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ABR Radar, ecco come segnalare i rifiuti da imballaggi per bevande

Tutti i residenti in Italia sono chiamati a segnalare i rifiuti da imballaggi per bevande abbandonati nell’ambiente sulla WebApp ABR Radar, creata dai sostenitori della campagna ‘A Buon Rendere’ per promuovere l’introduzione del sistema di deposito con cauzione su bottiglie, lattine e altri contenitori monouso per bevande. (1) Ecco perché e come partecipare.

ABR Radar, la mappa italiana del littering

La app ABR Radar è accessibile a chiunque. Basta registrarsi sul sito web https://buonrendere.it/abr-radar/ e indicare:

  • il luogo di ritrovamento,
  • il tipo di contenitore di bevande (bottiglia in pet, lattina etc.), e
  • la marca del prodotto.

Si contribuisce così a costruire una mappa dei rifiuti di questo genere che vengono abbandonati nei cestini dei rifiuti indifferenziati o, ancor peggio, nell’ambiente (littering). Vale a dire su strade, marciapiedi e altri luoghi pubblici inclusi giardini e spiagge.

Le informazioni vengono elaborate periodicamente per mostrare le diverse facce del littering e sensibilizzare l’industria di settore – coinvolta tramite citazione sulla app della marca dell’imballaggio disperso o comunque non avviato a riciclo – in merito alla necessità di appoggiare l’introduzione in Italia di un sistema di deposito cauzionale per bevande, anche aderendo alla campagna A Buon Rendere.

Deposit Return Scheme (DRS)

L’eliminazione degli imballaggi per bevande abbandonati in ambiente e la loro riduzione tout court è infatti possibile soltanto attraverso l’introduzione di un sistema di deposito (Deposit Return Scheme, DRS), come dimostra l’esperienza positiva dei 15 Stati Membri UE che lo hanno già adottato. (2,3)

Il sistema è semplice, prevede un sovrapprezzo che si recupera alla riconsegna dell’imballaggio. Ed è ampiamente dimostrato che non incide negativamente sulle vendite delle bibite, come si è visto. (4)

7 miliardi di contenitori gettati via

L’Italia vanta un tasso di riciclo di imballaggi e rifiuti che la pone in cima alla classifica europea. (5) Ciò nonostante, si stima che oltre 7 miliardi di contenitori per bevande sfuggano al riciclo. Una larga parte di essi viene abbandonata impropriamente con danni importanti sull’ambiente, sulla fauna e sull’economia di interi settori come turismo, pesca, agricoltura e allevamento.

Un ulteriore danno si verifica quando tali rifiuti vengono gettati nei cestini e nei cassonetti della spazzatura indifferenziata. ‘Gli Enti Locali si fanno carico del 100% dei costi di raccolta e di smaltimento sia dei rifiuti indifferenziati, sia di quelli dispersi sul territorio. Parliamo quindi dei costi dovuti alla rimozione del cosiddetto littering (i rifiuti dispersi) nelle zone urbane o comunque di pertinenza comunale, di svuotamento dei cestini stradali (spesso stracolmi di contenitori per bevande oltre che da rifiuti da asporto ) che finiscono tutti a smaltimento in inceneritori e discariche‘, ricorda l’esperta Silvia Ricci, coordinatrice della Campagna A Buon Rendere.

La petizione

Nei Paesi ove vige il Deposit Return Scheme è assai raro trovare abbandonati imballaggi da bevande abbandonati. La loro restituzione ha infatti un valore economico. In Italia, al contrario, basta osservare cestini, bidoni e cassonetti urbani per rendersi conto che – dopo 25 anni – il sistema attuale deve essere migliorato e aggiornato alla nuova realtà dei consumi che ha visto aumentare negli ultimi anni sia il food delivery che il consumo on-the-go.

L’unico strumento che ha dimostrato di poter ridurre notevolmente la presenza dei contenitori per bevande nel littering è proprio la presenza di un sistema di deposito cauzionale. A garantire tassi di raccolta che arrivano anche al 98% è proprio l’incentivo monetario del deposito che viene riscattato solamente restituendo il contenitore. E questo, oltre a garantirne la immissione nei percorsi del riciclo (es. per plastica e lattine) o riuso (per i materiali vocati, come il vetro) – massimizzando la circolarità nell’uso delle risorse – è anche un potente strumento per prevenirne la dispersione nell’ambiente, come ci mostrano le evidenze da tutti i Paesi (ormai, la maggioranza in UE) in cui tale strumento è già stato adottato‘, (Enzo Favoino, Campagna A Buon Rendere, Coordinamento Scientifico).

Condividere questi obiettivi è facile. Basta partecipare a ABR Radar e firmare la petizione per l’introduzione in Italia del Deposit Return Scheme. (6)

Marta Strinati

Note

(1) Marta Strinati. Sistema di deposito cauzionale per le bottiglie delle bevande. La campagna dei Comuni Virtuosi. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.3.22

(2) Marta Strinati. Deposit Return Scheme, l’eccellenza danese nel riciclo degli imballaggi per bevande. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.2.23

(3) Dario Dongo. Deposito con cauzione su bottiglie e lattine, l’esempio lituano. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.2.20,

(4) Marta Strinati. I sistemi di deposito con cauzione, DRS, non riducono le vendite delle bevande. Lo studio. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.7.23

(5) Marta Strinati. Riciclo imballaggi e rifiuti, il primato dell’Italia in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.12.22

(6) Il link per firmare la petizione è https://buonrendere.it/partecipa/

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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