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Agricoltori europei, la questione ucraina a Bruxelles

La rivolta di agricoltori e trasportatori – oltre a bloccare strade e autostrade in Germania, come si è visto (1) – prosegue in Romania ed è stata sospesa in Polonia con generose offerte di finanziamenti. Le associazioni europee di rappresentanza di cinque filiere agroalimentari, frattanto, si sono rivolte alla Commissione europea per protestare contro la concorrenza sleale delle importazioni dall’Ucraina.

Il filo comune delle proteste, che alcune federazioni e gruppi di agricoltori hanno il merito di portare avanti, a ben vedere riguarda l’impatto della politica estera europea sull’intera società civile. Ma la questione ucraina rimane un argomento tabù, finora sottratto al consenso popolare. E rischia di rimanere tale, se pure i governi di cinque Stati membri UE abbiano iniziato a reagire.

1) Germania, agricoltori in rivolta

Una goccia di (gas)olio ha fatto traboccare il vaso, in Germania. La vicepresidente dell’Associazione dei giovani rurali tedeschi (Bund der Deutschen Landjugen, BDL) Anne-Kathrin Meister, intervistata da DW, ha sottolineato quanto segue:

– ‘i costi dei macchinari, dei pesticidi e dei fertilizzanti non sono mai aumentati allo stesso ritmo dei raccolti. Le sfide attuali e quelle degli ultimi anni sono semplicemente troppe e tutte insieme. Le proteste tedesche si sono concentrate sul carburante e sui veicoli, ma sono state solo l’ultima goccia’;

– ‘gli agricoltori non si oppongono alle riforme ambientali in linea di principio, poiché sono i primi a venire colpiti negativamente quando la flora e la fauna sono in cattive condizioni, ma hanno bisogno di maggiore sostegno perché le misure ambientali hanno un prezzo’. (2)

La rappresentante della gioventù rurale afferma che i consumatori dovrebbero a loro volta ‘essere pronti a pagare per le riforme’. Eppure basterebbe applicare con rigore la Unfair Trading Practices Directive (EU) 2019/633, come si è visto, per riportare equilibrio nella catena del valore. (1)

1.1) Germania, cittadini contro

Convogli di trattori da tutta la Germania si sono diretti a Berlino per una manifestazione epocale degli agricoltori e trasportatori tedeschi, il 15 gennaio 2024, con oltre 30.000 partecipanti. Dopo che 100.000 trattori hanno bloccato strade e autostrade di tutto il Paese, in una settimana di mobilitazioni.

La popolazione tedesca sostiene la protesta ad ampissima maggioranza, nonostante i disagi stradali che sono tra l’altro coincisi con gli scioperi del personale delle ferrovie. L’ex locomotiva d’Europa si è fermata e i cittadini non ne possono più. (3)

Non a caso il neonato partito ‘Bündnis Sahra Wagenknecht’ – che afferma l’urgenza di risolvere con la diplomazia il conflitto alle porte dell’UE, tagliare le folli spese in acquisti di armi e interrompere gli aiuti militari all’Ucraina (4) – ha raggiunto una popolarità pari a quella dei partiti ora al potere in Germania.

2) Romania, agricoltori in rivolta

Le importazioni ucraine hanno provocato il ‘crollo dei prezzi’ nell’intera regione del Mar Nero, secondo gli agricoltori locali. I quali hanno perciò bloccato il passaggio dei camion al checkpoint di Siret (sul confine tra Romania e Ucraina), con i loro trattori, la settimana scorsa. (5) Nei giorni successivi la protesta è divampata in 27 province, alla data odierna, fino a raggiungere il confine meridionale della Romania con la Serbia. (6)

I produttori agricoli rumeni chiedono perciò al governo di Bucarest:

– ‘un risarcimento per le perdite causate dalla grave perturbazione del mercato cerealicolo in seguito all’importazione di grano a basso costo dall’Ucraina’ che a loro dire ‘non è conforme agli standard UE e può mettere a rischio la sicurezza alimentare’. (5) Lamentando altresì ‘il transito di cereali e semi oleosi ucraini’ che, come si vedrà, sono tuttora esenti da dazi alle importazioni;

– tale risarcimento dovrebbe assumere la forma di aiuti di Stato, nella misura minima di € 60/t, sulle produzioni agricole locali. Il quadro degli aiuti di Stato adottato dalla Commissione europea consente infatti agli Stati membri di concedere alle imprese agricole e le industrie alimentari fino a € 280.000 euro e € 2,5 milioni, rispettivamente. (5)

