Quattro dei principali esponenti di Big Food producono ancora prevalentemente alimenti squilibrati. Un’inchiesta di World Action on Salt, Sugar & Health (WASSH) in collaborazione con ShareAction, ONG per gli investimenti responsabili, analizza il fenomeno e avverte che questo business sconsiderato comincia ad allertare anche i grandi investitori internazionali. (1)
Per contrastare l’epidemia di obesità e malattie non trasmissibili, infatti, i governi stanno introducendo strumenti volti a migliorare la dieta della popolazione. E per chi si ostina a produrre alimenti nutrizionalmente squilibrati (HFSS, high in fat, sugar and salt) sono previsti danni economici, oltre che reputazionali.
Gli alimenti squilibrati di Big Food, la ricerca
Lo studio di WASSH ha valutato 2.346 alimenti e bevande prodotti dai colossi Danone, Kellogg’s, Kraft Heinz, Nestlé e Unilever in tre dei loro maggiori mercati: Australia, Francia e Messico.
L’identificazione degli alimenti squilibrati è stata ottenuta utilizzando gli strumenti predisposti dai governi per informare la popolazione attraverso le etichette, vale a dire le avvertenze (warning labels) e le varie forme di etichettatura nutrizionale FOP, front-on-pack. (2) In particolare
- Health Star Rating (HSR), l’etichettatura FoP operativa su base volontaria in Australia e Nuova Zelanda da giugno 2014, che indica il profilo nutrizionale mediante le stelle,
- NutriScore, l’etichetta FoP più diffusa in Europa, ma avversata dal governo italiano persino mediante diffusione ‘istituzionale’ di fake news, come appena fatto dal ministro dell’Agricoltura. (3)
- Warning Labels. Come il Cile nel 2016 e altri paesi dell’America Latina, il Messico ha adottato a marzo 2020 un nuovo sistema di etichette di avvertenza obbligatorie basato sul WL latinoamericano, con 5 ottagoni di avvertenza sulla parte anteriore della confezione per cibi e bevande HFSS.
Il risultato della ricerca
Con l’impiego degli strumenti di alert descritti, l’analisi mostra una elevata presenza di alimenti squilibrati commercializzati dai cinque colossi di Big Food monitorati. (4)
Il mercato più ‘inquinato’ è quello australiano, dove la concentrazione di alimenti HFSS a marchio dei cinque colossi raggiunge il 65%. Seguono Francia (63%) e Messico (60%).
Kellogg’s, Kraft Heinz, Nestlé e Unilever hanno ottenuto risultati scarsi in tutti e tre i mercati, con più della metà della loro offerta alimentare classificata come HFSS.
Agli estremi troviamo
- Kraft Heinz che risulta il peggiore marchio. Dei suoi prodotti, tutti gli 11 venduti in Messico e 51 (93%) commercializzati in Francia sono classificati come malsani.
- Danone che emerge come in via di miglioramento, con ‘solo’ il 35% di alimenti nutrizionalmente squilibrati.
Il ruolo delle politiche sanitarie
Lo studio realizzato sui mercati di Australia, Messico e Francia dimostra ancora una volta che i marchi globali di cibo e bevande continuano a produrre in modo irresponsabile, alimentando l’epidemia di obesità. L’unica leva utile a un’inversione di rotta, mediante la riformulazione, risiede nelle misure governative volte a limitare la pervasività degli alimenti squilibrati.
‘Le aziende alimentari e gli investitori che non riescono ad adattarsi alla crescente regolamentazione del governo per migliorare la salute e alla crescente domanda pubblica di prodotti più sani affrontano rischi finanziari e alla fine perderanno quote’, sottolinea Holly Gabriel, responsabile della campagna per la salute dei consumatori di ShareAction.
Continuare a porsi come produttori indifferenti all’emergenza obesità e altre malattie non trasmissibili farà perdere dapprima quote di mercato, poi la reputazione.
Secondo gli autori dello studio, nel novembre 2022, investitori che rappresentavano 5 trilioni di dollari di asset in gestione, tra cui Actiam, Groupe La Française, Guy’s & St. Thomas’ Foundation, Legal & General Investment Management, Mitsubishi UFJ Trust & Banking Corporation, Rathbone Greenbank Investment Management e Grünfin, hanno scritto a produttori alimentari globali tra cui Danone, Kellogg’s, Kraft Heinz e Nestlé per chiedere loro di migliorare la divulgazione e fissare obiettivi per aumentare la salubrità delle loro vendite.
Marta Strinati
Note
(1) WASSH, ShareAction. World’s biggest food manufacturers over reliant on sales of unhealthy foods. 3.3.23 https://www.worldactiononsalt.com/media/action-on-salt/WASSHShareAction-Summary-Report-(1).pdf
(2) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Commissione europea, la ricerca conferma l’approccio di NutriScore. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.9.22
(3) Dario Dongo. NutriScore, il professor Serge Hercberg corregge le fake news del ministro italiano. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.3.23
(4) Marta Strinati. GIFT (Great Italian Food Trade).
- Da Nestlé a Ferrero. Quasi tutti gli alimenti per bambini sono nocivi. 3.9.21
- Alimenti per bambini, il 68% è junk food. Ricerca europea. 30.10.19
- Nestlé riconosce che il 60% dei suoi prodotti non è salutare. 1.6.21
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".