HomeInnovazioneIl ruolo delle microalghe in alimenti e mangimi, lo stato dell’arte. #ProFutureEU

Il ruolo delle microalghe in alimenti e mangimi, lo stato dell’arte. #ProFutureEU

Lo stato dell’arte sul ruolo delle microalghe in alimenti e mangimi viene presentato alla conferenza finale del progetto di ricerca #ProFutureEU, a Bruxelles, il 13-14 settembre 2023.

#ProFuture – ‘Microalgae for the foods and feeds of the future. Insights into microalgae value chain & alternative proteins’ – in Horizon 2020, ha impegnato per quattro anni i 31 membri del consorzio di ricerca. (1) I risultati, in sintesi, a seguire.

1) ProFuture, introduzione

Il coordinatore scientifico del progetto ProFuture – Massimo Castellari di IRTA (Institut de Recerca i Tecnologia Agroalimentàries, Gyrona, Catalunya, Spagna) – ricorda perché la ricerca sulle ‘proteine del futuro’ si sia focalizzata sulle microalghe. Questi organismi primigeni, attraverso la fotosintesi, catturano l’anidride carbonica in atmosfera per trasformarla in biomassa e producono oltre la metà dell’ossigeno sulla terra.

L’utilizzo alimentare delle microalghe è documentato già dai tempi della civiltà azteca, in Messico, nel XIV secolo. (2) Il loro impiego per la nutrizione umana e animale ha dunque un potenziale molto promettente che in Europa è tuttavia ancora inespresso per varie ragioni:

– i costi di produzione delle biomasse ancora troppo elevati a causa di tecnologie non ottimizzate,

– le rese di estrazione degli isolati proteici, in particolare, tendono a essere insufficienti,

– la disciplina europea dei novel food è complessa e onerosa.

I partner del consorzio ProFuture hanno perciò valutato:

– le tecnologie disponibili, in vista della ottimizzazione di processi produttivi sostenibili,

– le proprietà nutrizionali, tecnologiche e organolettiche di quattro microalghe,

– le applicazioni sperimentali su una varietà di alimenti e mangimi,

– lo scenario e le prospettive di mercato, anche alla luce di sondaggi sui consumatori,

– le procedure, anche semplificate, di autorizzazione dei novel foods in Unione Europea.

2) Coltivazione delle microalghe

Wageningen University (NL) – attraverso Iago Teles, research manager, Microalgal Bio-technology – evidenzia la straordinaria versatilità di queste piante primitive, in grado di crescere in acque dolci e salate nelle più varie condizioni, alla luce e al buio. La ricerca condotta nel progetto ProFuture ha seguito un approccio scale-up, dal laboratorio al parco di produzione, per considerare:

– biodiversità. Esame delle caratteristiche – e.g. livelli di proteine e acido glutammico (con influenza sul sapore umami), colori (verde, giallo, bianco) – di diversi ceppi di microalghe, non geneticamente modificati,

– economia circolare. Impiego del frass di insetti quale substrato per la coltivazione di Chlorella, presso il Norwegian Research Center (Norce), (3,4)

– crescita eterotrofica (al buio). Analisi costi  e benefici, a raffronto con la fotosintesi, presso Allmicroalgae (Portogallo),

– riduzione dei consumi di energia. Fotobioreattori trasparenti in vetro e pannelli fotovoltaici sono stati installati negli impianti di Necton (Portogallo), ove sono sperimentate diverse condizioni di coltivazione delle microalghe (i.e. off-the-grid, con autonomia energetica offerta dai pannelli solari; disattivazione periodica delle pompe in orari notturni),

– protezione da famelici organismi unicellulari ameboidi (con uso di ammoniaca, in alternativa ai nitriti).

3) Ingredienti proteici

Algosource (Francia), per voce della project manager Imma Gifuni, esprime i risultati della ricerca su come realizzare ingredienti proteici da microalghe con processi sostenibili e a costi accessibili:

– proteine unicellulari (Chlorella, Arthrospira platensis – spirulina, Tetraselmis chui, Nannochloropsis oceanica). La stabilizzazione con essiccazione solare ha mostrato risultati promettenti, sia pure con risultati variabili in relazione alle microalghe utilizzate, (5)

– isolati proteici. L’obiettivo di utilizzare solo tecnologie meccaniche ed elettriche, senza usare solventi, è stato raggiunto con risultati di estrazione e apprezzabili (30,5%. 18,5% a esito della purificazione) nel solo caso della spirulina. Il suo isolato si distingue per l’alta digeribilità delle proteine, il colore blu scuro e le prestazioni tecnologiche (elevata solubilità in acqua, proprietà schiumogene) foaming) ma i costi rimangono elevati (si veda il successivo paragrafo 7).