3) Polonia, accordo tra agricoltori e governo

La produzione agricola in Polonia è in crescita, soprattutto nel settore dello zucchero grazie al vivace incremento delle colture e delle rese delle barbabietole. Ma proprio questa filiera – da sempre ben più remunerativa delle altre in rotazione – sta registrando un problema molto serio, come aveva dato atto Czesław Siekierski, ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale, il 4 gennaio. (7)

Ancora una volta, le importazioni dall’Ucraina hanno fatto crollare i listini dello zucchero ‘Made in EU’. Ed è curioso osservare come l’import in UE di zucchero da Kiev sia letteralmente ‘esploso’ a partire dal 2022. Sebbene in tempo di guerra lo zucchero sia uno tra i primi prodotti a mancare, assieme ai cereali, per la carenza di risorse umane (ed energia elettrica).

Il ministro dell’Agricoltura Czesław Siekierski è però riuscito a fare sospendere le proteste iniziate al valico di Medyka (Polonia Sud-Est, confine con l’Ucraina), il 6 gennaio. Offrendo al gruppo degli ‘agricoltori truffati’ (Podkarpackiej oszukanej wsi) parte di quanto richiesto:

– 1 miliardo di zloty (€ 229 milioni) di sussidi alle produzioni di mais in Polonia;

– 2,5 miliardi di zloty (€ 572 milioni) di credito aggiuntivo per i prestiti agevolati in agricoltura;

– mantenimento delle imposte sulle attività agricole al livello del 2023. (8)

– ‘Diamo credito a @CzSiekierski e speriamo in un’azione rapida dell’UE insieme a @jwojc e al premier @donaldtusk! Le prime tre richieste riguardano il risarcimento delle perdite subite, ma la cosa più importante ora è limitare l’afflusso di merci dall’Ucraina!’ (Podkarpackiej oszukanej wsi, X, 6.1.24)

4) Associazioni europee di categoria

Sei associazioni europee di categoria – in rappresentanza di agricoltura e zootecnia, nonché di produzione, trasformazione e trading di zucchero, cereali e semi oleaginosi, pollame e uova (9) – hanno presentato al commissario europeo per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski, il 10 gennaio, ‘le loro forti preoccupazioni riguardo alle importazioni illimitate dall’Ucraina’. (10) Gli agricoltori in Unione Europea sono allo stremo e affermano ‘che sia essenziale proporre una soluzione a livello europeo a questo problema per preservare l’unità dell’UE e l’integrità del mercato unico europeo’.

La richiesta del comparto agricolo e della prima trasformazione alimentare alla Commissione europea, il Consiglio e il Parlamento riguarda la proposta di ulteriore rinnovo dello Autonomous Trade Measures Regulation (EU ) No 2023/1077. (11) Tale regolamento ha concesso all’Ucraina la piena liberalizzazione del commercio con l’UE, mediante sospensione temporanea – dal 4 giugno 2022 e poi ancora, dal 5 giugno 2023 fino al 6 giugno 2024 – sia dei dazi alle importazioni, sia delle quote e misure di difesa commerciale del mercato interno rispetto alle importazioni dall’Ucraina.

4.1) ATM, le richieste degli associazioni europee

ATM Regulation – come affermato con coraggio dagli agricoltori rumeni e polacchi, più debolmente da quelli tedeschi – è una delle poste in gioco. Gli agricoltori e le associazioni europei chiedono che il rinnovo in programma fino a giugno 2025 venga ridimensionato, introducendo le misure che seguono:

– ‘garanzia che i prodotti che entrano nel mercato interno siano conformi agli standard fitosanitari [e di sicurezza alimentare, vale la pena aggiungere], alle norme sul benessere degli animali e all’uso di antimicrobici, rafforzando i controlli alle frontiere’;

– ‘creazione di un sistema per garantire che la destinazione di tutte le partite di prodotti agricoli ucraini sia determinata prima del loro ingresso nell’UE’, e di un sistema di controlli affinché esse ‘non finiscano altrove, ad esempio attraverso l’uso di un sistema di deposito’. Per porre freno alle speculazioni e le frodi commerciali già verificate, da ultimo, con le uova in Bulgaria; (12)

– ‘introduzione di soglie di importazione per i prodotti agricoli sensibili coperti dalle sei associazioni e soggetti alla liberalizzazione degli scambi, basate sulla media annuale per gli anni 2021 e 2022. Tutti i prodotti importati al di sopra di questa soglia dovrebbero essere esportati al di fuori dell’UE, e quindi solo per il transito all’interno del mercato dell’UE. La misurazione delle quantità dovrebbe basarsi sul sistema di sorveglianza della DG TAXUD’. (10)

