L’inchiesta #VanghePulite prosegue con una breve disamina della gestione disastrosa dei Confidi – la rete dei Consorzi per la Garanzia Collettiva dei Fidi in agricoltura – da parte di Vincenzo Gesmundo e del cerchio magico di Coldiretti.
1) Confidi, l’operazione CreditAgri Italia
Nel 2011 Coldiretti aveva deciso di riorganizzare le attività dei suoi numerosi Consorzi di Garanzia Collettiva dei Fidi, operanti sull’intero territorio nazionale, attraverso la loro fusione per incorporazione dei medesimi in un’unica società cooperativa per azioni, CreditAgri Italia S.C.p.A.
‘Creditagri Italia è un intermediario finanziario che opera su tutto il territorio nazionale. Offre assistenza e consulenza in materia di credito e finanza d’impresa. Attraverso il rilascio di garanzie in favore del sistema bancario, sostiene e facilita l’accesso al credito per le imprese associate.
Nella rete di Creditagri Italia fanno parte tutti gli istituti bancari nazionali e oltre 200 banche locali, per rispondere al meglio alle esigenze della finanza d’impresa di: Imprese agricole, Cooperative, Società di capitali, Professionisti’. (CreditAgri Italia SCpA, statuto, oggetto sociale).
2) CreditAgri Italia, il disastro di gestione
Legale rappresentante di CreditAgri Italia S.C.p.A. era il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo che l’11.7.13 assumeva l’incarico di Presidente. E dopo il primo mandato, a decorrere dal 26.5.15, quello di Consigliere di Amministrazione per i tre esercizi a seguire.
Nel periodo 2013-2018 la gestione di Creditagri Italia, sotto la guida diretta di Vincenzo Gesmundo, è stata letteralmente disastrosa. Con perdite d’esercizio che nel quinquennio hanno raggiunto € 19,95 milioni, come risulta dai bilanci pubblicati al Registro delle Imprese di Roma.
3) Prima ispezione di Banca d’Italia
La disastrosa gestione economica e patrimoniale di CreditAgri Italia S.C.p.A. – ascrivibile a direttive ispirate al ‘consenso sindacale’ – era causa di una prima ispezione di Banca d’Italia. La quale, con verbale ispettivo 18.6.18 (prot. 19556), esprimeva un giudizio molto sfavorevole sulla situazione economica, patrimoniale e organizzativa della società. E così:
– prescriveva immediate azioni di ricostituzione del capitale
– stigmatizzava la sistematica assenza, nelle adunanze formali, del consigliere Vincenzo Gesmundo
– segnalava la carenza nei controlli del collegio sindacale
– sottolineava la scarsa redditività della società
– rilevava la carenza di rilevazione del rischio, nel sistema amministrativo contabile
– riportava l’errata classificazione delle sofferenze
– raccomandava lo smobilizzo degli investimenti in titoli di stato rischiosi
– sottolineava il rischio liquidità.
4) Liquidità, silenzioso allarme
Il tasso di insolvenza delle obbligazioni prestate da CreditAgri Italia agli agricoltori era superiore al 20% delle obbligazioni da questa assunte presso terzi (€43 milioni su un totale di € 212 milioni). Laddove un tasso di insolvenza superiore al 6% è già di per sé considerato indice di decozione dell’intermediario.
Banca d’Italia, quale Autorità di Vigilanza, annotava altresì il deterioramento delle garanzie e l’erosione del capitale, azzerato dalle perdite già dal 2018. Ne chiedeva perciò la ricostituzione, suonando un silenzioso allarme. Guanti di velluto per chi vanta di ‘agire sui confini delle altrui sovranità’ e di avere ‘il diritto/dovere di sostituirci alle istituzioni’. (1)
5) Seconda ispezione di Banca d’Italia
Nel 2019 – preso atto del mancato raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali stabiliti – Banca d’Italia eseguiva una seconda ispezione presso CreditAgri Italia SCpA. Il verbale ispettivo 22.2.19 (prot. 243409) riporta carenze ancora più gravi di quelle già rilevate in precedenza:
– registra rilevanti divari rispetto alle previsioni di budget
– rileva perdite ben superiori a quelle programmate
– rileva che la ricapitalizzazione 2018, per € 2 milioni, è già in parte assorbita dalle maggiori perdite economiche registrate a fine anno
– riscontra l’ingresso nella compagine sociale di alcune società di servizi facenti capo a Coldiretti
– registra difficoltà insite nel modello di business della società
– valuta la scarsa efficacia del processo di pianificazione strategica, da tempo ormai orientato alla definizione di specifici obiettivi, poi sistematicamente disattesi
– stigmatizza l’assenza di più ampie valutazioni sul posizionamento strategico
– mette in guardia sui riflessi negativi sul rispetto dei requisiti prudenziali minimi
– raccomanda di predisporre entro il mese di marzo un nuovo piano sul capitale, per il rafforzamento dei fondi propri necessario a mantenere un adeguato livello di patrimonializzazione.
