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Packaging in vetro, campione di sostenibilità e resilienza

Il packaging in vetro continua a migliorare le performance di mercato e di sostenibilità. Nonostante il caro-energia e lo stress sulle materie prime, l’industria italiana aumenta la capacità produttiva e investe nell’ambiente. Ne dà conto Assovetro, nell’anticipazione del Rapporto di sostenibilità presentata a Roma il 12.4.22. (1)

Le virtù del packaging in vetro

Il packaging in vetro rappresenta l’eccellenza per il confezionamento di alimenti e bevande. Non cede sostanze nocive all’alimento contenuto, a differenza della plastica, come da ultimo abbiamo visto per il PET riciclato. Né disperde particelle inquinanti nell’ambiente, come avviene per le microplastiche, che tramite dieta e inalazione si accumulano nell’organismo umano, fin nei polmoni.

Il vetro è anche riciclabile all’infinito. E mostra il contenuto con una estetica ineguagliabile dagli altri materiali da imballaggio alimentare. L’unico difetto è il peso, peraltro notevolmente ridotto dall’industria negli ultimi decenni.

L’Italia primo produttore europeo

L’Italia è il primo produttore in Europa di packaging in vetro. L’industria nazionale – 14 aziende con 39 stabilimenti, 7.800 addetti e un fatturato di 2,4 milioni di euro – domina la classifica con una quota di produzione in valore del 21,3%. Seguono Francia (18%), Germania (17,6%), Spagna e Polonia, entrambe con l’8%.

Le previsioni 2020-2024 dell’industria italiana del vetro mostrano un trend in crescita. Sono attesi

– 500 nuovi posti di lavoro,

– altri 5 forni di fusione, con un investimento di 400 milioni di euro e un aumento della produzione di 500 mila tonnellate di packaging in vetro l’anno,

– investimenti di 250 milioni di euro l’anno in impianti e macchinari.

Il settore, seppur sottoposto a fortissime pressioni a causa del rincaro delle materie prime, dei trasporti e dell’energia è impegnato a garantire bottiglie e vasetti ai produttori delle eccellenze agroalimentari italiane e, per questo, abbiamo confermato investimenti nell’ampliamento di capacità produttiva e nella progettazione di nuovi forni‘, afferma Marco Ravasi, presidente della sezione vetro cavo di Assovetro, l’Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro aderente a Confindustria.

Trend positivo anche nella crisi

La produzione ha tenuto duro negli anni di crisi. Le sole bottiglie, veicolo dei ricercati vini Made in Italy, nei primi 9 mesi del 2021 sono arrivate a 3 milioni di tonnellate (+6%) rispetto al 2020 e, per sopperire alla richiesta crescente di bottiglie è aumentato del 20% l’import.

In flessione, invece, nei primi 9 mesi del 2021 la produzione di vasi alimentari che è calata del 6,6%, dopo il costante incremento nei 5 anni precedenti. Nel 2016 si producevano circa 4 milioni di tonnellate di packaging in vetro, nel 2020 si è arrivati a più di 4,4 milioni di tonnellate.

Le performance ambientali

Anche le performance ambientali e sociali hanno realizzato avanzamenti: le emissioni di CO2 per tonnellata di vetro fuso evidenziano una costante diminuzione e, tra il 2016 e il 2020, sono calate del 6,2% e del 50% negli ultimi 40 anni.

Tra il 2019 e il 2020 le ‘sinergie’ vetro-ambiente hanno risultati positivi: la raccolta differenziata aumenta del 2,6% e il riciclo del 3,6% e il tasso di riciclo è passato, tra il 2019 e il 2020, dal 77,3% al 78,6, al di sopra del target europeo del 75% al 2030, pur impegnandosi ad arrivare al 90% nel 2030.

La sostenibilità sociale del vetro italiano

L’industria del vetro si qualifica anche per l’elevata sostenibilità sociale. A fine 2020, le aziende italiane del vetro cavo e del vetro piano impiegavano, complessivamente, 11.738 addetti, con una crescita del 3,9% rispetto al 2016.

Il 93,6% dei lavoratori è assunto con contratti a tempo indeterminato e la percentuale sale al 96,7% se si considera la forza lavoro direttamente contrattualizzata dalle vetrerie, al netto cioè dei lavoratori impiegati con contratti di somministrazione.

Marta Strinati

Note

(1) Il Rapporto di sostenibilità di Assovetro ha coinvolto 19 aziende, 15 produttrici di vetro cavo e 4 di vetro piano, che rappresentano complessivamente il 90% della presenza industriale in Italia.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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