientifica;

– l’idoneità e l’efficacia del metodo nel rilevare l’autenticità del miele è priva dei dati essenziali (i.e. test su miele adulterato con sciroppo di zucchero di piante C4 e C3) sulle cui basi sono stati invece validati i metodi di analisi standard;

– le prove scientifiche sulla idoneità dei criteri identificati (profilo, quantità o qualità del DNA) a trarre conclusioni chiare sull’ipotetica adulterazione del miele sono a loro volta carenti;

– affermazioni secondo cui il ‘miele adulterato’ sarebbe riconoscibile anche solo in base al sapore del campione sono false e inattendibili.

3) Inaccettabili danni alla filiera del miele

L’approccio ascientifico qui mostrato [dalla start-up estone, ndr] scredita il lungo, intenso ed elaborato lavoro dei laboratori di servizi accreditati per l’analisi del miele’. E la campagna denigratoria nei confronti dell’intera filiera del miele è ‘estremamente critica e dannosa per i consumatori e tutte le aziende/istituzioni interessate’, sottolinea FoodQS.

Tanto più inaccettabile è questo comportamento di Celvia in quanto essa ha ricevuto fondi pubblici – nell’ambito dello European Agricultural Fund for Rural Development – per avviare la sperimentazione di un metodo di analisi che dovrà seguire il percorso di validazione, accreditamento, standardizzazione, armonizzazione e verifica.

Obiettivo della ricerca co-finanziata dalla Common Agricultural Policy è sviluppare soluzioni utili allo sviluppo dell’intera filiera e all’incremento della fiducia dei cittadini nei confronti del sistema. L’esatto contrario di quanto realizzato da questo beneficiario di contributi pubblici che invece porta avanti un inganno virale a discapito di tutti.

Dario Dongo

Note

(1) FoodQS GmbH food analytics & quality control. Statement on the press release of the European Professional Beekeepers Association and the German Professional and Commercial Beekeepers Association. 10.10.24 https://tinyurl.com/yr3kbufc

(2) Dario Dongo. Autenticità del miele, disinformazione mainstream. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.11.24

(3) What is the demand for honey on the European market? CBI (Dutch Ministry of Foreign Affairs). April 10, 2024 https://tinyurl.com/4ey9z3x8

(4) Authentic honey meets DNA technology. The EU CAP Network https://tinyurl.com/j6hadwmk

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