4) EABA (European Algae Biomass Association), EU4Algae, Algae Awareness Day

EABA (European Algae Biomass Association) viene presentata dal suo vice-presidente Jean-Paul Cadoret, chief scientific officer di Algama (Francia) con esperienza trentennale nella produzione di microalghe. L’associazione europea è composta da 230 membri tra i quali si segnalano Allmicroalgae, Green Aqua e Necton (Portogallo), Algalif (Islanda), Roquette (in Germania, dal 1999), Mixrofit (Francia) e vari altri in Spagna, Olanda, Israele. Bacini di coltivazione relativamente piccoli sono operativi in Francia (Biomarine) e Italia (Livegreen in Sardegna, Archimede Ricerche), Spagna (Biorizon).

EU4algae, come si è visto, è una piattaforma europea volta a promuovere sinergie nei settori di alghe e microalghe. (6) 670 membri registrati, 7 gruppi di lavoro.

Algae Awareness Day. Il primo summit europeo di sensibilizzazione sulle alghe viene organizzato a Parigi, alla Maison de l’Océan, il 5 al 7 ottobre 2023. Un’occasione per richiamare le 23 azioni proposte dalla Commissione europea (2022) a supporto delle filiere di alghe e microalghe. (7)

5) #ProfutureEU. Riformulazione degli alimenti con microalghe

L’aggiunta di microalghe agli alimenti – coordinata in ProFuture da IRTA, tramite Josep Composada – è stata sperimentata con successo su una varietà di prodotti. Ricerca e sviluppo sono stati focalizzati su specifici obiettivi – nutrizionali, tecnologici e organolettici, nelle diverse categorie di alimenti – per identificare gli ingredienti (microalgae strains, proteine unicellulari o isolati proteici) più idonei agli scopi. Nella prospettiva di incrementare i tenori di proteine, nonché di sostituire alcuni additivi alimentari (8,9). A seguire, i partner industriali del consorzio di ricerca e gli alimenti innovativi sviluppati da ciascuno:

– Tradizioni Padane (Italia). Tagliatelle vegane con spirulina e fusilli veg con spirulina (3%) e fibra di mele (5,2%), entrambi ricchi in proteine e fibre,

– Alver (Svizzera). Zuppe vegetali in polvere con honey chlorella (5%) e proteine di piselli, gusto carota e zenzero, ricche in proteine ,

– Viva Maris (Germania). Salsicce vegane con golden chlorella (3%),

– Calé (Francia). Grissini (bread sticks) con clorella (3,5%), crostini e crackers,

– Gutarra (Spagna), crema vegetale ricca in proteine, senza alterare il gusto rispetto a prodotti omologhi, (10)

– Enervit (Italia), barrette proteiche con spirulina (5%) e ‘instant shake meal replacement’ con Smooth Chlorella (5%),

– IRTA (Spagna). Prodotti da forno (grissini, cracker, crostini, muffin, brioche) con aggiunta di A.Platnesis (spirulina), Smooth Chlorella, Tetraselmis chui in varie concentrazioni (1,5%, 2,5%, 3,5%).

6) #ProFuture. Riformulazione dei mangimi con microalghe

Nutrition Science NV (Belgio), tramite Geert Bruggemann, espone la sfida di ridurre la dipendenza dalla soia dell’industria dei mangimi che oggi assorbe circa l’80% della produzione globale, 25 milioni di tonnellate solo in UE. La soia rappresenta una delle prime cause di distruzione delle foreste primarie in Sud-America, ed è perciò ora soggetta al ‘Deforestation Regulation’ (11) L’impiego in zootecnia di soia europea e altre leguminose, d’altra parte, non risolve il problema della competizione con il loro destino alimentare. L’attenzione è perciò rivolta verso gli insetti, black soldier fly in primis, (12) e altre biomasse quali appunto le microalghe.

