Il 12.5.22 l’Antitrust ha stigmatizzato uno dei tanti conflitti d’interessi orditi da Coldiretti, per quanto attiene alla genetica dei suini pesanti destinati ai prosciutti DOP.
È la ciliegina (di stagione) sulla torta di una filiera disfunzionale, ove gli interessi privatistici hanno preso il sopravvento sul rispetto delle regole vigenti. #VanghePulite.
1) Antitrust, la precedente censura ai conflitti d’interessi (2013)
L’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM, Antitrust) – con la segnalazione in oggetto, rivolta al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) – ritorna su un argomento, la riproduzione animale, già dalla stessa affrontato nel 2013. (2)
La legge 287/90 attribuisce infatti ad AGCM il potere di segnalare al Parlamento e al presidente del CdM – ovvero a quest’ultimo e ai ministri competenti (se del caso anche agli enti locali interessati) le situazioni distorsive derivate da leggi e atti amministrativi. (3)
1.1) Riproduzione animale, distorsione della concorrenza
La decisione 28.3.13 di AGCM aveva già contestato la legge 30/1991, con preciso riferimento al settore suinicolo. A causa dei palesi conflitti d’interessi in capo ad ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini). La quale aveva assunto il duplice ruolo di:
– ‘ente controllore’, delegato a istituire e gestire i libri genealogici,
– ‘operatore controllato’, attraverso una propria società controllata, GEN.I, che sviluppava e commercializzava linee genetiche suine in concorrenza con gli altri operatori. (2)
1.2) ANAS, il doppio gioco
ANAS, nel suo duplice ruolo pubblico e privato:
– ‘accedeva a informazioni strategiche inerenti alle politiche commerciali dei competitor, che poteva utilizzare per avvantaggiare la propria controllata’,
– ‘beneficiava di finanziamenti pubblici con cui poteva sussidiare le attività di GEN.I., favorendola rispetto ai concorrenti’,
– ‘coordinava, attraverso i suoi rappresentanti che ‘avevano un ruolo importante all’interno dei Consorzi’, la vigilanza ‘sulla corretta applicazione dei disciplinari di produzione dei prodotti suinicoli DOP/IGP’. (2)
1.3) Genetica suini per prosciutti DOP, l’inciucio prosegue
I Consorzi di tutela dei prosciutti DOP – così concludeva l’Antitrust – ‘non risultavano caratterizzati, come dovuto, da requisiti di terzietà e indipendenza’. E il ministero delle Politiche agricole avrebbe dovuto correggere questa grave distorsione affidando le funzioni pubbliche di tenuta e gestione dei libri genealogici a ‘soggetti indipendenti, privi di cointeressenze con il mercato di riferimento’, da scegliere attraverso ‘procedura ad evidenza pubblica’.
Il MiPAAF Coldiretto però, anziché dare seguito alla decisione Antitrust 26.3.13, ha fatto l’esatto contrario. Con il DM 5.12.19 che ha confermato il ruolo di ANAS e attribuito anche al CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e analisi dell’Economia Agraria) i compiti di ‘giudicare’ l’ammissibilità delle genetiche suine da impiegare nei prodotti DOP, IGP. (4) Sotto il controllo di fatto del cerchio magico di Coldiretti.
2) Concorrenza sleale e distorsione del mercato
Il decreto MiPAAF 5.12.19 ha dunque rinnovato le basi affinché ANAS possa escludere ‘in nome pubblico’ i tipi genetici di suini che concorrano con quelli da essa stessa commercializzati. Alla concorrenza sleale si aggiunge così una grave distorsione del mercato che danneggia suinicoltori, macelli, industria dei salumi. Oltre all’intero sistema delle DOP e IGP basate sull’impiego di carni suine. (5)
La filiera dei prodotti DOP suinicoli vive tra l’altro un periodo molto critico. La CUN (Commissione Unica Nazionale) dei misteri continua a lavorare sulla base di dati carenti e incongruenti, per quanto attiene ai numeri e la classificazione dei suini macellati ogni settimana (6,7). Frattanto i Consorzi di Parma e San Daniele hanno imposto disciplinari rigorosi e ottenuto deroghe alla loro applicazione. (8)
3) Antitrust, la nuova censura (2022)
L’Antitrust è tornata a occuparsi dei conflitti d’interessi già affrontati nel 2013. Annotando che gli stessi non sono mai stati risolti. Al contrario, il d.lgs. 52/2018 sulla disciplina della riproduzione animale ha stabilito che:
1) ‘[…] le Associazioni nazionali allevatori e gli Enti pubblici che tengono i libri genealogici e i registri anagrafici, nonché i soggetti detentori di Registri riproduttori suini ibridi già riconosciuti adeguano i loro requisiti tecnici e organizzativi ai parametri richiesti dall’articolo 3, comma 3,
2) i Disciplinari, di cui alla legge 30/1991 dei Libri genealogici e dei Registri anagrafici, nonché i Registri suini riproduttori ibridi, già approvati, sono considerati Programmi genetici approvati ai sensi del regolamento (UE) n. 2016/1012,
3) i soggetti che svolgono i controlli delle attitudini produttive degli animali sulla base di disciplinari già approvati dal Ministero sono soggetti riconosciuti ai sensi dell’articolo 4, comma 2’.
