Il 6 novembre 2023 è stata finalmente resa nota la sentenza del TAR Lazio sul caso del grano ‘Senatore Cappelli’. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha confermato le sanzioni di Antitrust Italia nei confronti di Società Italiana Sementi, S.I.S. SpA – controllata da Bonifiche Ferraresi, protagonista di CAI SpA alias ‘Federconsorzi 2’ (1) – per avere realizzato pratiche commerciali scorrette a danno degli agricoltori italiani. #VanghePulite.
1) Grano ‘Senatore Cappelli’. La storia e il mito
La storia del grano ‘Senatore Cappelli’ risale al 1915, quando il genetista Nazareno Strampelli ottenne una varietà di frumento duro autunnale, mediante selezione genealogica della popolazione nord-africana Jenah Rhetifah. Il nome della cultivar venne dedicato al senatore abruzzese Raffaele Cappelli, per il suo impegno nella cerealicoltura e il sostegno alla ricerca. Ed essa ebbe ampia diffusione in Italia, per quasi mezzo secolo, fino a venire sostituita da varietà di taglia inferiore e maggiore resa.
Il mito del ‘Senatore Cappelli’ si è sviluppato nell’ultimo decennio, anche grazie a pubblicità ingannevole, a tutt’oggi impunita, con riguardo a:
– l’assimilazione della varietà ‘Senatore Cappelli’ (XX secolo) ai ‘grani antichi’, la cui storia è invece millenaria,
– il vanto di ipotetici benefici nutrizionali e per la salute, in violazione del Nutrition and Health Regulation (EC) No 1924/06. (2)
2) Varietà pubblica, monopolio privato
Il grano ‘Senatore Cappelli’ è iscritto nel Registro della varietà di specie agrarie istituito in Italia presso il ministero dell’Agricoltura. Il suo soggetto costitutore originario – il Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia (Puglia) – è poi confluito nel CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ente pubblico soggetto alla vigilanza del ministero dell’Agricoltura.
Il ‘mantenimento in purezza della varietà’ di grano ‘Senatore Cappelli’ è stato affidato dall’ente pubblico CREA alla S.I.S. SpA, con licenza esclusiva di moltiplicazione e sfruttamento commerciale delle sementi. (3) Il contratto, per la durata di 15 anni, è stato stipulato nel corso dell’annata agraria, l’antivigilia di Natale 2016. Il presidente di S.I.S. SpA Mauro Tonello, combinazione, è vice-presidente di Coldiretti nazionale.
2.1) Obblighi contrattuali del gestore SIS SpA
Il contratto stipulato nel 2016 tra l’ente pubblico CREA e la società di capitali S.I.S. SpA prevedeva che quest’ultima:
– utilizzasse seme di grano ‘Senatore Cappelli’ certificato fornito da CREA,
– producesse solamente le quantità di semi necessarie ai suoi bisogni, e
– rispettasse i piani produttivi e commerciali definiti dal 2017 in avanti.
3) Pratiche commerciali scorrette, istruttoria e sanzioni di Antitrust
Antitrust Italia (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, AGCM) – a seguito di segnalazioni da parte di alcuni agricoltori – ha avviato un’istruttoria nei confronti di S.I.S. SpA, il 20 marzo 2019. Per accertare che:
1) S.I.S. SpA ha subordinato la fornitura di semi certificati Cappelli ai coltivatori alla condizione che essi cedessero l’intera produzione di granella alla stessa S.I.S., a prezzi prestabiliti,
2) S.I.S. SpA ha ritardato o rifiutato ingiustificatamente, in diverse occasioni, le forniture di seme di grano ‘Senatore Cappelli’ richieste dai coltivatori,
3) S.I.S. SpA ha incrementato il prezzo di vendita dei semi in misura significativa (+55%) e non giustificata da maggiori costi di produzione.
