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Messico – USA, controversia sul mais OGM

Il 20 dicembre 2024 il panel istituito ai sensi dello U.S.-Mexico-Canada Free Trade Agreement (USMCA) si è pronunciato a favore degli USA nella controversia da questi attivata per contrastare i divieti di importare per uso alimentare e coltivare mais OGM, introdotti in Messico nel 2023.

L’autodeterminazione dei popoli rispetto alla tutela degli ecosistemi, la biodiversità e la salute pubblica rischia di cedere il passo ai diktat del libero scambio. E le clausole di risoluzione negoziale delle controversie, che ricorrono nei moderni Free Trade Agreement, iniziano così a mostrare il loro impatto.

1) Messico e mais. Cultura e biodiversità

Il mais, o ‘maize’, affonda le sue radici in Mesoamerica, la regione che comprende l’attuale Messico e l’America centrale, ove viene coltivato da circa 10.000 anni mediante selezione di erbe selvatiche chiamate ‘teosinte’. Questa pianta tuttora occupa una posizione di rilievo nel patrimonio culturale, culinario ed economico del Messico.

L’agrobiodiversità del mais in Messico si esprime nella coltivazione di 64 specie di cui 59 autoctone. (1) Alcune di tali specie tra l’altro si sono adattate nel corso dei millenni a crescere in terreni aridi e semi-aridi, senza bisogno di fertilizzanti, grazie alla capacità di fissare l’azoto presente in atmosfera attraverso i microrganismi. (2)

2) Produzione e import di mais

La produzione di mais in Messico è variata, negli ultimi anni, tra 26,5 e 27,5 milioni di tonnellate. Ed è così importante da avere luogo in tutti i suoi 32 Stati. Le importazioni sono a loro volta significative, con un picco di 18 milioni di tonnellate nel 2023 (dati Statista 2025).

L’export di mais USA in Messico ha raggiunto il 30% del totale delle sue esportazioni, nel 2021/2022, con i principali destini mangimistico e industriale. I quali entrambi sono esclusi dal divieto di importazione oggetto della controversia in esame.

La cucina e la dieta messicana sono tra l’altro basate sull’utilizzo di mais bianco, un ingrediente essenziale di diversi piatti che peraltro rappresenta solo l’1% della produzione di mais in USA.

3) Mais OGM per uso alimentare, i divieti messicani

Il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador, in carica fino al 30 settembre 2024, aveva adottato due decreti presidenziali per la tutela della biodiversità del mais autoctono e della salute umana:

– il primo decreto (2020) aveva introdotto una restrizione generale sull’utilizzo di mais OGM nella produzione di alimenti di base (i.e. tortillas e masa, un impasto tipico per la preparazione di molti piatti tradizionali);

– il secondo decreto (2023) ha poi previsto la sua graduale sostituzione che dovrebbe comportare il divieto all’import per uso alimentare, lo stop ai rinnovi alle concessioni per la semina, progressiva esclusione da altri usi industriali.

Le importazioni in Messico di mais OGM dovrebbero perciò venire limitate, in prospettiva, ai semi spezzati o frammentati, incapaci di germinare. Fatte salve nuove valutazioni del rischio che tengano conto degli obiettivi della normativa.

4) USMCA, la controversia

Ad agosto 2023 gli Stati Uniti hanno chiesto di istituire un panel di risoluzione delle controversie con il Messico, ai sensi dello U.S.-Mexico-Canada Free Trade Agreement (USMCA, sviluppato sulle basi del NAFTA, North America Free Trade Agreement), articolo 31.

Le organizzazioni della società civile di Messico e Stati Uniti hanno presentato al panel, a marzo 2024, opinioni scritte e documentazione scientifica a supporto dell’agrobiodiversità del mais in Messico, con evidenza dei rischi di contaminazione da OGM. (3)

Il panel – presieduto dallo svizzero Christian Häberli – si è pronunciato il 20 dicembre 2024. Affermando, come prevedibile, che i divieti messicani non sono giustificati da una adeguata e dimostrata valutazione del rischio né su standard internazionali. (4)

5) Agrobiodiversità a rischio

Conahcyt – il Consiglio nazionale delle scienze umane, delle scienze e delle tecnologie – ha condotto un’analisi molecolare di 5.304 campioni di mais autoctono in Messico, dal 2000 al 2023.
Il 12% dei campioni presentava sequenze geneticamente modificate, con picchi del 35% e del 27% tra quelli degli Stati di Città del Messico e Puebla.

‘È stato osservato che dopo il rilascio di mais geneticamente modificato nel Paese (dal 2005 al 2012) si è registrato un notevole aumento della presenza di transgeni negli Stati di Jalisco, Michoacán, Oaxaca, Puebla e Sinaloa’, riporta lo studio. (5)

Il Consiglio ha sottolineato la necessità di sviluppare a breve termine strategie di biosicurezza per la protezione del mais autoctono, in conformità con le conoscenze agricole tradizionali, le credenze e la biculturalità di ciascuna delle regioni del Paese. Questi argomenti erano stati presentati al panel USMCA a sostegno della strategia del Messico.

6) ‘Sin Maíz No Hay País’

‘Sin Maíz No Hay País’ – un detto popolare che esprime il valore del mais nella civiltà messicana – è il nome di un’associazione non-profit istituita nel 2007 per proteggere l’agrobiodiversità e l’identità culturale del Paese, i diritti degli agricoltori e contadini, la salute pubblica. L’associazione ha tra l’altro raccolto 125.000 firme contro il mais transgenico in Messico. (6)

La presidente del Messico Claudia Sheinbaum ha richiamato il motto ‘Sin Maíz No Hay País‘, nella sua prima apparizione pubblica dopo la pronuncia del panel USMCA (o T-MEC), il 21 dicembre 2024. Promettendo che entro febbraio 2025 il Parlamento avrebbe varato una nuova legge per proteggere la biodiversità e la salute pubblica rispetto al mais OGM. (7)

7) Ipotesi di riforma costituzionale

Il decreto presidenziale messicano oggetto della controversia USMCA potrebbe in effetti venire elevato a rango costituzionale. Tale iniziativa, già presentata da López Obrador, è stata tra l’altro approvata dalla Camera dei Deputati ad agosto 2024.

La riforma della Costituzione consentirebbe al Messico di:

– dichiarare il mais elemento di identità nazionale, libero da modificazioni genetiche transgeniche (articolo 4.2);

– stabilire l’obbligo dello Stato di garantire la conservazione e la gestione sostenibile della biodiversità nazionale (articolo 4.5)

– definire l’obbligo dello Stato di promuovere le condizioni per uno sviluppo rurale integrale e di garantire ‘l’uso ottimale delle terre libere da colture e sementi di mais GM’ (articolo 27, sezione XX).

8) Possibile sconfitta

Il 7 gennaio 2025 la presidente del Messico Claudia Sheinbaum, in conferenza stampa, ha mostrato un approccio ben diverso rispetto alla vicenda in esame. Dichiarando che la ‘nuova legislazione’ – in riforma del decreto presidenziale del 2023, si noti bene – potrebbe restringere i divieti di importazione e di semina al solo mais bianco GM.

‘Ciò che ci sta più a cuore è la tutela del mais bianco autoctono nel nostro Paese per diversi motivi. Sì, per motivi di salute, ma soprattutto per motivi di tutela della biodiversità’.

La biodiversità offerta dalle altre decine di varietà autoctone, l’evoluzione delle loro popolazioni resa possibile dalle condivisioni dei semi tra milioni di contadini (milpas), i diritti delle comunità indigene rischiano così di scomparire dai radar, per cedere il passo alle oligarchie finanziarie che dominano il mondo. Nelle Americhe, come nel Vecchio Continente (9,10).

#Égalité

Dario Dongo

Note

(1) Miranda Lipton. Mexico is treating corn from the U.S. as a threat. Here’s why. National Geographic. February 27, 2024 https://tinyurl.com/5dsm7hz4

(2) Van Deynze A, Zamora P, Delaux PM, Heitmann C, Jayaraman D, et al. (2018). Nitrogen fixation in a landrace of maize is supported by a mucilage-associated diazotrophic microbiota. PLOS Biology 16(8): e2006352. https://doi.org/10.1371/journal.pbio.2006352

(3) Jeny Pascacio. United States-Mexico-Canada Agreement Sides with U.S. in GM Corn Dispute Without Evidence That It Is Not Harmful to Health. Avispa media. 2 January, 2025 https://tinyurl.com/2h33kkbm

(4) UNMCA. México – Medidas relativas al maíz genéticamente modificado. Mex-USA-2023-31-01. Decisione 20 dicembre 2024 https://tinyurl.com/khxkkjy7

(5) González-Ortega, E. et al. (2017). Pervasive presence of transgenes and glyphosate in maize-derived food in Mexico. Agroecology and Sustainable Food Systems, 41(9–10), 1146–1161. https://doi.org/10.1080/21683565.2017.1372841

(6) Sin Maíz No Hay País https://sinmaiznohaypais.org/

(7) Presidencia de la Republica. Gobierno de Mexico. Comunicado 21.12.24. https://tinyurl.com/5ayvbmmv

(8) Andrés García S. Sheinbaum reafirma legislación contra maíz transgénico. Infobae. 7.1.25 https://tinyurl.com/dwf5xtzt

(9) Dario Dongo. I tentacoli della finanza sulla sovranità alimentare e il nostro cibo. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.24

(10) Dario Dongo. NGTs, new GMOs. Letter from organic operators to EU ministers. FT (Food Times). August 12, 2024

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