6) CreditAgri Italia, nuove nomine
L’Ufficio Vigilanza Intermediari Finanziari di Banca d’Italia, dopo la notifica dei verbali ispettivi di cui sopra, convocava Vincenzo Gesmundo e gli altri amministratori di CreditAgri Italia S.C.p.A. Al termine dell’incontro proveniva la richiesta di una forte discontinuità nella composizione dell’organo esecutivo della società, ritenuta insoddisfacente e inadeguata.
Il 19.5.19, di conseguenza, l’assemblea di CreditAgri Italia defenestrava Vincenzo Gesmundo e gli altri amministratori. Per nominare un nuovo CdA, così composto:
– Roberto Moncalvo, presidente (oltreché legale rappresentante di Coldiretti)
– Raffaele Grandolini (al contempo procuratore, nonché responsabile Amministrazione e Affari Generali di Coldiretti), (2)
– Stefania Marongiu (Responsabile Pianificazione e Controllo di Coldiretti), (3)
– Enrico Leccisi (dottore commercialista e revisore legale).
7) Sindaci e conflitti d’interessi
I sindaci di CreditAgri Italia S.C.p.A. – nello stile classico del cerchio magico di Coldiretti, all’insegna dei conflitti d’interessi – erano invece:
– Antonio Cepparulo, già sindaco di Coldiretti (2)
– Fabio Marella, collaboratore degli uffici amministrativi di Coldiretti, sotto il controllo gerarchico diretto di Raffaele Grandolini
– Benedetta Ficco, dipendente degli uffici amministrativi di Coldiretti.
8) Fuga dall’Albo Unico degli Intermediari Finanziari
I nuovi amministratori e sindaci di CreditAgri Italia hanno ricevuto da Coldiretti un ordine prioritario, uscire subito dall’Albo Unico degli Intermediari Finanziari. E così sottrarsi dalla ‘vigilanza prudenziale’ di Banca d’Italia, a fronte della manifesta impossibilità di ricostituire i requisiti patrimoniali minimi richiesti.
L’uscita dall’Albo Unico degli Intermediari Finanziari doveva venire realizzata in tre fasi:
A) scissione della CreditAgri Italia S.C.p.A. nella Agri Centro Nord S.C.p.A. e nella Agri Centro Sud S.C.p.A.
B) de-listing dall’Albo Unico degli Intermediari Finanziari
C) liquidazione e cancellazione delle società (non più vigilate) Agri Centro Nord S.C.p.A. e Agri Centro Sud S.C.p.A. dal Registro delle Imprese.
9) Agri Centro Nord, Agri Centro Sud
La scissione ‘per decozione’ di CreditAgri Italia in Agri Centro Nord e Agri Centro Sud (4) ha consentito di prevenire l’altrimenti inevitabile commissariamento per perdita del capitale di vigilanza, come già accertato nei citati verbali ispettivi, e la relativa nomina di un commissario liquidatore a cura dell’Autorità di Vigilanza.
Coldiretti chiedeva inoltre ai nuovi amministratori di:
– astenersi dal rendere pubbliche notizie che avrebbero potuto arrecare danni d’immagine legati al dissesto del Confidi. Si è così seguita l’unica procedura che consentisse di mantenere riserbo, lo scioglimento senza liquidazione
– astenersi dal promuovere azioni di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori, in primis nei confronti dell’ex presidente del Consiglio di Amministrazione Vincenzo Gesmundo.
10) Ammanchi e passività
Enrico Leccisi – dottore commercialista presso l’Ordine di Roma, revisore legale del MEF, commissario liquidatore del MISE, CTU al Tribunale di Roma, tra i numerosi incarichi – era stato nominato liquidatore Collettiva Fidi AgriConfidi Centro Nord e AgriConfidi Centro Sud, per mandato unanime delle rispettive assemblee, su proposta dell’ex presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.
Il liquidatore, nell’esercizio di tale incarico, verificava la situazione patrimoniale ed economica lasciata in eredità dai precedenti amministratori. In aggiunta alle perdite, nell’ordine di € 19,95 milioni – il liquidatore rilevava ammanchi e passività ben più gravi di quelli pubblicati nei bilanci della gestione Gesmundo.
La stessa Banca d’Italia, nei verbali sopra richiamati, aveva del resto attribuito a quella gestione ‘la carenza nei controlli del Collegio Sindacale, (…) la carenza nel sistema amministrativo contabile di rilevazione del rischio, (…) l’errata classificazione delle sofferenze’.
#VanghePulite
La magistratura italiana ha appena iniziato a scalfire il sistema di potere del cerchio magico di Coldiretti. