Amaro liquore tradizionale
Sorseggiare un amaro a fine cena è un ‘cult’ tutto italiano. Con ghiaccio o senza, un bicchierino di amaro alle erbe conclude il pasto con una varietà di essenze speziate, che seppur intense lasciano il palato asciutto regalando un senso di gustosa soddisfazione. Gli abitanti del Belpaese sono innamorati dell’amaro, re di tutte le produzioni di liquori italiani. Qualsiasi luogo, monastero, città, ha una personale ricetta che tramanda attraverso i secoli e alle generazioni successive.
Non è raro che anche le marche di amaro famose (come Lucano, Montenegro, Del Capo o Firenze) abbiano origine indietro nel tempo, da interpretazioni moderne di ricette antiche e medievali. La dicitura “amaro alle erbe” origina con la ricetta di amaro stessa, il cui aroma unico è dovuto alle erbe utilizzate, capaci di regalare peculiari armonie di liquirizia, menta, anice e cannella. Esso, infatti, viene ottenuto da distillazione e macerazione di aromi, tra cui numerose erbe medicinali.
Il colore ambrato, il bouquet fiorito che spande nell’aria un sottile profumo dai piccoli calici, il degustare lento è un rito di cui pochi italiani si priverebbero. Abbinato al caffè o a un dopocena in compagnia, un amaro rappresenta una pietra miliare della cultura italiana, dei liquori certamente il più amato.