HomeMercatiCampagna Amica, Coldiretti insiste nel taglieggiare gli agricoltori

Campagna Amica, Coldiretti insiste nel taglieggiare gli agricoltori

Coldiretti insiste nel taglieggiare gli agricoltori e allevatori italiani, costringendoli ad affidare la contabilità aziendale a ‘Impresa Verde Coldiretti’ S.r.l. quale conditio sine-qua-non per partecipare ai mercati contadini di Campagna Amica. E non solo. #VanghePulite.

1) Campagna Amica e la triade di Coldiretti

Campagna Amica – come si è già ampiamente descritto (1,2) – è un sistema di potere articolato su tre livelli:

– a Palazzo Rospigliosi in Roma, presso la sede della federazione nazionale Coldiretti, opera la fondazione Campagna Amica. Essa concede l’omonimo marchio in licenza alle federazioni territoriali di Coldiretti, le quali si accollano tutti i costi relativi alla gestione dei mercati,

– a livello regionale e/o provinciale le federazioni locali Coldiretti, attraverso le associazioni ‘Agrimercato’, si aggiudicano i bandi per la gestione dei mercati e costringono gli agricoltori che intendano parteciparvi a sottomettersi agli ‘ordini superiori’, (3)

– in ogni provincia le società di capitali ‘Impresa Verde Coldiretti’ ricavano poi i benefici della gestione dei vari fascicoli aziendali. Proprio perché gli agricoltori e allevatori sono costretti per statuto (di Agrimercato) a rinunciare ai servizi offerti dalla concorrenza.

2) Aggiudicazione illecita delle aree pubbliche da destinare a mercato

I mercati per la vendita diretta rappresentano una manna per gli agricoltori e allevatori che, saltando ogni intermediazione, applicano ai consumatori prezzi finali solo in teoria soggetti a un ‘mercuriale’ che nessuno controlla. (1) Cash is king. E la triade di Coldiretti è formidabile nell’aggiudicarsi la gestione delle aree pubbliche da destinare a mercato, nei centri storici e le località più amene di ogni città.

Il Consiglio di Stato peraltro, nella propria sentenza 4.11.19, ha statuito l’illiceità dell’affidamento di aree pubbliche a uso mercato in gestione ad associazioni che – anziché rappresentare gli interessi collettivi, comuni a tutti gli operatori di settore – riservino il loro intervento a favore delle posizioni soggettive di una sola parte di essi. Come appunto i soci di Coldiretti, nell’Agrimercato di Mantova. (4)

3) Agrimercato di Padova. Altri abusi a danno degli agricoltori

Gli agricoltori e allevatori che intendano accedere ai mercati di Campagna Amica a Padova sono costretti a iscriversi all’associazione non riconosciuta ‘Agrimercato Terre del Santo’, o ‘Agrimercato di Padova’. Vincolandosi, tra l’altro, all’applicazione di un ‘Regolamento dei Mercati’ che ‘individua le condotte vietate e le sanzioni conseguenti’ e diverrà ‘parte integrante del presente Statuto’.

3.1) Poteri faraonici

Agrimercato Padova, nella riforma statutaria proposta il 6 dicembre 2022, compierà ‘tutte le operazioni immobiliari funzionali al migliore conseguimento dei fini istituzionali’ (nuovo art. 3.6.d). Ed è facile immaginare che questo schema di riforma segua un modello destinato a contagiare i vari Agrimercati in giro per l’Italia.

Si prospetta così la manifestazione dell’ennesimo delirio faraonico di ‘quello che comanda’, Vincenzo Gesmundo. E gli agricoltori italiani continuano a sottomettersi. Dimenticando pure il disastro immobiliare provocato ai Consorzi Agrari Tirreno, Emilia, Adriatico, Centro Sud, che hanno bruciato 23 milioni di euro in Federconsorzi 2. (5)

3.2) Agricoltori alla catena

Il benessere animale non viene esteso agli agricoltori, costretti alla catena nella gabbia di Coldiretti. L’unica chance per ricavare marginalità dalla vendita diretta nelle aree pubbliche e spazi di mercato affidate ad Agrimercato, per i produttori agricoli, è aderire alla Fondazione Campagna Amica e possedere i seguenti requisiti:

– essere ‘associati ad una delle Federazioni Provinciali Coldiretti presenti sul territorio nazionale’. Con un vincolo associativo minimo di 3 anni, tacitamente rinnovabile, e recesso posticipato di 12 mesi,

– avere ‘affidato la gestione della propria contabilità e del proprio fascicolo aziendale (per tale intendendosi il complesso di dati ed informazioni che caratterizzano l’azienda agricola…) alla società Impresa Verde Padova s.r.l.’,

– usufruire ‘del servizio paghe fornito dalla società Impresa Verde Padova s.r.l.’,

– avere ‘conferito all’INPS (…) le deleghe “datori di lavoro e lavoratoti autonomi (Imprenditore agricolo professionale/coltivatore diretto)” a riscuotere i contributi associativi nella misura e secondo le modalità indicate dalla Federazione Provinciale Coldiretti di Padova alle scadenze previste dalla normativa vigente per la riscossione dei contributi obbligatori’,

– avere ‘sottoscritto il Regolamento dei Mercati dell’Associazione’ e ‘aderito alla Fondazione’ ed essere ‘Licenziatari del Marchio secondo quanto previsto dal Regolamento del Marchio’ (statuto Agrimercato, bozza di revisione 6.12.22, articolo 6, paragrafo 2, lettere c-g; articoli 8 e 11).

