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Greedflation, i super profitti delle Corporation e supermercati in UK con l’alibi dell’inflazione

Le Corporation che dominano il mercato globale delle commodities alimentari e le grandi catene di supermercati in UK sono protagonisti della greedflation, cioè l’aumento dei prezzi con l’alibi dell’inflazione per incrementare i profitti. Il fenomeno viene denunciato da un gruppo di ricercatori di UNITE, il maggiore sindacato britannico del settore privato.

Shrinkflation e greedflation

La shrinkflation – vale a dire i rincari mascherati, realizzati con la riduzione della quantità di prodotto a parità di prezzo – è una delle strategie adottate dall’industria agroalimentare per aumentare i profitti in occasione di rincari generalizzati, come si è visto. (1)

La greedflation è una strategia meno visibile agli occhi dei consumatori, poiché inserita in un contesto di rincari generalizzati che viene sfruttato da alcune Corporation per incrementare i profitti a prescindere dagli aumenti dei costi di produzione.

L’analisi di UNITE

I ricercatori di UNITE hanno analizzato l’andamento delle prime 350 società quotate alla Borsa di Londra. E hanno rilevato che il margine di profitto medio è aumentato dell’89% nella prima metà del 2022 rispetto alla prima metà del 2019. (2)

Tra i beneficiari dei maxi profitti figurano i colossi britannici della distribuzione alimentare Tesco, Sainsbury’s e Asda (controllata da Wal-Mart). Da soli hanno totalizzato profitti per 3,2 mld di sterline (3,65 mld di euro), quasi il doppio dei livelli prepandemia.

Per Tesco e Sainsbury, che insieme detengono il 43% del mercato alimentare, la tendenza è invariata. Per quest’anno finanziario, Tesco prevede di realizzare profitti fino a 2,5 miliardi di sterline e Sainsbury quasi 700 milioni di sterline.

Stesso trend per giganti globali come Nestlé.

Il business dei cereali

La fiammata sui prezzi dei cereali rientra in questa logica. Il rallentamento delle forniture causato dal conflitto russo-ucraino ha fornito l’occasione per ingrassare le casse dei grandi commercianti globali di queste derrate. (3)

Le Corporation che gestiscono il 60-70% del mercato globale del grano – ‘ABCD’, vale a dire Archer-Daniels Midland, Bunge, Cargill e Dreyfus – nel 2021 hanno realizzato 10,4 mld di dollari di profitti, +225%.

Si conferma così, numeri alla mano, quanto già dedotto nel rapporto di iPES Food (2022) sulla loro attitudine a speculare sulla food security. (4)

Profitti vs crescita

UNITE aveva già denunciato il fenomeno greedflation, evidenziando la crescita dei profitti aziendali mentre l’inflazione aumentava vertiginosamente e la crescita economica rallentava fino a fermarsi nell’Occidente del pianeta.

La crisi del profitto non è solo un paio di mele marce, è sistemica in tutta la nostra economia in crisi. Intere industrie stanno scegliendo di trarre vantaggio da una crisi, con conseguente aumento vertiginoso dei prezzi dei beni di cui tutti abbiamo bisogno’, commenta Sharon Graham, segretaria generale di UNITE.

UNITE

‘UNITE is a union that stands up for equality and advances members’ interests on a political and national level. It is also active on a global scale, building ever stronger links with trade unions around the world to confront the challenges of our globalised economy.’

#Égalité

Marta Strinati e Dario Dongo 

Note

(1) Marta Strinati. Consumatori contro la shrinkflation e altri rincari mascherati. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.9.22

(2) Filippo Inman. ‘Global greedflation’: big firms ‘driving shopping bills to record highs’. The Guardian. 12.3.23 https://www.theguardian.com/business/2023/mar/12/global-greedflation-big-firms-drive-shopping-bills-to-record-highs

(3) Dario Dongo. Food security, disastro in atto. A prescindere dal grano ucraino. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.8.22

(4) Marta Strinati. Aumento dei prezzi e crisi alimentare in tempo di guerra. Retroscena nel rapporto iPES FOOD. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.5.22

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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