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Agricoltura contadina, le opportunità inespresse

L’agricoltura contadina – l’idea di strappare ‘fazzoletti di terra’ al degrado e all’incuria (o al cemento), per coltivare secondo natura i ‘cibi veri’, quelli ‘che hanno un altro sapore, come una volta’ – è nel cuore di tutti, idealmente. Ma la Campagna popolare per l’agricoltura contadina si batte dal 2009 per una legge che riconosca in Italia le realtà di micro-piccola scala e le sostenga con misure concrete. (1) Ma i politicanti d’ogni colore, in dieci anni di chiacchiere, ancor nulla hanno fatto.

Ecoagricoltura di micro-piccola scala, le opportunità da cogliere

L’Italia si distingue, rispetto ad altri Paesi europei, per una produzione agricola estremamente frammentata. Per ragioni storiche e geo-morfologiche, che trovano conferma in un dato statistico ufficiale. Coldiretti è la prima confederazione in Europa per numero di associati, a fronte di una SAU (Superficie Agricola Utilizzata) ben inferiore a quella di altri Stati membri. La resa per ettaro è decisamente superiore alla media, così come le produzioni e aree certificate bio.

La Politica Agricola Comune (PAC), nondimeno, tende a privilegiare le produzioni di larga scala, a elevata capitalizzazione e meccanizzazione. In ottica di sostegno della competizione – peraltro sempre iniqua, considerati i costi della sostenibilità ‘Made in Europe e del dumping socio-sanitario-ambientaleextra-UE’ – sui mercati globali.

Alcuni margini di manovra risiedono negli aiuti di Stato, che i Paesi membri possono riconoscere con varie misure proprio adesso sottoposte a consultazione pubblica, in vista della PAC 2021-2027. Ed è su tali misure che le parti politiche e gli ‘stakeholders’ dovrebbero ora concentrarsi, per agevolare le micro e piccole aziende in grado di attuare modelli agricoli ecologici, a beneficio di ecosistemi e comunità locali.

L’ecoagricoltura può esprimersi tra l’altro in fattorie sociali e fattorie didattiche, orti urbani e apicoltura urbana, condivisione e solidarietà. E la sua diffusione particellare costituisce ottimo esercizio di sovranità alimentare e cura degli spazi verdi, lotta agli sprechi e salute. Tante piccole ‘città del sole’, senza ambire a scalate sociali, possono unire le persone sui territori e magari anche offrire opportunità d’impiego in micro-filiere eque a ‘km0’.

La Dichiarazione ONU ‘per i diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano in ambito rurale’, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19.11.18, è valsa proprio ad affermare queste basi di civiltà. Le quali si radicano sui diritti umani fondamentali al cibo e alla sovranità alimentare, a cui pure sono dedicati alcuni tra i primi SDGs (Sustainable Development Goals) in agenda ONU 2030.

Campagna popolare per l’agricoltura contadina, 10 anni di impegni

‘L’agricoltura dei contadini che non sono imprenditori e tanto meno industriali della terra’ rimane in Italia ancora ‘quasi invisibile allo sguardo della legge che non la riconosce come costituzionalmente diversa dall’altra (e perfino opposta, negli effetti) e non ne sa ascoltare la voce‘. (2)

Così nel 2009 gli organizzatori di una rete di associazioni contadine – la Campagna popolare per l’agricoltura contadina – annunciavano la propria proposta. Sotto forma di petizione, recepita nel 2010 in un progetto di legge. L’Italia venne poi travolta dal ciclone ‘Spread’ e l’esecutivo guidato da Mario Monti lasciò cadere l’iniziativa. La successiva legislatura vide fiorire diverse proposte, tutte cadute assieme al governo di Paolo Gentiloni:

– ‘Linee guida per una legge quadro sulle agricolture contadine’, 10.10.13,

– non uno ma quattro disegni di legge, di cui nessuno portato a compimento, tra il 2014 e il 2015, (3)

– lo schema di ‘Legge quadro sull’agricoltura contadina’, redatto di concerto con la Campagna Contadina e approvato in Commissione agricoltura alla Camera il 13.12.17. Peccato soltanto, a fine legislatura.

