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La scarsa compattezza dell’UE

Conseguenza prevedibile, e in gran parte annunciata, dei dazi imposti dall’Ue sulle importazioni dei pannelli solari cinesi, Pechino ha aperto un’indagine anti-dumping sull’import di vino europeo. L’UE reagisce con scarsa compattezza, la stessa mostrata in tutta la vicenda. Se la Germania ha tentato in tutti i modi di evitare dazi contro il fotovoltaico cinese, Francia e Italia, schierate sul fronte opposto e più esposte a contromisure commerciali sul vino, ora cercano di correre ai ripari. L’Eliseo ha chiesto la convocazione di un vertice a Bruxelles e il premier italiano Enrico Letta ha dato mandato ai suoi ministri di affrontare la faccenda in sede ufficiale con i partner UE. Oggi i dazi cinesi sul vino europeo in bottiglia sono al 14%. Se Pechino dovesse decidere di aumentarli, sarebbe un rischio per gli esportatori italiani “che faticano a tenere il passo dei concorrenti in un mercato che in dieci anni è cresciuto del 5.000%”, spiega una nota di Winemonitor.it. Il paese europeo leader dell’export verso la Cina è la Francia (612,35 milioni di euro nel 2012), seguita da Spagna (87,51) e Italia (75,01).

 

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