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Cibo veloce, proteico e sostenibile. I trend di consumo, secondo il Rapporto Coop

Gli italiani prediligono il cibo veloce, proteico e sostenibile. E cucinano sempre meno. Così riferisce il Rapporto Coop sull’economia, sui consumi e sugli stili di vita degli italiani.

Rapporto Coop, i consumi a tavola

Gli acquisti alimentari degli italiani sono sempre più orientati verso alimenti di facile preparazione, ma con il valore aggiunto della sostenibilità. Al supermercato vince l’instant food (+9,3% in un anno). L’esotico sushi, sempre più presente nella grande distribuzione, è ormai un acquisto consolidato. Il 42% degli italiani ne è un assiduo acquirente.

Tra le bevande, si conferma la crescita di prosecco e spumanti e continua il boom della birra con 7 milioni di ettolitri acquistati nei primi 6 mesi del 2019. Emerge la nuova moda delle acque aromatizzate, le cui vendite in un anno registrano +164,7% a valore. Cala invece il consumo di bibite gassate, nocive per la salute, come conferma un recente studio scientifico.

Nel carrello della spesa primeggiano gli alimenti fonte di fibre e proteine, a scapito di grassi e carboidrati. Dopo anni di riduzione dei consumi, il 2019 segna il grande ritorno della carne (+3,5% le vendite nel 2019), soprattutto italiana.

Il Made in Italy, o Origine Italia, è un elemento di forte interesse per i consumatori italiani. Prevale anche su sapore e prezzo dell’alimento. Il 78% dei consumatori si dichiara rassicurato dall’origine 100% italiana. Un plus che vale una crescita del +4,8% in un anno (2018 su 2017).

Pentole robot e food delivery

Si cucina sempre meno. In 20 anni abbiamo dimezzato il tempo passato a cucinare ogni giorno e oramai vi dedichiamo appena 37 minuti. Nelle preparazioni domestiche impazzano le instant pot, le pentole elettriche, che promettono di realizzare senza fatica anche i piatti più complicati. Nei primi 7 mesi del 2019, le vendite sono aumentate del 72,8%.

In questa rivoluzione gastronomica sfuma anche il concetto di ‘portata’. Al primo e secondo piatto della tradizione si privilegiano gli snack (dolci o salati, poco importa, crescono entrambi a doppia cifra). Stessa tendenza si manifesta per ogni tipo di piatto pronto, incluse la frutta e verdura già confezionate e le barrette sostitutive dei pasti.

Ristoranti e consegna a domicilio dei pasti vanno di conseguenza a gonfie vele. La spesa per la ristorazione extradomestica nel 2018 ha fatturato 83 miliardi di euro. Mentre il food delivery è ormai utilizzato dal 26% degli italiani.

La sensibilità ecologista degli italiani è sempre più spiccata. Il 68% approva la previsione di un sovrapprezzo per disincentivare i prodotti in plastica monouso. Segno di una crescente consapevolezza dell’invasione di plastiche in aria, acqua e cibi.

Le conseguenze del riscaldamento climatico

Negli ultimi 15 anni, a causa del surriscaldamento del Pianeta, in Italia sono spariti 1 su 3 alberi da frutto. Tra Sicilia e Calabria vi sono coltivazioni di frutta esotica per 500 ettari, Ma l’innalzamento della temperatura ha fatto anche aumentare la concentrazione di mercurio nei pesci (in 30 anni +27% ad esempio nel tonno).

L’Italia è tra i 5 Paesi più vulnerabili d’Europa. E la previsione di un aumento di tre gradi più alti di temperatura entro fine secolo prefigura una perdita di 23 punti percentuali del Pil pro capite, una marcata concentrazione di ricchezza a favore di alcuni Paesi del Nord a scapito di altri dell’emisfero Sud. Si stimano in 143 milioni solo i profughi cosiddetti ambientali che entro il 2050 (soprattutto) dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina si dirigeranno verso Nord.

La crescente consapevolezza di tali pericoli comincia a condizionare le scelte di vita e di consumo degli italiani. In tanti sognano un’abitazione eco-sostenibile (55%), comprano vestiti (13% oggi e 28% in futuro) e automobili verdi (seppur ancora nicchia ma cresce la vendita di auto ibride +30% e soprattutto elettriche +148%), cosmetici green (li sceglie 1 donna su 4 e nel solo 2018 sono stati lanciati oltre 13mila prodotti con claim legati alla sostenibilità, +14,3% rispetto al 2017).

Le certificazioni di sostenibilità sono un elemento ricercato dai consumatori. Una tendenza consolidata, sulla quale le imprese alimentari devono riflettere, considerato che 9 italiani su 10 affermano di cambiare marca senza resistenza. Nel primo semestre 2019, hanno premiato i prodotti certificati con un aumento delle vendite. Del +21,5% per i prodotti certificati UTZ (agricoltura sostenibile) e del 2,8% per Friend of the Sea, per esempio. Oltre al bio, che si conferma in cima ai desiderata dei consumatori italiani, con una crescita del 4,6% nel primo semestre 2019.

Coop, lo spirito dell’associazione di consumatori

In linea con le tendenze emerse dal Rapporto, la prima insegna della Gdo italiana rilancia ulteriormente nel solco nelle politiche volte alla sostenibilità dei prodotti a marchio.

Spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, ‘In un quadro di raffreddamento dei consumi e di accelerazione dei trend di fondo nei comportamenti delle persone, Coop ha avviato nel 2019 una revisione profonda delle sue politiche. Da un lato abbiamo fortemente potenziato le scelte consumeriste sull’ambiente, sul benessere alimentare e sulla convenienza dell’offerta, dall’altro si è realizzato un cambiamento negli assetti interni di Coop Italia e di ANCC che ci permetterà di affrontare con più forza i nodi strategici del futuro. A fine settembre lanceremo una nuova campagna di informazione e comunicazione che evidenzierà lo stretto rapporto tra i valori di Coop e la sua offerta di prodotti e servizi‘.

‘Il Prodotto a Marchio Coop, che continua a crescere nelle quote, sarà il perno delle nostre azioni future e lavoriamo su questo in stretta correlazione con la propensione green degli italiani e le loro scelte d’acquisto come evidenziato nel Rapporto Coop’, ‘Le vendite Coop nel 2018 sono state di 13,4 miliardi di euro, nel 2019 stimiamo una conferma di questo dato, in un quadro che vede da un lato razionalizzazioni della rete e dall’altro un numero limitato di nuove aperture. In questa fase gli investimenti di Coop sono di oltre 500 milioni rivolti in gran parte al miglioramento dell’offerta nell’attuale rete di punti vendita’.

A commento del Rapporto, Luca Bernareggi, Presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), ricorda ‘Siamo un mondo cooperativo fatto di esperienze imprenditoriali diverse e di risultati diversi, ma siamo anche un’associazione di consumatori che ha a cuore la tenuta del sistema Paese e guardiamo con attenzione alle intenzioni espresse dal nuovo Governo e alle sue azioni conseguenti‘.

Oltre a rinnovare l’appello al governo affinché eviti il ricorso alle clausole di salvaguardia e l’aumento dell’Iva (introdotte dal governo Berlusconi nel 2011), ‘che con l’attuale calo dei consumi alimentari a fronte di una dinamica di prezzi statica provocherebbe ulteriori contraccolpi negativi‘, Bernareggi auspica la riduzione del cuneo fiscale, da affiancare al reddito di cittadinanza. Quest’ultima misura è stata già valorizzata da Coop, che da luglio applica uno sconto del 5% ai clienti titolari della card del reddito.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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