Le microalghe sono state inserite nei mangimi, in aggiunta e/o sostituzione alla razione proteica, utilizzati in allevamento di pollame (broilers), suinetti, gamberi e pesce (carpa, pesce gatto africano, 10 e 20% microalghe nei mangimi). Con risultati:

– molto promettenti nell’allevamento di suinetti (con proteine unicellulari di Nannochloropsis),

– altrettanto positivi sui pesci (Vitafort. Nannochloropsis alla carpa, Chlorella al pesce gatto africano),

– non altrettanto favorevoli con i polli (per la minore velocità di crescita e l’ingiallimento di carni e pelle),

– in attesa di risultati sui gamberi. I costi, come prevedibile, non sono tuttavia competitivi con i listìni internazionali della soia OGM.

7) Produzione di microalghe su scala industriale, studi di fattibilità

Necton SA (Portogallo), tramite Alexandre Rodrigues, presenta gli studi di fattibilità condotti nel progetto di ricerca ProFuture, con l’obiettivo di valutare ottimizzare i costi della produzione sostenibile di microalghe e ingredienti proteici. Le sperimentazioni hanno compreso l’impiego delle tecnologie a seguire:

– coltivazione. Fotobioreattori per Nannochloropsis e Tetraselmis, nell’impianto di Necton; fermentazione per produrre Chlorella e ‘raceway ponds’ per spirulina, nell’impianto di Allmicroalgae (Portogallo),

– essiccazione. Liofilizzazione (freeze-drying) per Nannochloropsis, atomizzazione (spray-drying) per Chlorella, essiccazione solare per Spirulina,

– estrazione di proteine da Tetraselmis e Spirulina congelate con processi meccanici (mix, centrifugazione, microfiltrazione e ultrafiltrazione, presso Agrosource (Francia).

La sfida produttiva è ottimizzare i costi di isolamento delle proteine senza solventi (dai ceppi di microalghe più idonei a tale scopo) e compensarli con una strategia che comprenda:

– la comunicazione del valore aggiunto del prodotto finale,

– l’isolamento in parallelo di altre sostanze di valore (i.e. acidi grassi Omega 3),

– la valorizzazione dei coprodotti (es. spirugrass)  che mantengono apprezzabili contenuti di aminoacidi essenziali e altre sostanze. Sebbene i costi di stabilizzazione mediante HPP (High Pressure Pastorization), che meglio preservano natura e funzionalità dei beni, abbiano costi tuttora elevati rispetto ai trattamenti termici.

8) European value-chain

L’analisi della European value-chain offerta da Apexagri mostra come il settore delle microalghe, nel Vecchio Continente, viva una fase di transizione in attesa del grande salto avanti. Infatti:

– il mercato è ancora lontano dalle sue ragionevoli prospettive di crescita, i consumatori hanno poca familiarità con le microalghe che sono a tutt’oggi relegate in una nicchia,

– i produttori sono pochi e le loro strutture finanziarie sono ancora fragili, al di là di un ristretto numero di business-case da manuale e/o acquisizione e/o appartenenza a grandi gruppi industriali,

– l’immaturità della filiera non favorisce la coesione invece necessaria per comunicare il suo valore e ottenere i meritati riscontri in termini di finanziamenti pubblici e successo commerciale. (13)

9) Previsioni di crescita, decision support tool

AXIA Innovation (Monaco, Germania), grazie a Marinella Tsakalova, conferma le promettenti previsioni di crescita delle microalghe sul mercato europeo:

– i volumi di vendita dei prodotti a base di microalghe sono stimate salire dalle 6.266 t del 2021 a 9.720 t nel 2031 (dati Transparency Market Research),

– la crescita annuale complessiva (CAGR) è stimata in +5,7% (US$ 918,2 mln a US$ 1,6 bln, nel periodo 2023-2031), +7.2% nel settore dei mangimi (dati Mordor Intelligence).

Si riscontra tuttavia la diffusa necessità – da parte degli operatori – di risorse umane ed expertise, database e software utili a programmare gli investimenti, ottimizzare la produzione e la value chain. AlgaVantage è il software sviluppato a tale scopo da AXIA, un Decision Support Tool (DST) dedicato alla filiera delle microalghe, già invitato a partecipare allo EU Innovation Radar Prize 2023.

10) LCA, LCC

ESU service (Svizzera), per il tramite di Marina Busta, presenta le questioni relative a LCA e LCC (Life Cycle Assessment, Life Cycle Costing). L’unità funzionale considerata è 1 kg proteine, applicando il metodo Environmental Footprint 3.0 (background: ESU Database, ESU World Food Database).

Il consumo di energia è ancora elevato, al punto che le microalghe possono competere con le proteine animali ma non con le piante. Al riguardo vale tuttavia la pena annotare che:

– LCA non considera il risparmio di terreni coltivabili che la coltura di microalghe consente di ottenere, né l’impatto indiretto dei consumi di soia sulle deforestazioni,

– l’ottimizzazione dei processi produttivi – i.e. combinazione di fotobioreattori e fermentazione (si veda il paragrafo 13), l’impiego di essiccatori solari, il ricorso a fonti energetiche rinnovabili, etc. – consente di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dei protagonisti della cattura di CO2 in atmosfera. (13)

11) Prospettiva dei consumatori

Christine Yung Hung della Ghent University (Belgio) espone i risultati delle ricerche condotte in ProFuture, insieme all’università di Wageningen e IRTA, sulla percezione delle microalghe da parte dei consumatori europei:

– familiarità, percezione, disponibilità a provare e acquistare alimenti con microalghe variano sensibilmente tra i consumatori di diversi Paesi UE,

– l’analisi di Big Data mostra una spiccata associazione positiva delle microalghe con benefici per la salute, proprietà nutrizionali e organolettiche favorevoli, sostenibilità,

– i sentimenti positivi verso questi superfood sembrano ‘over-optimistical’, neppure corroborati da un’evidenza scientifica che è perciò opportuno comunicare,

– la difficoltà di reperire alimenti con microalghe nei supermercati e il rischio di imbattersi in alimenti ultraprocessati sono i due aspetti a sfavore. La loro incidenza è marginale sul web eppure sostanziale, sul fronte dell’offerta a scaffale, per lo sviluppo del mercato.

11.1) Sondaggio sui consumatori europei

I ricercatori hanno eseguito sondaggio sui consumatori europei su 3.027 partecipanti – nel 2021, prima della permacrisi – che ha mostrato un ‘willingness to try and to pay’ apprezzabile. A maggior ragione in presenza di logo biologico (con disponibilità a spendere stimata in +1,38€/500g di pasta con microalghe), Nutriscore con punteggio A (+1,16€), logo Vegan (+0,89€). Sono stati individuati quattro gruppi di consumatori:

– entusiasti (27,4%). Il profilo tipo è un consumatore in Italia, 18-29 anni, istruzione universitaria, situazione finanziaria favorevole, dieta ‘flexitarian’,

– ‘cautiously waiting’ (29,6%). Stesso profilo, anche in altre fasce demografiche,

– indecisi (29,7%). Profilo tipo consumatore giovane (18-29 anni) in Ungheria, educazione secondaria e superiore, status economico medio, talora sottopeso,

– non interessati (13,3%). Profilo tipo consumatore in Germania e Ungheria, età 66-75, educazione secondaria, difficoltà economiche, possibile sottopeso.

I due gruppi centrali sono quelli di maggior interesse per il marketing. Informazione e comunicazione trasparente sulle microalghe possono aumentare l’interesse generale verso la salute, il valore ambientale, le proprietà nutrizionali (proteine, fibre, Omega-3, vitamine). Senza trascurare i due fattori:

– organolettico. L’apprezzamento di alimenti con proteine da microalghe è fortemente influenzato dai loro attributi sensoriali,

– prezzo. L’inflazione alimentare esasperata, nel 2022-2023, può ora incidere sulla disponibilità a riconoscere il maggior valore dei prodotti (nota dello scrivente).

