Cosa mangiare e cosa evitare, quando si soffre di infiammazioni intestinali? ‘La dieta infiammatoria per l’intestino’ ci aiuta a comprendere il ruolo della nutrizione per la salute dell’intestino, nella prevenzione e nella patologia. Riferendo in particolare alle MICI (malattie infiammatorie croniche dell’intestino). (1) Da rettocolite ulcerosa e malattia di Chron – 200mila diagnosi in Italia, con tendenza in crescita – alla sindrome dell’intestino irritabile (SII) e altri disturbi.
MICI e SII, gli esperti di Humanitas
Il libro ‘La dieta infiammatoria per l’intestino’ (Edizioni Demetra, 186 pagine, 14,90 euro) è realizzato da un gruppo di esperti coordinati da Silvio Danese, responsabile del Centro di ricerca e cura per le malattie infiammatorie intestinali presso il dipartimento di Gastroenterologia dell’Humanitas Research Hospital di Rozzano, Milano. Hanno contribuito:
– Mariangela Allocca, gastroenterologa nel Centro diretto da Danese e docente alla Humanitas University,
– Ambra Ciliberto, dietista specializzata nell’alimentazione delle persone affette da MICI,
– Carmen Correale, biologa ricercatrice sui meccanismi che generano le MICI.
Cibi sì e cibi no
L’alimentazione, si noti bene, non è la causa scatenante delle patologie infiammatorie croniche dell’intestino, (2) né lo strumento sufficiente a guarirle. Ha tuttavia un ruolo cruciale, soprattutto nelle fasi attive della malattia, nel mitigarne i sintomi e l’infiammazione.
Gli alimenti troppo grassi o unti, i cibi speziati e quelli che contengano caffeina e cacao, ad esempio, aumentano l’attività dell’intestino. Sono quindi poco indicati, in caso di diarrea e crampi addominali. Altri alimenti, notoriamente salutari per la generalità della popolazione sana, sono sconsigliati nelle fasi di riacutizzazione della malattia. È il caso di verza, cavolfiore, broccoli, legumi, cereali integrali, latticini.
Le diete fai-da-te sono in ogni caso da evitare, poiché le restrizioni alimentari ingiustificate possono a loro volta comportare squilibri nutrizionali nocivi alla salute. Basti ricordare i pericoli della dieta gluten free per chi non vi sia invece costretto da allergie o intolleranze diagnosticate.
I FODMAP da ridurre per gli intestini sensibili
Il regime alimentare indicato come utile a ridurre i sintomi delle malattie infiammatorie intestinali (SII e in parte MICI) è la dieta a basso contenuto di FODMAP (Fermentable Oligo-Di-saccharides And Polyols), vale a dire carboidrati a catena corta, come
- oligosaccaridi, inclusi i fruttani e i galatto-oligosaccaridi (presenti in cereali e legumi),
- disaccaridi come il lattosio (latte e suoi derivati),
- monosaccaridi come il fruttosio (zucchero della frutta),
- polioli come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo (in alcuni tipi di ortofrutta e di dolcificanti).
Questa dieta non deve venire protratta per più di 2-4 settimane e deve sempre venire concordata con il medico specialista, anche allo scopo di verificarne i risultati.
Probiotici e Omega-3
Oltre alle diete suggerite per le diverse fasi delle patologie (dieta liquida, dieta a basso residuo, dieta con poco lattosio ecc.), il libro ricorda l’importanza dell’alimentazione simbiotica, vale a dire qualificata dalla assunzione di prebiotici e probiotici. I primi si trovano in cipolle, banane, pomodori, miele, aglio, orzo e grano, e ‘nutrono’ alcuni batteri utili (i probiotici), come i lattobacilli e i bidifobatteri. Questi ultimi sono presenti negli alimenti fermentati (yogurt, kefir, crauti, per esempio) e negli integratori (fermenti lattici). La ricerca ne ha evidenziato il ruolo benefico nella salute intestinale e del sistema immunitario La dieta simbiotica mantiene in buone condizioni il microbioma, che si ritiene implicato nella genesi delle MICI.
Gli Omega-3, a loro volta, sono degli antinfiammatori. Come è noto, il nostro organismo non riesce a sintetizzarli, ed è quindi necessario assumerne con la dieta (dal pesce innanzitutto, e poi da fonti vegetali quali semi di lino, noci, per esempio.
30 ricette amiche dell’intestino
Un programma alimentare e 30 ricette amiche dell’intestino arricchiscono il prezioso testo in esame. 5 ricette provengono da Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi e cuoco per passione.
Tutte le pietanze presentate sono in genere ben tollerate dai pazienti con malattie infiammatorie intestinali. Involtini vietnamiti, zucca in vellutata e in flan, involtini di melanzane con le sarde, pizzoccheri alla trapanese e tante altre deliziose ricette per una dieta equilibrata e amica dell’intestino.
Marta Strinati
Note
(1) La parola chiave, in letteratura scientifica, è IBD, Inflammatory Bowel Disease
(2) Tale assunto, riferito nel libro in esame, discende dall’assenza di studi scientifici sulla correlazione diretta tra alimentazione e MICI. È interessante peraltro annotare come in Giappone la malattia di Crohn sia apparsa soltanto nella metà del XX secolo. Proprio quando la dieta tradizionale locale si è in almeno in parte ‘occidentalizzata’ con l’ingresso di zuccheri raffinati in particolare. Ed è peculiare al contempo l’occorrenza delle allergie alimentari in Sol Levante.

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".