AGCM ha dunque qualificato tali pratiche commerciali come scorrette, in quanto attraverso tali condotte S.I.S. SpA ha abusato della maggior forza commerciale nei confronti degli agricoltori, privandoli di alternative per approvvigionarsi dei semi di grano ‘Senatore Cappelli’. E ha perciò irrogato alla Società Italiana Sementi, S.I.S. SpA tre sanzioni amministrative, per l’importo complessivo di € 150.000. (4)
4) Grano ‘Senatore Cappelli’ e pratiche commerciali scorrette, il caso al TAR Lazio
Società Italiana Sementi, S.I.S. SpA – rappresentata tra gli altri dall’avvocato Bernardo Giorgio Mattarella, nipote del presidente della Repubblica nonché membro del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie di Coldiretti, come si è visto (5) – ha presentato ricorso al TAR Lazio contro l’Antitrust, nei confronti delle associazioni:
– Codici, Centro per i Diritti del Cittadino,
– Grano Salus,
– Confagricoltura,
– CIA (Confederazione Italiana Agricoltori),
– Copagri (Confederazione Produttori Agricoli).
Oggetto del ricorso è il provvedimento del 12 novembre 2019 con cui Antitrust Italia ha irrogato a S.I.S. SpA una sanzione di €150.000 per avere posto in essere tre pratiche commerciali scorrette, in violazione dell’articolo 62.2, del DL 1/2012 (successivamente abrogato dal d.lgs. 198/21, in attuazione della Unfair Trading Practices Directive EU No 633/2019). (6)
5) TAR Lazio, la decisione
‘Il ricorso è infondato. Con il provvedimento impugnato l’Autorità ha accertato che SIS ha posto in essere tre distinte pratiche commerciali scorrette (…):
– subordinato la fornitura delle citate sementi, nei confronti dei coltivatori interessati a coltivare grano Cappelli, all’accettazione da parte loro di un rapporto di filiera chiusa mediante un contratto per adesione (‘Contratto SIS’) che prevedeva il conferimento/cessione a SIS stessa del successivo raccolto dagli stessi realizzato, a condizioni da essa unilateralmente prestabilite e in assenza di negoziazione con le controparti contrattuali (…); inoltre,
– la ricorrente avrebbe ritardato, ed anche negato, in maniera ingiustificata, la fornitura di sementi della varietà Cappelli a svariati coltivatori, discriminando questi ultimi sulla base di criteri meramente soggettivi quali, in particolare, l’appartenenza dei richiedenti le sementi a determinate organizzazioni di rappresentanza’. Discriminazioni a danno degli agricoltori non iscritti a Coldiretti, come dimostrato nell’istruttoria dell’Antitrust. E in aggiunta,
– ‘SIS avrebbe imposto prezzi delle sementi significativamente maggiori senza che ciò fosse giustificato da effettivi costi per attività di lavorazione o ricerca e sviluppo effettuate dall’impresa sementiera’. (7)
6) Abusi di potere. Il caso Alce Nero
S.I.S. SpA, sottolinea il TAR Lazio, ‘era l’unica controparte contrattuale per i soggetti interessati a produrre grano Cappelli al fine di ottenere le relative sementi, non essendovi fonti di approvvigionamento alternative di tale prodotto.
In secondo luogo, la preponderanza commerciale di SIS è risultata evidente anche laddove le controparti commerciali della società erano coltivatori collettivamente organizzati, come – ad esempio – nel caso dell’impresa [cooperativa, ndr] Alce Nero, che
– ha concluso un accordo con SIS in base al quale quest’ultima forniva le sementi ai coltivatori associati ad Alce Nero, a fronte della cessione dell’intero raccolto realizzato;
– Alce Nero acquistava poi il suo intero fabbisogno di grano Cappelli da SIS pagando ad essa un sovrapprezzo (che Alce Nero non avrebbe corrisposto se si fosse approvvigionata della granella direttamente dai suoi coltivatori).