Key messages – ProFuture

  • Perceptions are generally favourable despite the unfamiliarity
  • Readiness-to-eat varies between countries and carrier products
  • Optimism surrounds the innovativeness, sustainability and healthiness
  • Future marketing efforts should be tailored to consumer segments

12) Prospettive di mercato

Lina Vaher di CIVITTA Eesti AS (Estonia) espone le dinamiche di mercato delle microalghe, in termini di ‘business opportunities’:

– domanda. Quattro aree geografiche in Europa esprimono diverse attitudini verso il cibo. In Nord Europa una società molto digitalizzata mostra alta propensione verso l’innovazione, con attenzione in crescita verso acquacoltura, alimenti biologici e naturali. In Europa centrale si registra una crescente integrazione con le culture culinarie di altri Paesi, la propensione verso la bioeconomia e il bio. In Est Europa vi è un’ampia diversità di pratiche culinarie,. Al Sud, i legami culturali con la tradizione si integrano con un’attitudine favorevole verso la salute e l’acquacoltura,

– offerta. 255 imprese oggi in Europa offrono prodotti che contengono 15 microalghe. La Francia è al primo posto (56,5% dei produttori), seguita da Spagna (8,6%), Italia (7,8%), Germania (7,5%). La Spirulina, offerta da 166 operatori, domina la scena. (14) Le applicazioni prevalenti riguardano alimenti e ‘food supplements’ (68% degli operatori), cosmetici (11,5%), farmaci (6,5%), mangimi e biostimolanti per l’agricoltura. (15,16) L’offerta è tuttavia frastagliata, con prevalenza di piccoli produttori raramente interconnessi che lavorano su poche categorie di prodotti e applicazioni.

12.1) Evoluzione di mercato e incertezze attuali

L’evoluzione del mercato è spiccata, prosegue Lina Vaher:

– l’interesse verso alimenti a base vegetale, ‘funzionali’ e ‘salutistici’, nonché verso le proteine – storici appannaggi, rispettivamente di vegani, persone con intolleranze e malattie croniche, sportivi – negli ultimi anni ha raggiunto il ‘mass market’,

– è accresciuta la sensibilità sia verso i residui di pesticidi negli alimenti, sia verso gli additivi alimentari. (17)

Le incertezze attuali – segnate dalla guerra ai confini dell’Unione e l’aumento dei costi energetici – hanno peraltro influenza sulla volatilità dei prezzi e le scelte di consumo. Si segnala anche la vulnerabilità dei piccoli operatori che esplorano mercati di nicchia, con una crescita della loro dipendenza da ‘online marketplace’.

13) Case-studies

Allmicroalgae, Natural Products SA (Portogallo), è uno dei più grandi produttori di microalghe in Europa (> 100t/anno). Produce microalghe in polvere e in pasta, oltre a e spirulina biologica in polvere e in fiocchi, con un’ampia varietà di prodotti (www.allmashop.pt). L’economia di scala è indispensabile, spiega Hélena Cardoso di Allmicroalgae, e presenta vantaggi anche in termini di resa per territorio occupato e consumi d’acqua: Nannochloropsis raggiunge 6.171 kg per ettaro con 20 L di acqua, a fronte dei 665 kg/ha di soia con 9.065 L di acqua.

La produzione mediante fotobioreattori – rispetto alla fermentazione – consente di ottenere maggiori tenori di proteine, acidi grassi Omega 3, clorofilla e pigmenti antiossidanti. versatilità è altresì importante, nella differenziazione dei prodotti. L’integrazione dei due sistemi consente di aumentare fino a 100 volte la resa in biomassa, dimezzando i tempi. Altri progetti di ricerca hanno poi permesso di trovare applicazione in altre matrici alimentari – inclusi pane, cous-cous e pesto – che tuttavia non hanno avuto sviluppo industriale. Il mercato è ancora immaturo.

Algama (Parigi. Con uffici ad Avignone, Francia, e a NYC, USA) è un altro esempio di successo. 22,5 milioni di euro il capitale raccolto, 25 brevetti in 31 Paesi, 40 dipendenti con il 75% delle risorse umane dedicate a ricerca e sviluppo, 4 spin-off attivi e 3 prodotti sul mercato. Da Tamalga – un sostituto vegetale delle uova, destinato anche all’industria e al settore Ho.Re.Ca. – a ‘The Good Spoon’, il primo brand di maionese vegana disponibile in quattro sapori.

