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Amazon, Covid-19 e sicurezza dei lavoratori. Condanna in Francia alla chiusura parziale

Amazon fuorilegge. Questa volta per il mancato rispetto delle regole essenziali a tutela della sicurezza dei lavoratori rispetto al rischio di contagio da Covid-19. Condanna in Francia alla chiusura parziale del colosso.

Amazon France, condanna e reazione

Il 14.4.20 il Tribunale di Nanterre – dopo avere accertato che Amazon France ha ʹin maniera evidente violato il suo dovere di garantire la sicurezza e la prevenzione della salute dei lavoratoriʹ – ordina di conformarsi entro 24 ore alle regole per prevenire la diffusione del Covid-19.

Il Tribunale ordina altresì di limitare le attività di consegna ai soli prodotti essenziali. Ordinando l’applicazione di una pena di 1 milione di euro per ogni giorno di ritardo.

La reazione della filiale d’Oltralpe del colosso USA va però oltre. Si decide di sospendere fino al 20.4.20 ogni tipo di spedizione, beni essenziali inclusi. Con il malcelato obiettivo di spaventare i lavoratori e (provare a) rompere il fronte della protesta. (2)

Lockdown, concorrenza sleale e rischi per i lavoratori

Il lockdown delle attività ritenute non essenziali – diverse da alimenti e pet food, medicinali e prodotti per l’igiene in Francia, a cui si aggiungono in Italia dispositivi elettronici, ottica e fotografia, ferramenta etc. – ha avuto la funzione essenziale di ridurre al minimo indispensabile la circolazione delle persone negli spazi pubblici.

La quarantena così stabilita, sulla scia del modello Wuhan, comprende perciò la restrizione delle uscite di casa alle sole attività necessarie al sostentamento di individui e famiglie. E alle attività che vi si associano, quali appunto la produzione e distribuzione di alimenti, mangimi, farmaci.

Amazon France ha tuttavia deciso di approfittare della chiusura forzata del retail fisico per praticare concorrenza sleale, proseguendo la vendita dei beni non essenziali. Senza badare, tra l’altro, alla sicurezza degli oltre 10.000 moltissimi lavoratori impiegati in magazzini, uffici e logistica in Francia. Salvo acconsentire il lavoro da casa, ça va sans dir, ai dirigenti.

La denuncia del sindacato Solidaires

Il sindacato Solidaires ha presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale di Nanterre. Per denunciare l’omessa adozione, da parte di Amazon France, dei doverosi presidi a tutela della sicurezza dei lavoratori rispetto al rischio di trasmissione del nuovo coronavirus. (3)
Omettendo addirittura di dotare tutti gli addetti dei più basilari sistemi di protezione, mascherine e guanti.

Le sole misure adottate in Francia dal colosso di Cupertino sono risultate, paradossalmente, più pericolose della loro omissione. Come i controlli della temperatura corporea ai varchi di accesso che, senza doverosa formazione sulle distanze di sicurezza, facevano ammassare i lavoratori in fila.

La lista delle precauzioni da adottare

Il giudice di Nanterre elenca tutte le precauzioni che Amazon France deve adottare entro 24 ore dall’ordinanza d’urgenza, quale conditio sine qua non per proseguire le attività. (4) In una lista che merita ovunque considerazione, in vista della ‘fase 2’.

A) Accessi

– tornelli girevoli ai punti di accesso, da igienizzare con frequenza, per incentivare il rispetto delle distanze di sicurezza interpersonali,

– accessi scaglionati, da garantire attraverso riprogrammazione sistematica dei turni di lavoro,

– armadietti ove riporre i vestiti, dispositivi di protezione individuale per ciascun addetto,

– misure apposite per prevenire contaminazioni da parte dei lavoratori esterni e di quelli che si occupano del carico/scarico.

B) Igiene

– protocolli di igiene, pulizia e sanificazione. Procedure efficaci, sulla base dell’analisi dei rischi, devono venire formalizzate e condivise con tutti i dipendenti,

– distanziamento sociale indispensabile. Va garantito anche attraverso allontanamento e separazione delle postazioni lavorative, in modo da impedire condizioni di lavoro ravvicinato,

C) Personale

– formazione e controllo dell’effettivo rispetto delle procedure di prevenzione stabilite,

– valutazione dei rischi psico-sociali dovuti ai cambiamenti di organizzazione, aumento del carico di lavoro e della sorveglianza, preoccupazioni per se stessi e le proprie famiglie in relazione al rischio di contrarre il virus. (5)

I rappresentanti dei lavoratori devono partecipare attivamente alla stesura di idonei protocolli per fronteggiare l’emergenza. Ma ciò, come facile a prevedersi nella Corporation a stelle e strisce, non è mai avvenuto. (6)

Tutti diversi di fronte alla legge

Le Corporation basate nei paradisi fiscali d’Europa sottraggono liquidità esentasse ai Paesi ove macinano profitti. Spesso senza rispettare il lockdown né le regole basilari a tutela dei lavoratori e delle comunità. Sotto colpevole inedia delle autorità che dovrebbero vigilare anche sulla concorrenza e il mercato.