3.1) Nuovo iter di ammissione dei tipi genetici nei circuiti DOP, IGP
Il DM MiPAAF 5.12.19 ‘ha poi rivisto il sistema di verifica dei tipi genetici suini che risulta possibile impiegare nel circuito DOP/IGP ‘. La nuova procedura aggrava l’impatto dei conflitti d’interessi già censurati da Antitrust, introducendo un nuovo iter di ammissione dei tipi genetici che si articola come segue:
– le case genetiche attive in Italia, ‘seppure già facenti parte da tempo del circuito delle produzioni DOP/IGP’, devono presentare apposite domande e comunicare una serie di informazioni ad ANAS,
– ANAS trasmette poi i dossier al CREA, affinché esso possa esprimere il proprio parere in merito alla conformità a fini DOP/IGP dei vari tipi genetici,
– il MiPAAF, sulla base delle valutazioni compiute dal CREA, adotta i provvedimenti di accoglimento o di rigetto.
3.2) ANAS, monopolio. Hog-opoly
L’unica casa genetica non soggetta all’iter di cui sopra è ANAS, poiché ‘i tipi genetici di cui al Libro Genealogico Italiano della Specie Suina sono considerati idonei ‘a priori’ dai disciplinari delle DOP/IGP’. 25 su 29 tipi genetici di suini sottoposti a domanda di ammissione da parte delle case genetiche private – che ‘costituiscono l’intero portfolio commerciale di diversi player rilevanti fino ad oggi regolarmente operanti in Italia’ – sono invece stati esclusi, tra febbraio e marzo 2022.
I tipi genetici ‘bocciati’ dal MiPAAF, si noti bene, ‘sino ad oggi hanno rappresentato (in valore/volume) la grande maggioranza di quelli impiegati nel circuito DOP/IGP, che di conseguenza verrà alimentato in via quasi esclusiva dai tipi genetici prodotti nel contesto dei programmi di selezione gestiti da ANAS (che potrebbe, in tal modo, incrementare notevolmente la propria quota, fino a raggiungere una posizione di quasi monopolio sul mercato).’ (1) Hog-opoly, il monopolio sulle genetiche dei suini.
3.3) Conclusioni di AGCM
‘L’attuale regolamentazione di settore in materia di controlli e valutazioni dei tipi genetici di suini ibridi ai fini DOP/IGP, contenuta nel Decreto MIPAAF n. 12390 in esame, appare del tutto inidonea a garantire che l’esercizio di tali funzioni di natura pubblicistica avvenga nel rispetto dei principi di concorrenza e parità di trattamento tra le diverse case genetiche che operano sul mercato.’ (1)
Si configura ancora una volta un’inammissibile distorsione della concorrenza e del corretto funzionamento del mercato, non giustificata da esigenze di interesse generale. L’Antitrust ha perciò intimato al MiPAAF ‘di comunicare, entro un termine di 45 giorni dalla ricezione della presente segnalazione, le determinazioni assunte con riguardo alle criticità concorrenziali evidenziate.’ (1)
4) Dati e controlli, il buio assoluto
ICQRF – dopo avere evidenziato ‘ripetute violazioni del Piano dei controlli’ del prosciutto di Parma DOP, con particolare riguardo alla classificazione delle carcasse dei suini – aveva sospeso da tale incarico l’ente di certificazione a ciò preposto, con DM 20.1.22. (9)
Il ministero però non ha ancora avviato, con procedura di evidenza pubblica, l’incarico per il controllo dell’attività di classificazione delle carcasse suine. E i macelli che lavorano al prosciutto di Parma DOP continuano a operare al buio, da 30 mesi ormai.
4.1) CUN suini, la grande porcata
La tabella allegata evidenzia, nelle caselle rosse, le criticità che emergono dal confronto dei dati pubblici sulle cui basi la Commissione Unica Nazionale (CUN) suini dovrebbe negoziare ogni settimana i prezzi delle loro carcasse.
