Il 2.6.22 l’Italia ha celebrato il 76° compleanno della Repubblica, ma anche il riconoscimento della lenticchia di Onano IGP, (1) tanto meglio se da agricoltura biologica.
Un legume gustoso, coltivato da oltre cinque secoli nell’Alta Tuscia, in provincia di Viterbo (Lazio, Italia Centrale). Ottima fonte di proteine, fibre e micronutrienti, (2) di facile preparazione.
Lenticchia di Onano IGP, la delizia dell’Alta Tuscia
La lenticchia di Onano IGP ha un seme grande (6-7 mm) di forma appiattita. Colore variabile, dal piombo scuro al verde marmorizzato, piuttosto che rosato cinereo. Viene apprezzata per la facilità di cottura, che non richiede preventiva immersione nell’acqua, l’integrità della lenticchia a fine cottura e la sua digeribilità (attribuita anche al basso tenore di tannini).
La coltivazione ha luogo in zona collinare (300-600 metri sul livello del mare), su terreni fertili con ottima permeabilità e privi di zone con ristagni idrici. Il clima è mitigato dalla vicinanza al lago di Bolsena, ai confini tra Lazio e Toscana. L’origine vulcanica dei terreni, secondo gli appassionati, esalta il sapore e la sapidità della lenticchia di Onano IGP.
Territorio e tradizione, oltre 500 anni di storia
La pregiata lenticchia di Onano IGP, dall’omonimo borgo della Tuscia nel Lazio, viene coltivata da oltre 500 anni nei comuni dell’Alto Viterbese. La sua antica tradizione è registrata in uno Statuto del 1561 – tratto da ‘Ordini, statuti, leggi municipali della comunità e popolo di Onano’ – che punisce chi è sorpreso a danneggiare o rubare le preziose lenticchie. I documenti commerciali dei secoli passati ne attestano spedizioni e vendite fino alla corte papale.
All’inizio del Novecento l’impresa locale Alfonsi Alfonso presentò la lenticchia di Onano IGP in varie esposizioni internazionali. A Roma e Buenos Aires nel 1910, Londra e Parigi nel 1911, fino alla III Esposizione Internazionale del Progresso Moderno nella capitale francese. Una storia prestigiosa che ha rischiato di interrompersi negli anni Sessanta del secolo scorso, con il sopravvento dei concimi azotati e delle colture più facili (es. patate).
Agricoltori custodi e agroecologia. Bio è meglio
Il merito della rinascita delle colture tradizionali – nel caso della lenticchia di Onano in Lazio, come in quelli dei grani antichi siciliani (3) – va sempre agli incalliti agricoltori custodi. A loro dobbiamo il mantenimento della straordinaria biodiversità che storicamente caratterizza anche il Bel Paese.
L’agroecologia portata avanti da micro-aziende familiari e piccole cooperative sul territorio, il rispetto degli ecosistemi in luogo dell’uso di pesticidi, erbicidi e altri agrotossici è la salvezza per la Tuscia – già minacciata dai noccioleti intensivi (4) – e per tutti noi. Come ha dimostrato ISPRA, proprio nel viterbese, misurando l’impatto sull’ambiente dell’agricoltura bio a raffronto con quella convenzionale. (5)
Lenticchia di Onano IGP, una ricetta semplice
Preparare la lenticchia di Onano IGP è molto facile poiché la sua buccia è finissima e la pasta vellutata, cremosa, con aromi che richiamano il fieno e le erbe spontanee come la camomilla.
La ricetta più semplice richiede un cucchiaio di olio extravergine d’oliva, sempre meglio bio, magari del territorio. Da mescolare con mezzo bicchiere d’acqua, per un soffritto delicato che ne preservi le virtù. (6)
Cottura e abbinamenti
Il soffritto delicato può venire preparato con aglio o cipolla, sedano e carota tritati finemente, per un rapido passaggio in padella a fuoco basso cui far seguire la cottura delle lenticchie, sciacquate e sgocciolate, con erbe aromatiche a piacimento (rosmarino e peperoncino le più vocate).
La cottura, con il coperchio, richiede circa mezz’ora. Altri ingredienti possono venire aggiunti in cottura, se a loro volta la richiedano (es. pasta, riso, orzo, pomodoro, gamberetti). O abbinati a fine cottura, a complemento della lenticchia di Onano IGP.
Dario Dongo
Immagine di copertina da Food and Soon
Note
(1) Reg. UE 2022/897, recante iscrizione di un nome nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [«Lenticchia di Onano» (IGP)]. Su Eur-Lex, https://bit.ly/3xH7Qpg
(2) Dario Dongo. Il valore dei legumi per nutrire il pianeta, rapporto FAO. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.1.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/il-valore-dei-legumi-per-nutrire-il-pianeta-rapporto-fao
(3) Dario Dongo. Simenza, biodiversità e sviluppo partecipativo. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.2.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/simenza-biodiversità-e-sviluppo-partecipativo
(4) Dario Dongo. Ti amo Italia. Il lato oscuro delle nocciole di Ferrero. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.9.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/ti-amo-italia-il-lato-oscuro-delle-nocciole-di-ferrero
(5) Dario Dongo. Impatto delle nocciole biologiche e convenzionali sugli ecosistemi, anteprima studio ISPRA. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.12.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/impatto-delle-nocciole-biologiche-e-convenzionali-sugli-ecosistemi-anteprima-studio-ispra
(6) Dario Dongo. Olio extravergine biologico, olive bio e salute. I polifenoli che contano. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.6.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/olio-extravergine-biologico-olive-bio-e-salute-i-polifenoli-che-contano
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.