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Voto col portafoglio. Informare aiuta, il caso del Cash Mob di Coop

#votocolportafoglio. Le scelte di acquisto dei ConsumAttori influenzano l’offerta di prodotti sostenibili che provengano da filiere etiche. Ed è l’informazione, la consapevolezza diffusa a innescare tale percorso virtuoso. Lo conferma il bilancio del  Cash Mob  etico organizzato da Coop, presentato a Roma il 12.6.19 insieme agli economisti  Leonardo Becchetti  – cofondatore di  NeXt  (Nuova Economia per tutti) – ed  Enrico Giovannini, portavoce di  ASviS  (Allenza italiana per lo sviluppo sostenibile). Due  organizzazioni in prima fila per promuovere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals,  SDGs), in Agenda ONU 2030.

Il Cash Mob di Coop

L’iniziativa  Cash Mob  –  acquisto di massa finalizzato, in questo caso verso i consumi responsabili  – è stata organizzata per due giorni (17,18.5.19) nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS.

10.000 persone  sono state coinvolte in 37 punti vendita, gestiti da 6 diverse cooperative di consumatori. In 22 negozi Coop è stato predisposto anche un  desk  informativo sui temi dello Sviluppo sostenibile, accanto a espositori e segnaletica volti a distinguere i prodotti conformi ai principi di sostenibilità richiamati dall’Agenda 2030. Un paniere di prodotti alimentari bio, solidali e antimafia, delle linee:

– ‘Vivi Verde, il biologico a marchio Coop,
– ‘Solidal, la linea del commercio equo e solidale  a marchio Coop,
– ‘Libera Terra’, i prodotti ottenuti da terreni liberati dalla mafia e distribuiti in prevalenza (63%) da Coop. La quale  anche  organizza campi di volontariato e formazione nelle aziende di Libera.

Gli acquisiti  dei prodotti inseriti nel paniere etico, al termine della giornata di  Cash Mob,  hanno registrato un aumento di vendite pari al 17,6%. In particolare il  solidale (+25,2%) e  il biologico (+16,2%). Il dato si è consolidato nella settimana successiva, a conferma della maturazione delle decisioni di acquisto. Che si sono tradotte nella scelta dei prodotti etici in sostituzione di prodotti simili bensì privi dei requisiti di sostenibilità evidenziati.

Stili di consumo

Oltre 2 mila consumatori  hanno compilato un questionario sugli stili di vita e di consumo. Affermando di fare la spesa soprattutto con frequenza settimanale (58,4%) o quotidiana (37,2%) e di scegliere i prodotti leggendo l’etichetta (33,5%), secondo abitudine (28,7%) e in base alla marca (20%). Solo in via residuale in funzione del prezzo (17,8%).

Sul fronte della sostenibilità  emergono indicazioni utili per produttori e distributori alimentari. Più di un consumatore su due (54,4%) si dichiara disposto a pagare di più, se informato sul valore aggiunto dei prodotti che deriva dalla sostenibilità delle rispettive filiere.

La propensione  a riconoscere il valore effettivo delle merci cresce al 59,1% se tra i requisiti di sostenibilità figura la tutela dei diritti umani, al 57,5% se l’alimento è realizzato soltanto con materie prime italiane e al 55,9% se l’impresa produttrice ha sede sul territorio.

Lo stimolo  verso acquisti responsabili incontra però ancora alcuni ostacoli. Il primo è la ricerca del risparmio (53%), esigenza prioritaria per molte famiglie a basso reddito. A seguire, due elementi su cui è più facile lavorare. Inconsapevolezza (14%) e superficialità (18,4%).

L’informazione  sul valore aggiunto dei prodotti sostenibili è dunque centrale. E si può realizzare anche grazie a iniziative come il  Cash Mob. Condivisioni essenziali per il raggiungimento dell’Obiettivo 12.8 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che stabilisce l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini del pianeta, entro i prossimi vent’anni, le informazioni rilevanti e la consapevolezza su sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura.

Saturdays for Future  al supermercato

Le proposte  formulate a margine della iniziativa di Coop prevedono di creare il marchio dal basso ‘Cash Mob  Etico’, testare quali informazioni riferire nell’etichetta proposta da NeXt e ampliare sempre più il paniere dei prodotti etici che rispondano ai criteri condivisi.

Istituire un  Saturdays for Future  – sulla scia dei  Fridays for Future  della svedese Greta Thunberg – è la proposta ambiziosa, e realizzabile, avanzata da Enrico Giovannini sulla base di due considerazioni. Il 58% delle persone fa la spesa una volta alla settimana e il  Cash Mob  di Coop ha registrato un grande successo nella giornata di sabato.

L’effetto moltiplicatore  di un appuntamento settimanale può dunque avere un impatto significativo nell’orientare i consumi in chiave sostenibile. ‘Il voto col portafoglio è un atto politico, uno strumento di cittadinanza attiva. È un’utopia, se tutti lo facessero il 90% dei problemi sarebbe risolto. Immaginiamo gli effetti se i milioni di giovani scesi in piazza per reclamare provvedimenti contro il cambiamento climatico agissero esercitando questo potere‘, afferma lucidamente Leonardo Becchetti.

La sostenibilità di Coop

La presentazione  dei risultati del  Cash Mob  di Coop è stata anche l’occasione per ripercorrere la lunga esperienza delle cooperative dei consumAttori sui vari fronti dello sviluppo sostenibile. ‘Un carattere inciso nel codice genetico di Coop‘ – spiega Albino Russo, direttore Ancc-Coop – ricordando alcuni dei numerosi passi esemplari, talora molto onerosi, compiuti nel tempo.

Ne ricordiamo  soltanto alcuni, come l’eliminazione dell’olio di palma  all’indomani del parere di tossicità di EFSA, la campagna ‘Alleviamo la salute  per la progressiva eliminazione degli antibiotici da carni, pesce di acquacolturauova. Il bando alla sessazione  (uccisione sistematica dei pulcini maschi delle galline ovaiole) e al glifosate.  E ancora, la riduzione della plastica negli imballaggi. Senza dimenticare l’ultraventennale adozione dello standard internazionale di sostenibilità sociale SA 8000  e la campagna ‘Buoni e Giusti’,  contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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