– Al riguardo, Alce Nero ha riferito che avrebbe ‘fatto volentieri a meno’ di tale ultimo passaggio ritenendolo ‘inutile’, ma di aver dovuto trovare una via per collaborare con SIS (…)’. (7) Un dazio sul monopolio privato, che l’allora ministro Maurizio Martina aveva pure negato di fronte alla Camera dei Deputati. (8)
7) Tirannia sui piccoli agricoltori
‘SIS è la principale impresa sementiera nazionale, avente la forma di società per azioni ed un fatturato che nel 2018 ammontava a 36 milioni di euro’, sottolinea il TAR Lazio, mentre ‘i coltivatori interessati all’acquisto delle sementi erano prevalentemente imprese individuali:
– dei 409 soggetti con cui SIS ha concluso rapporti commerciali nell’anno 2017/2018, 305 erano persone fisiche/imprese individuali, 98 erano società di persone e solo 6 società di capitali. Pertanto, anche il significativo squilibrio nelle relazioni commerciali tra le parti è stato correttamente accertato e descritto’. (7)
8) Conclusioni provvisorie
Dietro il mito del grano ‘Senatore Cappelli’ si disvelano, ancora una volta, le angherie del cerchio magico di Coldiretti nei confronti di tutti gli agricoltori italiani. Poiché tutti sono stati costretti a sottoscrivere contratti con clausole capestro e pagare costi spropositati per le sementi. Addirittura a iscriversi alle bandiere gialle, per non rischiare di perdere le forniture e subire gravi danni commerciali.
Le angherie si basano, ancora una volta, su concessioni pubbliche. Come gli spazi affidati ai mercati di Campagna Amica – altra occasione di soprusi impuniti (9) – o la ‘privatizzazione’ in segreto, in questo caso appunto, di una cultivar pubblica. (10) In un Paese civile, la concessione sarebbe stata subito revocata. E la magistratura inquirente avrebbe aperto un’indagine sul fatidico contratto.
Il nuovo commissario straordinario del CREA – se pure nominato dal ministro Francesco Lollobrigida, fedelissimo come i suoi predecessori al ras di Coldiretti (11) – avrebbe pur titolo di intervenire, per i doverosi accertamenti e il ripristino della legalità che eventualmente risulti esser venuta meno. La stampa a sua volta rimane in silenzio. Fino a quando?
#VanghePulite
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. Federconsorzi 2 alias CAI SpA, un po’ di chiarezza. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.3.21
(2) Grano Senatore Cappelli ‘ad alta digeribilità’? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 5.8.23
(3) Il contratto tra CREA e SIS del 23 dicembre 2016 prevede che le categorie Prebase, Base e R1 costituiscano il ‘seme tecnico destinato a essere moltiplicato per la produzione di seme’ della successiva categoria, mentre la categoria R2 indica ‘seme destinato al mercato di seme commerciale’. Quest’ultimo non può generare altro seme certificato (poiché non sufficientemente puro), bensì granella, che può venire utilizzata o venduta per la trasformazione
(4) Antitrust (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato). Caso AL22 – Commercializzazione del grano Senatore Cappelli. Provvedimento AGCM 12.11.2019 n. 27991 https://tinyurl.com/scb9d9yz
(5) Dario Dongo. Coldiretti, l’Osservatorio Agromafie e la Porsche dell’Agenzia delle Dogane. Il documento. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.23
(6) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, d.lgs. 198/2021. L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.22
(7) Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Prima. Sentenza 6.11.23, n. 16396/2023 Registro Provvedimenti Collegiali
(8) Grano Senatore Cappelli è varietà pubblica, non c’è rischio monopolio. Redazione Terra e Vita. 21.12.17 https://tinyurl.com/9nrh59r7
(9) Dario Dongo. Campagna Amica, Coldiretti insiste nel taglieggiare gli agricoltori. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.12.22
(10) La ‘privatizzazione’ del grano Senatore Cappelli? E’ un segreto di Stato! Pronto il ricorso al TAR. I nuovi Vespri. 24.8.18 https://tinyurl.com/4fhymbyk
(11) Dario Dongo, Paolo Caruso. Il ministro dell’Agricoltura a favore degli OGM e contro i grani antichi. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.7.23
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.