14) #Horizon4Proteins

#Circalgae – CIRCular valorisation of industrial ALGAE waste streams into high-value products to foster future sustainable blue biorefineries in Europe – è il progetto di ricerca più recente, in Horizon Europe, dedicato allo sviluppo dell’economia circolare nella filiera delle microalghe. Amparo Jimenez Quero del KTH Royal Institute of Technology (Svezia), coordinatore del progetto, illustra l’obiettivo di estrarre proteine, fibre, pigmenti e altre sostanze dai coprodotti delle microalghe e così incrementare la blue bioeconomy con un approccio di ‘bioraffinazione a cascata’, per:

– integrare il modello di produzione di macro e microalghe, che oggi produce oltre 36 mln t/anno di biomassa algale a livello globale tutto il mondo) e

– valorizzare i flussi di scarti e rifiuti ampiamente sottoutilizzati di queste industrie, che possono aggiungere fino al 95% della biomassa iniziale in peso secco).

#Horizon4Proteins è il gruppo di progetti di ricerca dedicati all’analisi, sperimentazione e sviluppo di una varietà di fonti proteiche alternative alle carni, anche mediante upcycling di coprodotti di altre filiere. (18) 300 partners condividono attività e campagne di informazione, webinar ed eventi, ‘policy briefs’. (19) Oltre a #ProFuture, vi partecipano:

#NextGenProteins. Focus su microalghe e insetti,

#SmartProteins. Cereali e legumi (quinoa, fave, ceci, lenticchie), isolati di proteine vegetali, fermentazione di funghi, lieviti,

#Susinchain. Insetti (black soldier fly) per alimenti e mangimi,

#GiantLeaps.Cereali, legumi, microalghe e altre fonti proteiche vegetali, (20)

#Like-A-Pro. Un approccio olistico per favorire la transizione dietetica verso le fonti sopracitate.

15) Novel Foods Regulation (EU) No 2015/2286

Novel Foods Regulation (EU) No 2015/2286 è a tutt’oggi il più grande ostacolo da affrontare nella ricerca e sviluppo di proteine innovative. Il potenziale delle microalghe è straordinario, poiché solo una trentina di ceppi su almeno 72.500 di cui si stima l’esistenza sono oggi utilizzati come ingredienti alimentari. Ma i protagonisti della ricerca – università e loro spin-off, startup innovative e SMEs (Small and Medium Enterprises) – non sono in grado di sostenere gli oneri e costi delle procedure di autorizzazione. I ritardi costituiscono a loro volta un insuccesso per chi, nel mondo reale, si confronta con banche e investitori.

EFSA – attraverso Estefanía Noriega Fernández – offre alcuni spunti sul meccanismo di autorizzazione dei novel foods ove European Food Safety Authority ha il solo, benché cruciale compito di esprimere opinioni scientifiche sui singoli dossier. (21) Poiché gli studi di tossicità e citotossicità rappresentano una primaria voce di costo, è opportuno richiamare alcuni aspetti cruciali:

– Transparency Regulation (EU) No 2019/1381 ha introdotto l’obbligo di notificare a EFSA tutti gli studi da eseguire in vista di una domanda o una notifica in relazione alla quale il diritto UE prescriva un parere scientifico dell’Autorità (es. novel food, additivi alimentari, etc.), sotto pena di loro inutilizzabilità,

– la procedura di notifica di alimenti tradizionali di Paesi terzi, quale alternativa all’autorizzazione di novel food, può consentire un risparmio considerevole di tempo e risorse, (22)

– EFSA ha introdotto la Qualified Presumption of Safety (QPS), per una serie di microrganismi, che a sua volta può ridurre gli oneri probatori a carico dei richiedenti, (23)

– le procedure di autorizzazione e notifica possono venire attivate anche da gruppi di stakeholders riuniti in ‘legal entities’ quali consorzi di ricerca e associazioni di settore (nota dello scrivente).

Conclusioni provvisorie

Il progetto di ricerca #ProFutureEU ha consentito di portare a compimento gli obiettivi posti, e di aprire importanti prospettive su una filiera ad alto potenziale nel contesto della blue bioeconomy. Un modello di sviluppo sostenibile di particolare utilità per contribuire ai Sustainable Development Goals relativi a food security (#sdg2), nutrition security (#sdg3),  sostenibilità di produzioni e consumi (#sfg12), mitigazione del climate change (#sdg13), tutela degli ecosistemi acquatici (#sdg14) e delle risorse terrestri (#sdg15).