Il 14.2.19 la Campagna contadina ha presentato all’attuale Camera dei deputati un testo unitario. Il 25.2.19 una sua delegazione è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per esporre i valori della realtà contadina e l’esigenza di un presidio attivo, per la valorizzazione dei territori. (4)

Legge quadro sull’agricoltura contadina

Lo schema di legge quadro sull’agricoltura contadina’ esprime, meglio ancora delle precedenti proposte, i desiderata della Campagna popolare per l’agricoltura contadina. Introduce i valori e le nozioni di sovranità alimentare, bene comune, agroecologia, accesso alla terra. E individua una serie di misure concrete per promuovere tali valori. Breve analisi a seguire del disegno normativo esaminato in Commissione Agricoltura il13.11.17 (AC 2025).

Le caratteristiche strutturali delle aziende agricole sono intimamente legate alle caratteristiche del territorio italiano, in prevalenza montuoso e collinare. Il panorama agricolo italiano si caratterizza per la presenza capillare e parcellizzata di piccole aziende diretto-coltivatrici e poche macrorealtà industriali.

L’agricoltura contadina si colloca in un contesto di pluralità di agricolture (art. 1.c). Va al di là del concetto di mera attività economica, svolgendo una funzione sociale di tutela del territorio, custodia della terra come bene comune dell’umanità, di tradizioni e tecniche agricole, della biodiversità e del rispetto degli ecosistemi. Per queste ragioni essa necessita di particolari forme di sostegno, incentivo e protezione. A partire da una nozione legislativa che la descriva e la inquadri dal punto di vista giuridico.

Per ‘agricolture contadine’ si intendono le aziende agricole inserite nell’agrosistema locale e in armonia con l’ecosistema di riferimento, che favoriscono la biodiversità e gli avvicendamenti colturali. Sono detenute in proprietà, affitto o simili da contadini residenti nel medesimo comune (articoli 2, 4), la cui attività è prestata prevalentemente come lavoro diretto o familiare o in forme associate per l’autoconsumo, la vendita diretta e in ambito locale di prodotti che escludano processi industriali di grande dimensione. Possono costituirsi in consorzi e cooperative (art. 2, lettere a-e).

L’impatto ambientale delle attività ha un ruolo cruciale nella definizione di azienda contadina. Secondo natura, la produzione deve essere conforme ai requisiti previsti nel sistema biologico. Escludendo altresì gli alimenti ultra-processati dai destini produttivi (articoli 4 e 17).

Le aziende così individuate sono iscritte gratuitamente all’albo delle ‘aziende agricole contadine’ (art. 4).

Legge quadro, agevolazioni e incentivi

La semplificazione delle norme attiene a lavorazione, trasformazione e vendita di limitate quantità di prodotti di filiera corta e produzione locale. È previsto anche l’esonero ‘dagli obblighi di etichettatura dei prodotti aziendali, purché siano chiaramente ed esplicitamente indicati il produttore, l’indirizzo del luogo di produzione, il numero di iscrizione all’albo, gli ingredienti, la parte di questi di provenienza non aziendale, la data di confezione e di scadenza e sia riportata la dicitura «prodotto di agricoltura contadina»’ (art. 7, comma 1 e 3, da sottoporre a notifica a Bruxelles ai sensi del reg. UE 1169/11).

Incentivi fiscali di rilievo dovrebbero favorire l’adesione agli standard agro-eco-logici delle imprese agricole contadine. Così il recupero e la protezione dei terreni rispetto ai fenomeni climatici estremi, il contributo alla mitigazione del climate change con colture a impronta carbonica negativa, ma anche il rilancio di economie locali di filiera e occupazione. Le tasse e imposte sulle attività commerciali di vendita di prodotti agricoli e alimentari a km0 dovrebbero venire ridotte in misura non inferiore dell’80% (art. 8), e i mercati contadini che non producano rifiuti dovrebbero venire esentati da tassazione (art. 10 comma 3). Con accesso prioritario ai mercati locali e istituzione gratuita di mercati contadini periodici. E possibilità di praticare l’ospitalità rurale (art. 11).

