Rassegnati, rintanati in casa coi consumi ridotti all’osso e la paura di ulteriori aggravi in un contesto segnato da guerre e inflazione, dopo lo choc della pandemia. Gli italiani – e i loro consumi – sono in stand-by. Lo scenario che emerge dai sondaggi dell’Ufficio Studi Coop Italia, condotti a dicembre 2023, conferma il ‘mood’ già rilevato nel Rapporto Coop 2023
(1,2).
1) Le paure degli italiani
Reduci da un anno difficile e drammatico – tra la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, l’emergenza climatica, la crisi economica e la concreta perdita di potere d’acquisto – gli italiani nel 2024 temono soprattutto;
– potenziali nuovi conflitti (45% degli intervistati),
– fenomeni climatici estremi (23%),
– peggioramento dell’economia internazionale (22%).
Le elezioni in programma nel 2024 in numerosi Paesi chiave sullo scacchiere geopolitico (Taiwan, Russia, Iran, India, UE, Stati Uniti) suscitano preoccupazioni nel 44% del campione.
2) Rintanati e senza prospettive, italiani in stand-by
L’inquietudine genera uno stato d’animo collettivo di rassegnata positività. Si cerca riparo nella dimensione intimistica, in famiglia, ma non si osa guardare oltre né si intravedono speranze di miglioramento della propria condizione.
Sulle quattro aree cruciali nel cambiamento della propria vita, quasi un italiano su tre ‘vorrebbe ma pensa che non accadrà’:
– cambiare casa (29%),
– cambiare Paese (28%),
– cambiare lavoro (30%).
Diventare genitori non interessa la metà (51%) dei 20-40enni intervistati. Nella stessa fascia di età, un ulteriore 28% vorrebbe un figlio, ma già prevede che non sarà possibile.
3) Si spenderà di più solo per salute e cibo
Nel 2024 soltanto per due capitoli di spesa viene dichiarata l’intenzione di investire di più:
– la salute e il benessere viene prevista come area di spesa in aumento dal 24% del campione. Il 26% degli intervistati dichiara di voler spendere di più in prevenzione e controlli, il 23% in analisi di routine. Va da sé che gran parte di questi consumi confluiranno nella sanità privata, stante le condizioni in cui versa quella pubblica. (3) Tra i buoni propositi per il nuovo anno, il 17% degli intervistati include spa, meditazione e tecniche di rilassamento,
– il consumo alimentare domestico è la seconda area ove il 16% degli italiani intende spendere di più.
4) Una spesa alimentare sana e sobria
Il cibo sarà in prevalenza quello cucinato in casa. Quasi un terzo degli italiani (31%) dichiara che dedicherà più tempo a cucinare in casa, per coniugare qualità e risparmio.
La necessità di risparmiare anche sulla spesa alimentare è ricorrente. I principali driver di acquisto sono:
– rapporto qualità prezzo, al primo posto (66% dei consumatori intervistati in Italia),
– convenienza e risparmio (50%),
– salute e benessere (41%).
I primi cinque aggettivi scelti dagli intervistati per definire il cibo del 2024 sono:
– salutare (45%),
– poco costoso (44%),
– sostenibile (27%),
– semplice/autentico (26%)
– essenziale (25%).
5) A tavola torna l’ortofrutta
Sulla tavola del 2024 ritorna anche l’ortofrutta, che nell’estate 2023 sembrava essere stata oggetto di grandi rinunce da parte degli italiani. Frutta e verdura guidano la Top 5 dei prodotti in aumento nel 2024, seguite dal pesce (i cui consumi sono altresì calati negli ultimi anni).
Previsioni di consumo in calo, invece, per alimenti meno salutari:
– dolci (li ridurrà il 41% del campione),
– carni rosse (34%),
– salumi e affettati (37%),
– superalcolici (33%).
6) La GDO e le previsioni macroeconomiche
Sul fronte macroeconomico, i manager intervistati dall’Ufficio Studi Coop considerano la recessione ormai scongiurata. E tuttavia, la stima di crescita del PIL in Italia è moderata (0,5%, per i prossimi 12 mesi), inferiore alla media europea. L’83% dello stesso campione è convinto che in Italia aumenteranno le sacche di povertà e i fenomeni di vulnerabilità sociale e economica.
La ricerca di una spesa alimentare che coniughi convenienza e qualità, gli italiani induce a ritenere la continuità della crescita delle ‘private label’ (o MDD, marca del distributore).
L’andamento delle vendite per marchi nel 2024, secondo i manager intervistati, seguirà questi trend:
– crescita delle private label (secondo l’81% degli intervistati), nonché e dei marchi di fantasia dei discount e di quelli locali (entrambi, secondo il 57% dei manager),
– riduzione dei marchi industriali. Il calo più drastico è previsto per i marchi minori e dei ‘follower’ (rispettivamente per il 51% e il 48% degli intervistati). Anche per i marchi leader è comunque prevista una perdita di quote (secondo il 36% degli esperti).
Marta Strinati
Note
(1) Previsioni consumi 2024. Coop Italia. 5.1.24 https://www.coop.it/news/coop-previsioni-consumi-2024
(2) Marta Strinati. L’Italia s’è mesta. Consumi e mood degli italiani nel Rapporto Coop 2023. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.9.23
(3) Marta Strinati. 45 anni di Sistema Sanitario Nazionale. Le iniziative di GIMBE per rilanciarlo. Égalité. 23.12.23

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".