I giudici francesi almeno si sono fatti sentire. E in Italia, e in altri Paesi, quali regole e controlli nei confronti delle Corporation?

Dario Dongo e Camilla Fincardi

Note

(1) Amazon fuorilegge. V. precedenti articoli su:

alimenti a rischio, operatori non registrati presso le autorità sanitarie, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/amazon-alimenti-scaduti-e-inidonei-al-consumo-umano

informazione al consumatore non conforme, frode in commerciohttps://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/amazon-nuove-denunce-a-antitrust-e-icqrf, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/amazon-fuorilegge

contrabbando di pesticidihttps://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/ecommerce-contrabbando-di-pesticidi

pratiche commerciali sleali, abuso di posizione dominante, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/amazon-cyber-bullismo

maltrattamento animali, pubblicità ingannevole, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/whole-foods-amazon-maltrattamenti-animali-e-repressione-del-dissenso-una-petizione

salute dei lavoratori e diritti sindacali, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/amazon-cyber-schiavitù

evasione fiscale in Unione Europeahttps://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/amazon-evasione-fiscale

(2) Tribunal Judiciaire de Nanterre. Ordonné de référé 14.4.20. Il provvedimento d’urgenza è accessibile su https://cdn2.nextinpact.com/medias/ordonnance-amazon-14-04-20.pdf.

Jake Cigainero. Amazon To Temporarily Stop Deliveries In France, Following Court Ruling. National Public Radio, 15.4.20, https://www.npr.org/sections/coronavirus-live-updates/2020/04/15/834969353/amazon-to-temporarily-stop-deliveries-in-france-following-court-ruling.

Liz Alderman. Amazon to suspend operations in France over Coranivirus dispute. The New York Times, 15.4.20, https://www.nytimes.com/2020/04/15/business/amazon-france-covid.htmlCoronavirus: la justice ordonne à Amzon de limiter son activité aux biens essentiels. Le Monde, 15.04.2020, https://www.lemonde.fr/economie/article/2020/04/14/coronavirus-la-justice-ordonne-a-amazon-de-limiter-son-activite-et-d-evaluer-le-risque-pour-les-salaries_6036565_3234.html.

(3) Solidaires, SUD- Commerce et Services. AMAZON: pour nos vies plutôt que leurs profits, nous demandons la fermeture des entrepôts!. 8.4.2020, https://solidaires.org/AMAZON-pour-nos-vies-plutot-que-leurs-profits-nous-demandons-la-fermeture-des.

(4) Marie-Hélène Bensadoun, Laetitia-Marie Jamet, Alexandra Berg-Moussa. Décision Amazon du 14 avril 2020: quels enseignements en tirer pour une reprise sécurisée de l’activité de l’entreprise? August-Debouzy blog. 16.4.20, https://www.august-debouzy.com/fr/blog/1507-decision-amazon-du-14-avril-2020-quels-enseignements-tirer-pour-une-reprise-securisee-de-lactivite-de-lentreprise.

(5) Solidaires. NOS VIES VALENT PLUS QUE LES PROFITS D’AMAZON! 25.3.20, https://solidaires.org/NOS-VIES-VALENT-PLUS-QUE-LES-PROFITS-D-AMAZON.

(6) Annabelle Grelier. Amazon condamné par la justice à restreindre ses activités pendant le confinement se met à l’arrêt: le dialogue social une urgence sanitaire!. France Culture, 16.04.2020, https://www.franceculture.fr/emissions/le-billet-economique/billet-economique-du-jeudi-16-avril-2020?fbclid=IwAR00Z5ZvLWR7JaRAFbZfIytaet5GN063b-X8Frf7nkaXhWu9ppY-Sb-Pc6w

Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna e in diritto italo-francese presso l’Université Paris Nanterre, attualmente è iscritta al Master in Giurista e Consulente della Sicurezza alimentare presso l’Università di Bologna.

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