5) Autonomous Trade Measures, braccio di ferro a Bruxelles

Politico EU – ironia della sorte, una rivista U.S.A. – ha rivelato il braccio di ferro in corso a Bruxelles sul progetto di secondo rinnovo dell’ATM Regulation. (13) Laddove:

– il polacco Janusz Wojciechowski, commissario europeo per l’Agricoltura, sostiene la necessità di imporre restrizioni alle esportazioni agricole ucraine verso l’UE. Per prevenire l’ulteriore crisi di ‘eccesso di offerta’ (un eufemismo);

– il lettone Valdis Dombrovskis, commissario europeo al commercio, insiste invece per mantenere la piena liberalizzazione degli scambi con l’Ucraina almeno per un altro anno. In linea con il pensiero di Ursula von der Leyen.

Wojciechowski – in una lettera visionata da Politico – ha sostenuto che la liberalizzazione del commercio avvantaggerebbe la Russia, aiutando Mosca a spostare le esportazioni di Kiev da regioni come l’Africa e l’Asia verso l’UE, causando potenzialmente effetti destabilizzanti.

6) Cinque Stati membri UE chiedono restrizioni all’import di grano dall’Ucraina

L’afflusso incontrollato di derrate agricole in arrivo dall’Ucraina ha spinto i prezzi al ribasso anzitutto nei Paesi più vicini. I ministri dell’agricoltura di Ungheria, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania hanno perciò richiesto alla Commissione europea (Wojciechowski e Dombrovskis, si veda il paragrafo precedente) di introdurre dazi all’importazione sui cereali ucraini (14,15). Le ragioni sono semplici:

– i cinque Paesi producono una quantità di grano e mais significativamente superiore al loro fabbisogno, fondamentale per la ‘food security’ e la sovranità alimentare in UE;

– le imprese agricole europee non sono in grado di competere con quelle ucraine, la cui dimensione media è straordinariamente superiore;

– l’ATM Regulation, nel sospendere le quote (import caps) e i dazi alle importazioni, ha messo in crisi l’agricoltura dei cinque Paesi dell’Europa dell’Est;

– bisogna altresì verificare la sicurezza alimentare delle derrate ucraine. Tenuto conto, aggiunge chi scrive, sia dell’assenza di controlli ufficiali, sia dei rischi di contaminazione da metalli pesanti e radioattività.

6.1) Restrizioni nazionali all’import di prodotti agricoli ucraini

Gli stessi cinque Stati membri – esasperati dagli effetti di ATM Regulation sulle produzioni agricole locali – avevano già annunciato divieti all’import di derrate ucraine nei loro territori (ammettendone invece il transito verso diversi mercati nazionali), a inizio 2023.

Le proteste degli agricoltori contro il dumping del grano ucraino e la distorsione dei mercati locali, sostenute dai rispettivi governi, avevano costretto la Commissione europea a sospendere l’applicazione dell’ATM sulle importazioni ucraine in quei Paesi fino al 15 settembre 2023. (16)

Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno poi introdotto restrizioni nazionali sulle importazioni di grano ucraino. E hanno finora dichiarato di intendere mantenerle, (17) nonostante il reclamo dell’Ucraina al WTO e le minacce del commissario Dombrovskis.

7) Divide et impera. Ultime novità e prospettive

Riuscito incontro con i ministri polacchi Czesław Siekierski e Krzysztof Hetman sul sostegno dell’UE all’Ucraina, compresi i mezzi commerciali. La Commissione continuerà a sostenere l’economia ucraina, ricordando le preoccupazioni degli agricoltori polacchi legate all’importazione ucraina di prodotti agroalimentari’ (Valdis Dombrovskis, X, 15.1.24).

Il vice-presidente della Commissione europea, oltreché commissario per il commercio, ha deciso di puntare tutto su un accordo con il governo amico di Donald Tusk. (18) La Polonia, nuovo protagonista militare e atlantista d’Europa, riceverà la sua parte per addolcire ancor più (si veda il precedente paragrafo 3) i suoi agricoltori. Ed entro la prossima settimana il rinnovo dell’ATM verrà confezionato, in barba alle istanze degli agricoltori dei 27 Paesi membri.