I dati di classificazione (v. tabella, colonne C-M) hanno sempre presentato illecite alterazioni poiché alcuni macelli, come si è già denunciato, occultano a loro favore i picchi di domanda. Con ritardi di rendicontazione che talora raggiungono i 20 giorni consecutivi, come pure si è visto. (10)
4.2) RIFT bucato, prezzo ribassato
Anche i dati RIFT (v. tabella, colonne O-V), nel 2022, si distinguono per sostanziali carenze poi ‘aggiornate’ con una settimana di ritardo. Come è accaduto nelle settimane 15,16/2022 ove si registrò un’inversione di tendenza nel mercato dei suini grassi non a caso contestata dai commissari di parte agricola. (11)
Un’altra aberrazione del sistema è evidente nella colonna V. I suini classificati dovrebbero essere sempre superiori di alcune migliaia al dato RIFT della stessa settimana, poiché devono venire classificati tutti i suini DOP, oltre a quelli non DOP (italiani ed esteri) abbattuti presso i macelli che operano nel sistema. E invece, il loro numero è inferiore.

4.3) Conclusioni provvisorie
Gli ispettori di ICQRF hanno già annotato che ‘i dati sulla resa di macellazione sono stati ricavati dal portale impresa.gov sul quale vengono registrate le operazioni (compreso il peso) di macellazione’. Ma ‘quei dati non sono affidabili’, poiché ‘il file con cui sono trasmessi può essere alterato dal macello prima dell’invio’. E ancora,
‘confrontando le rese di macellazione registrate sul portale impresa.gov con quelle sul portale Rift di Csqa/Ifcq risulterebbero differenze significative, almeno fino al dicembre 2021’.
L’unica soluzione a questa grave criticità che affligge la parte debole nel rapporto contrattuale, i suinicoltori, è introdurre un sistema informatico ove raccogliere i dati in tempo reale e inserirli in un registro immodificabile e incorruttibile, basato su una blockchain pubblica. (12) Chi scrive, da sempre attento alla trasparenza sul mercato e la tutela della produzione primaria, sarà lieto di mettere a disposizione del ministero il codice sorgente di Wiise Chain, per favorire questo percorso virtuoso con la garanzia del protocollo Bitcoin. (13)
Dario Dongo
Note
(1) Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM, Antitrust). AS1837 – Modalità per l’ammissione e controllo dei tipi genetici suini indicati nei disciplinari delle DOP e delle IGP. 12.5.22. Su Bollettino 20/2022, pagine 52-57, https://www.agcm.it/dotcmsdoc/bollettini/2022/20-22.pdf
(2) Antitrust. AS 1036 – Disciplina della produzione animale. Decisione 20.3.13, in Bollettino del 20 marzo 2013, pubbl. in Boll 13/2013, pagine 20-22, https://bit.ly/3MOjaUN
(3) Legge 10.10.90, n. 287. Norme per la tutela della concorrenza e del mercato. V. art. 21. Testo aggiornato al 14.12.21 sul sito di AGCM, https://bit.ly/3MHjbKj
(4) MiPAAF. DM 5.12.19 n. 12390. Requisiti di conformità del tipo genetico impiegato per la riproduzione dei suini utilizzati nel circuito delle DOP. https://bit.ly/3MHM8pl
(5) V. par. 2.4 nel precedente articolo Prosciutti di Parma e San Daniele DOP, alta resa o qualità superiore? Il grande caos. 28.8.21,
(6) Dario Dongo. CUN suini, il prezzo non è (ancora) giusto. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.2.21,
(7) Marta Strinati. Mercato suinicolo, mistero sulla classificazione delle carcasse DOP. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.3.21,
(8) Dario Dongo. Prosciutto di Parma e San Daniele DOP, modifica temporanea ai disciplinari e buio sui dati. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.1.22,
(9) ICQRF. Sospensione dell’autorizzazione conferita a CSQA Certificazioni S.r.l. ad espletare le funzioni di controlli previste dagli artt. 36 e 37 del Reg. UE n. 1151/2012 per la produzione del ‘Prosciutto di Parma DOP’. 21.2.22, https://bit.ly/3QhxEzv
(10) Dario Dongo. CUN suini, il boicottaggio dei macellatori riuniti in Assica. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.7.21,
(11) In alcune settimane i dati irreali vengono pubblicati il martedì sul sito di Teseo, per poi venire corretti solo all’ultimo minuto. In un’altra settimana i dati sono stati presentati in una successione temporale errata, così da far apparire positiva una tendenza invece negativa
(12) Dario Dongo. Una borsa merci telematica per favorire trasparenza ed equità nella filiera alimentare. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.3.21,
(12) Dario Dongo. Blockchain agroalimentare, da Walmart alla FDA in USA, Wiise Chain in Italia. Verso il Web 3. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.2.22.

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.