WIISE benefit – per voce di chi scrive (24) – richiama i ‘policy brief’ già espressi in ProFuture, a cui partecipa, oltreché in Horizon4Proteins. (19) Promuovere il ‘dietary shift’ richiede sinergie di network tra gli stakeholders ma anche il supporto delle istituzioni e l’ascolto delle istanze politiche. È indispensabile una visione unitaria che consideri sia le esigenze di riforme normative, sia la necessità di promuovere un impatto concreto e continuativo di ricerca e sviluppo. I progetti di ricerca finanziati dall’UE dovrebbero includere nei loro risultati le procedure di autorizzazione novel food, in modo da consentire all’open innovation di raggiungere il mercato e avere un impatto positivo sulle comunità e gli ecosistemi.

Dario Dongo 

Note

(1) Dario Dongo. ProFuture, microalghe per nutrire il pianeta. Il progetto di ricerca UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.6.19

(2) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Alghe e microalghe per uso alimentare in Europa, l’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.11.22

(3) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Insetti e frass, economia circolare nei sistemi agroalimentari. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.8.23

(4) Un altro esempio di upcycling nella produzione di microalghe riguarda l’impiego di flussi secondari di varie filiere alimentari. V. Marta Strinati, Dario Dongo. Microalghe da upcycling per il gelato vegan ricco in proteine e vitamine. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.11.22

(5) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. ProFuture, essiccazione solare per le microalghe sostenibili. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.8.22

(6) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. EU4Algae, la piattaforma UE per promuovere alghe e microalghe. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.2.22

(7) Marta Strinati. La Commissione europea propone 23 azioni per l’industria delle alghe. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.22

(8) Microalghe e cianobatteri possono altresì venire utilizzati per integrare alimenti e integratori alimentari con altri nutrienti (es. acidi grassi Omega-3, fibre alimentari), micronutrienti (es. vitamine, minerali) e altre sostanze (es. composti bioattivi con azione antiossidante e altre funzionalità benefiche). Il progetto di ricerca ProFuture si è soffermato sulle proteine, osservando altresì le proprietà tecnologiche (e.g. water solubility, water holding, oil holding, foaming, foam stability, gelling, gel strength, emulsifying, emulsifying stability, coloring) che possono contribuire a realizzare alimenti con ‘clean labels’ (vedi nota 8)

(9) Dario Dongo. ‘Free from’ e ‘Clean label’, la svolta necessaria. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.3.19

(10) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Aggiunta di microalghe alle creme vegetali, ProFuture. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.11.21

(11) Dario Dongo. Deforestation Regulation. Al via la due diligence sulle materie prime critiche. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.7.23

(12) Andrea Adelmo Della Penna, Dario Dongo. Larve di mosca soldato nera, proteine e oli dagli scarti organici. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.4.22

(13) Dario Dongo, Giulia Pietrollini. Alghe e microalghe. Carbon farming e upcycling di CO2. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.1.23

(14) Dario Dongo, Marta Strinati. Spirulina, la microalga che nutre, stimola il sistema immunitario e aiuta a dimagrire. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.7.20

(15) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. One Health e antibiotico-resistenza, una soluzione a portata di mano. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.2.21

(16) Dario Dongo, Giulia Torre. Microrganismi e microalghe in agricoltura, l’innovazione sostenibile. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.6.20

(17) Marta Strinati. Eurobarometro speciale 2022 sulla sicurezza alimentare. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.1.23

(18) Dario Dongo. Proteine per il futuro, novel food. Sfide e opportunità in UE. FARE (Food and Agriculture Requirements). 15.12.21

(19) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Horizon4Proteins. La ricerca sulle proteine a confronto con politiche e regole UE. GIFT (Great Italian Food Trade).  21.5.23

(20) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Agrobiodiversità, transizione ecologica e micoproteine. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.4.23

(21) Dario Dongo, Giulia Torre. Microalghe per uso alimentare e disciplina dei Novel Foods, lo stato dell’arte in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.1.22

(22) Dario Dongo. Notifica di alimenti tradizionali di Paesi terzi come Novel Foods in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.3.22

(23) Dario Dongo, Giulia Torre. Microalghe, novel food e presunzione qualificata di sicurezza dei microrganismi. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.5.22

(24) Dario Dongo. Wiise Srl società benefit, relazione di impatto 2021. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.9.22

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