Scholz, Macron e Meloni non saranno da meno nell’infliggere ulteriori danni alle popolazioni ormai rassegnate alla disgrazia ‘di male in peggio’. In Italia il ‘ministro cognato’ ha addirittura imposto agli agricoltori di affidarsi a un solo ‘sindacato’ (Coldiretti) per ottenere gli aiuti UE (19,20). La storia (della dittatura) si ripete nella distanza abissale tra chi comanda – con il supporto a priori delle élite dei corpi intermedi – e le masse lavoratrici costrette a subire.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Germania, la grande protesta degli agricoltori. Ecco perché. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.1.24

(2) Ella Joyner. What brings European farmers to the streets? DW. 13.1.24 http://tinyurl.com/59u5tnyk

(3) Sabine Kinkartz. Why Germany has gone into protest mode. DW. 13.1.24 http://tinyurl.com/6d53nhte

(4) Sahra Wagenknecht. “Die Ampel befindet sich nicht in einer Notlage, sie ist die Notlage”. 15.1.24 http://tinyurl.com/4wht24ts

(5) Ella Joyner. Ce îi scoate în stradă pe fermierii europeni? DW. 13.1.24 http://tinyurl.com/59u5tnyk

(6) Cristian Otopeanu, Andrei Stan. A șasea zi de proteste pentru transportatori și fermieri. Circulaţie restricţionată în Afumaţi. Ciolacu promite adoptarea rapidă a unor măsuri. Libertatea.ro. 15.1.24 http://tinyurl.com/yj3hhu3a

(7) KKG. “Nowe problemy z cukrem”. Minister rolnictwa mówi: to odbije się na rynku. Money.pl. 9.1.24 http://tinyurl.com/yd6jz32k

(8) Paula Andrés. Poland reaches deal with farmers to call off blockade of Ukraine border crossing. Politico EU. 7.1.24 http://tinyurl.com/5n7mrb9f

(9) Le associazioni firmatarie sono AVEC (Association of Poultry Processors and Poultry Trade in the EU countries), CEFS (European Association of Sugar Manufacturers), CEPM (European Confederation of Maize Production), CIBE, International Confederation of European Beet Growers), COPA-COGECA (the united voice of farmers and their cooperatives in the European Union), EUWEP (European Union of Wholesale with Eggs, Egg Products, Poultry and Game)

(10) Francess Mc Donnell. EU Commissioner warned of concerns over ‘unlimited imports’ from Ukraine. Agriland. 10.1.24 http://tinyurl.com/3nb7a759

(11) Regulation (EU) 2023/1077 of the European Parliament and of the Council of 31 May 2023 on temporary trade-liberalisation measures supplementing trade concessions applicable to Ukrainian products under the Association Agreement between the European Union and the European Atomic Energy Community and their Member States, of the one part, and Ukraine, of the other part http://tinyurl.com/muwr48tn

(12) Poultry Scandal: Imported Eggs Sold as Bulgarian Produce! Novinite.com. 3.1.24 http://tinyurl.com/bdcm8hcd

(13) Bartosz Brzezinski. Von der Leyen’s team split over free trade with Ukraine. Politico Europe. 5.1.24 http://tinyurl.com/3zvk49k

(14) EU’s eastern members demand import duties on Ukraine grains. Reuters. 15.1.24 http://tinyurl.com/4cwufjbw

(15) Il governo di Budapest a sua volta ha riconosciuto agli agricoltori ungheresi un risarcimento di 5,9 miliardi di fiorini (€ 15,8 mln) per le perdite subite a causa della liberalizzazione delle importazioni dei prodotti agricoli ucraini e gli effetti delle sanzioni’ sconsiderate’ imposte dall’UE, che hanno messo gli agricoltori dei Paesi UE confinanti in una ‘situazione estremamente difficile’. Si veda ‘Ministry: Hungary corn farmers to get HUF 6 billion in EU compensation for Ukraine grain glut’. Budapest Times. 11.1.24 http://tinyurl.com/2r38c5bd

(16) Leonie Kijewski, Bartosz Brzezinski. Eastern EU countries strike deal with Commission to clear Ukrainian grain glut. Politico EU. 29.4.23 http://tinyurl.com/yc33mm5p

(17) Fico: Slovakia will maintain its ban on agricultural imports from Ukraine. SB News. 15.1.24 http://tinyurl.com/yvxkpft8

(18) Katarzyna Szymanska-Borginon. Bezcłowy import z Ukrainy. Wiceszef KE rozmawiał z polskimi ministrami. RFM 24. 15.1.24 http://tinyurl.com/4c2ehyf4

(19) Il ‘ministro cognato’ è Francesco Lollobrigida, marito di Arianna Meloni che è sorella della premier. Huffington Post. 21.10.22 http://tinyurl.com/yc66xp9f

(20) Dario Dongo. AGEA e MASAF ‘Coldiretti’. La soppressione dei liberi professionisti in agricoltura. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.9.23

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