3.3) La ‘clausola di salvataggio

Per riparare il sistema dalle doverose censure delle autorità competenti, Coldiretti ha poi introdotto una ‘clausola di salvataggio’ di cui sarà interessante verificare l’applicazione nei confronti dei non sottomessi, cioè associati. Laddove ‘per i mercati organizzati, gestiti e/o partecipati in virtù di una concessione amministrativa recante il rilascio di una area o di un bene immobile, destinati ad uso pubblico o di proprietà pubblica, fatti salvi i requisiti soggettivi che identificano ai sensi di legge gli imprenditori agricoli Associati (…), l’Associazione consente la libera partecipazione all’iniziativa, senza alcuna discriminazione di alcun tipo, nel rispetto delle prescrizioni di cui al comma seguente.

Tutti i partecipanti, a prescindere dalla adesione a qualsiasi Organizzazione, sindacale e/o di rappresentanza, sono tenuti ad accettare e favorire i controlli documentali e in azienda al fine di garantire la italianità, la stagionalità e la territorialità dei prodotti offerti in vendita, in conformità con il progetto e le prescrizioni affermate dalla Associazione per il conseguimento del rilascio della concessione. La violazione delle regole e/o delle prescrizioni affermate dalla Associazione o l’ostacolo ai controlli integrano grave inadempimento degli obblighi di partecipazione al mercato con conseguente esclusione dal medesimo’ (statuto Agrimercato Padova, bozza di revisione 6.12.22, articolo 6, paragrafi 4 e 5).

4) Oltre al danno, la beffa

Il ‘sindacato’ che dovrebbe proteggere gli agricoltori e gli allevatori dalle pratiche commerciali sleali ne è invece carnefice proprio a loro danno, in barba al d.lgs. 198/2021. (6) Il cerchio magico di Coldiretti è del resto protagonista di numerose speculazioni a danno dei propri sottomessi, ovvero iscritti, come si è visto. (7) E al danno delle varie imposizioni e gabelle sopra accennate, nella gestione dei mercati, si aggiunge la beffa della quota di partecipazione. Spesso ovviamente pretesa ‘in nero’.

Volevo sottoporle un mio dubbio in merito ai mercati degli agricoltori che vengono sempre dati in gestione, anche se non richiesto dalla legge, e così facendo creando un inutile aggravio di costi per gli agricoltori che vi partecipano. I quali oltre ad avere limiti di prodotti da poter offrire ai clienti si vedono svantaggiati rispetto al canone da versare per partecipare rispetto ai commercianti. Le faccio un esempio che mi riguarda, in un mercato al comune vanno circa 1,70 euro a presenza, e Coldiretti che ne è il gestore ne pretende 16 a presenza’ (lettera firmata da un agricoltore italiano).

5) Vanghe Pulite

Una rivoluzione interna al sistema associativo sembra essere l’unica chance per restituire il sindacato a chi lavora la terra e alleva gli animali, liberandosi una volta per tutte dal cerchio magico di Coldiretti che continua a drenare risorse per alimentare i suoi deliri faraonici e gli sfarzi di Palazzo Rospigliosi. Le elezioni della primavera 2023 potranno offrire, si spera, un’occasione in tal senso.

L’inchiesta Vanghe Pulite deve venire portata avanti, in ogni caso, per mettere fine ai gravi e inammissibili abusi sui diritti degli agricoltori e dell’Erario, così anche dei cittadini italiani. E assicurare alla giustizia i loro responsabili, una volta per tutte. Invitiamo perciò tutti coloro che dispongano di materiale utile alle indagini di volerlo condividere tramite email a vanghepulite@gmail.com. Con garanzia di assoluto riserbo sull’identità di ciascuno.

#VanghePulite

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Campagna Amica… di chi? #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.6.21

(2) Dario Dongo. Illeciti a danno degli agricoltori ed evasioni fiscali, Campagna Amica prosegue. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.9.21

(3) Le vessazioni imposte da Coldiretti agli agricoltori e allevatori italiani attraverso il ‘nodo scorsoio’ di Agrimercato si esprimono anche in clausole vessatorie e pratiche estorsive, come documentato nel precedente articolo in nota 2. In aggiunta a un’evasione fiscale sistemica

(4) Francesca Coli, Dario Dongo. Vendita diretta, accesso ai mercati senza vincoli associativi. La pronuncia del Consiglio di Stato. FARE (Food and Agriculture Requirements). 25.1.20

(5) Dario Dongo. AgriCorpoFiasco, Federconsorzi 2, Agriconfidi. Il collasso della ‘piramide di Gesmundo’. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.12.22

(6) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, d.lgs. 198/2021. L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.22

(7) Dario Dongo. Germina Campus, la holding di Coldiretti che specula sugli agricoltori. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.6.21

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti