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PFAS e altra chimica tossica in carta da forno e stoviglie monuso ‘ecologiche’ vendute in Italia

La carta da forno e le stoviglie monouso da biomassa etichettate come ‘ecologiche’, ‘naturali’, ‘biodegradabili’ e ‘compostabili’ possono contenere PFAS e altre sostanze chimiche tossiche capaci di contaminare gli alimenti. L’evidenza emerge da uno studio italiano (G. Simonetti et al., 2024) pubblicato su Foods. (1)

Stoviglie monouso ‘ecologiche’

I ricercatori hanno analizzato i materiali monouso a contatto con gli alimenti costituiti da biomassa vegetale (‘bio-based’), nella fattispecie da bagassa di canna da zucchero o polpa di cellulosa derivata dal legno. Piatti, bicchieri, ciotole e carta da forno sono stati acquistati nei supermercati, nei fast-food e nei negozi al dettaglio in Italia.

Le sostanze chimiche ricercate sono due note famiglie di molecole tossiche per l’ambiente e per l’uomo:

– 22 tipi di PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche impiegate per conferire alle stoviglie la repellenza ad acqua e grasso. Queste molecole sono note come ‘forever chemicals’ per la loro persistenza nell’ambiente. (2) Delle circa 10mila in uso, alcune sono altamente tossiche per l’uomo per le potenziali caratteristiche di cancerogenicità, interferenza endocrina (anche con impedimenti alla riproduzione) e bioaccumulo. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, IARC, ha concluso che due PFAS più noti sono cancerogeni per l’uomo. (3)

– 12 OPE (esteri organofosfati), ritardanti di fiamma e plastificanti, tra i quali alcuni palesemente cancerogeni e mutageni (capaci di generare difetti genetici ereditari).

Palma nera alla carta da forno

I campioni più contaminati, sia da OPE che da PFAS, sono le carte da forno.

Tra i ritardanti di fiamma (OPE), i ricercatori evidenziano la presenza di quattro molecole tossiche per l’uomo:

– tributossietil fosfato (TBEP), che inibisce la profilazione cellulare.

– tributilfosfato (TBP), classificato come cancerogeno per i ratti per via orale,

– triisobutile isomero (TIBP), oggetto di nuovi studi, che in base alla sua struttura isomerica potrebbe dare esiti simili al TBP,

– triclorofenilfosfato (TCPP), potenzialmente cancerogeno e presente nei campioni in una percentuale rilevante.

Tra i PFAS, sei dei 23 composti ricercati sono sempre presenti in tutti i campioni: il PFOA, classificato da IARC come ‘cancerogeno per l’uomo’ (Gruppo 1), e PFBA, PFPeA, PFHxA, PFHpA e PFDoS.

Prove di migrazione

I ricercatori hanno inoltre sperimentato la migrazione delle sostanze dai contenitori al cibo. Per i test hanno utilizzato due simulanti alimentari che imitano il comportamento delle sostanze grasse e degli alimenti acquosi-acidi.

I risultati sono stati confrontati con il valore limite alla migrazione fissato a 0,01 mg/kg nel Regolamento (UE) 10/2011, riferito specificamente ai materiali plastici.

Migrazione nei cibi grassi e acidi

Le carte da forno esaminate risultano anche in questo caso i peggiori materiali monouso bio-based a contatto con gli alimenti.

La migrazione della chimica negli alimenti è favorita dalla temperatura elevata e dalla durata del contatto tra cibo e materiale. Inoltre,

– i ritardanti di fiamma (OPE) migrano in modo comparabile sia verso gli alimenti con proprietà idrofile che lipofile,

– i PFAS migrano principalmente verso alimenti acidi acquosi.

Cibi contaminati oltre i limiti di sicurezza

I ritardanti di fiamma destano grande allarme. Tra i quattro onnipresenti come contaminanti nei simulanti alimentari due sono altamente pericolosi:

TIBP è un isomero del TBP di cui è stata accertata l’attività mutagena. Il TCPP cancerogeno è stato inserito nella quarta lista di priorità della Commissione Europea. Questi composti, pericolosi per la salute umana, superano il limite di 0,01 mg/kg’, avvertono i ricercatori.

Riferimenti normativi

Gli autori dello studio riepilogano anche il (blando) quadro normativo in materia.

1 – Manca una regolamentazione specifica per questi materiali. Il Regolamento 1935/2004/CE si applica però a qualsiasi materiale a contatto con gli alimenti (MCA) e vieta nella produzione di MOCA l’uso di qualsiasi sostanza dannosa per la salute umana e potenzialmente trasferibile agli alimenti.

2 – Il regolamento (UE) 10/2011, che si applica specificamente ai materiali plastici multistrato separati dagli alimenti da una barriera funzionale, stabilisce un limite legale di 0,01 mg/kg alla migrazione negli alimenti di sostanze non autorizzate.

Le sostanze mutagene, cancerogene o tossiche per la riproduzione (CMR) non dovrebbero essere utilizzate negli MCA (materiali a contatto con gli alimenti) senza previa autorizzazione.

3 – La raccomandazione (UE) 2019/794 della Commissione ha definito un piano di controllo per stabilire la prevalenza delle sostanze che migrano dagli MCA agli alimenti. L’elenco di sostanze da monitorare comprende anche i composti fluorurati (PFAS) presenti in materiali a base di carta e cartone.

Popolazione senza tutele

I consumatori europei spesso sono convinti che i prodotti in commercio siano sicuri. Purtroppo, non è così.

Le evidenze emerse nel lavoro in esame non sono inedite. Tra gli altri, anche un’indagine Ipen sei mesi fa ha dimostrato la presenza di PFAS in oltre la metà degli imballaggi monouso campionati in 17 Paesi. (4) Eppure, piatti, bicchieri, contenitori e carte da forno sono liberamente in commercio e quotidianamente impiegati da ignare famiglie che potrebbero in futuro diventare pazienti di una sanità riparativa di danni prevenibili.

Marta Strinati

In copertina le stoviglie monouso ‘ecologiche’ analizzate nello studio Simonetti et. al, 2024 (V. nota 1)

Note

(1) Simonetti G, Riccardi C, Pomata D, Acquaviva L, Fricano A, Buiarelli F, Senofonte M, Di Filippo P. Studies of Potential Migration of Hazardous Chemicals from Sustainable Food Contact Materials. Foods. 2024; 13(5):645. https://doi.org/10.3390/foods13050645

(2) Marta Strinati, Dario Dongo. PFAS nell’acqua piovana e negli alimenti, urge un bando globale. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.8.22

(3) Marta Strinati. Le sostanze PFAS sono cancerogene, la conferma di IARC. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.12.23

(4) Marta Strinati. PFAS, le sostanze chimiche tossiche in contenitori e stoviglie dei fast-food. Indagine IPEN. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.12.23

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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