Vincoli progettuali e urbanistici dovrebbero venire aboliti per la costruzione di fienili, stalle, serre e altri annessi destinati all’attività agricola contadina, nonché per la ricostruzione di manufatti preesistenti in terra, legno e pietra a secco (art 12). Ulteriori benefici attengono alla riduzione di contributi previdenziali e assistenziali, con riduzioni ulteriori su terre marginali e aree depresse. Sono previsti servizi veterinari e agronomici gratuiti e a domicilio, controlli sanitari gratuiti sui prodotti alimentari e assistenza per le relazioni intercorrenti con la pubblica amministrazione (art 14).

L’imposta sul valore aggiunto dovrebbe venire esclusa entro i 25.000 euro annui (previa verifica dei dettami UE), con facoltà di rilascio di ricevute semplificate di vendita. Esenzione dall’obbligo di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura per l’accesso ai finanziamenti pubblici. Agevolazioni e riduzioni in materia energetica e per lo svolgimento di attività in zone montane e svantaggiate (art. 15). Altre agevolazioni riguardano la costruzione di strutture in bioedilizia (art. 17).

Misure specifiche di recupero di terreni incolti e abbandonati sono poi previste, in ottica di favorirne il ripopolamento (art 6).

Sementi e materiale genetico devono poter essere liberamente utilizzati dai contadini, i quali devono essere coinvolti nei processi decisionali sulle questioni relative al loro uso e conservazione (art. 9). Un ottimo esempio di tecnica legislativa a servizio della tutela delle risorse ambientali e della biodiversità e dimostrazione di spiccata sensibilità ambientale che permette di concepire sistemi di vita e di sviluppo alternativi al modello dominante.

La Campagna non si ferma

Nuovi segnali di interesse sono pervenuti dall’attuale presidente della Commissione agricoltura alla Camera dei deputati, On.le Filippo Gallinella (M5S). E anche dalla deputata Sara Cunial (di recente espulsa dal Movimento 5 Stelle), la quale ha manifestato l’intenzione di presentare una sua proposta di legge su questi temi. Il tempo stringe, è ora di discutere in aula la proposta di legge quadro e definire al più presto il suo iter legis.

La Campagna contadina mantiene sempre vivo l’interesse ad affermare anche in Italia i criteri proclamati nella ‘Dichiarazione ONU per i diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano in ambito ruraleGli ultimi incontri hanno avuto luogo all’Università degli Studi di Perugia, il 10.5.19, e presso la sede del Comizio agrario di Mondovì, l’11.5.19.

Dario Dongo e Giulia Caddeo

Note

(1) https://www.agricolturacontadina.org/

(2) Passaggio del comunicato stampa della Campagna contadina (2009) in ‘La Campagna Popolare per l’Agricoltura Contadina e le proposte per una legge di tutela, Isabella Giunta, Agriregionieuropa anno 12 n°45, Giu 2016

(3) I disegni di legge decaduti con la precedente legislatura, in ordine cronologico:

– ‘legge quadro sull’agricoltura contadina’, 30.1.14,

– ‘interventi per il sostegno e la promozione delle agricolture contadine’, 26.2.14,  

– ‘norme per la tutela della terra, il recupero e la valorizzazione dei terreni agricoli abbandonati e il sostegno delle attività agricole contadine’, 5.3.15,

– ‘disposizioni per l’individuazione, il recupero e l’utilizzazione dei terreni agricoli abbandonati e interventi in favore dell’agricoltura e delle aree montane, 12.10.15

(4) https://www.agricolturacontadina.org/ecco-il-video-integrale-della-presentazione-alla-camera/

https://www.agricolturacontadina.org/dal-presidente-mattarella-per-presentare-le-istanze-della-piccola-agricoltura-contadina/

Laureata in giurisprudenza, master in Food, Law & Finance. Ha approfondito il tema degli appalti verdi e delle urban food policies presso il settore Cooperazione internazionale e Pace della Città di Torino.

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