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Cannabis light, la Commissione europea esamina i divieti italiani

La Commissione europea ha preso in esame l’emendamento 13,6 al Disegno di Legge Sicurezza (DDL Sicurezza), che vorrebbe limitare la produzione e il commercio di canapa ‘light’, perché potrebbe violare i principi dell’Unione Europea di libera circolazione delle merci e leale concorrenza. La denuncia è stata presentata dall’Associazione Canapa Sativa Italiana, a tutela di un settore molto attivo.

Il settore della canapa light a rischio

In Italia è di nuovo a rischio la filiera della cannabis light. Il governo Meloni ha infatti inserito l’emendamento 13,6 al DDL Sicurezza con il quale intende vietare la vendita e l’uso, al di fuori di quello industriale, delle infiorescenze e dei derivati della canapa con un contenuto di THC al di sotto dello 0,2%. Un accanimento ideologico del governo, considerato che il leghista Iezzi vorrebbe vietare l’utilizzo dell’immagine della foglia di cannabis, punendola con una pena da sei mesi a due anni.

Il governo del ‘Made in Italy’ metterebbe così a rischio un settore da 500 milioni di fatturato all’anno e che occupa più di 15 mila lavoratori in tutta Italia, soprattutto giovani. Settore che comprende non solo i piccoli rivenditori di CBD, ma tutta la filiera agroindustriale come i prodotti alimentari, la cosmesi, il florovivaismo, gli integratori alimentari, l’erboristeria.

La denuncia alla Commissione europea

L’Associazione Canapa Sativa Italia (CSI) ha presentato una denuncia alla Commissione europea in quanto l’emendamento, se approvato, andrebbe a violare il diritto dell’Unione europea impedendo la libera circolazione delle merci. Inoltre, sottolinea CSI, il governo ha saltato il passaggio fondamentale di notifica al sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche (TRIS) prima dell’adozione nella legislazione nazionale (Direttiva (UE) 2015/1535).

La Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione europea ha infatti comunicato il 6 giugno 2024 che prenderà in esame la questione, da ora protocollata con numero CPLT(2024)01387. (1)

La non pericolosità della canapa

L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, già nel 2017 ha raccomandato a che il cannabidiolo (CBD) non dovrebbe essere una sostanza sotto controllo a livello internazionale. Il cannabidiolo, una dei 200 composti della canapa, non ha effetti dannosi sulla salute e il suo uso non crea dipendenza. Anzi, sembra che il CBD abbia delle proprietà terapeutiche, come calmante degli spasmi durante le crisi epilettiche. (2)

Anche la Corte di Giustizia europea si è già espressa in materia. Una sentenza del 2020 afferma infatti che uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo legalmente prodotto in altro Stato membro. Infatti, non essendo il CBD un prodotto stupefacente, la sua limitazione della sua circolazione viola le disposizioni relative alla libera circolazione delle merci (articoli 34 e 36 TFUE). (3)

Conclusioni provvisorie

Se la Commissione riscontrerà un violazione del diritto europeo, potrà chiedere la presentazione di osservazioni allo Stato italiano entro un termine stabilito. Se la risposta non sarà soddisfacente, la Commissione potrà adottare un ‘parere motivato’ e, se necessario, presentare la questione alla Corte di Giustizia europea.

Vogliamo che le decisioni vengano prese senza pregiudizi ideologici, ma con la partecipazione degli stakeholders e nel rispetto della salute pubblica’, afferma Mattia Cusani, presidente di CSI. (1) Le decisioni dovrebbero essere prese tenendo in considerazione le evidenze scientifiche e le opportunità economiche di un settore che, con una maggiore certezza del diritto, potrebbe continuare a crescere.

Alessandra Mei

Immagine di copertina da Julia Teichmann from Pixabay

Note

(1) Associazione Canapa Sativa Italia. Commissione europea prendere in carico la notifica richiesta dall’associazione. 6.6.24 https://www.canapasativaitalia.org/la-commissione-europea-esamina-la-denuncia-di-csi-un-passo-importante-per-la-filiera-della-canapa/ 

(2) OMS. Cannabidiolo. 19.12.2017 https://www.who.int/fr/news-room/questions-and-answers/item/cannabidiol-(compound-of-cannabis)

(3) Sentenza della Corte (Quarta Sezione) del 19 novembre 2020 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A62018CJ0663 

Alessandra Mei

Laureata in Giurisprudenza all'Università di Bologna, ha frequentato il Master in Food Law presso la stessa Università. Partecipa alla squadra di WIISE srl benefit dedicandosi ai progetti europei e internazionali di ricerca e innovazione.

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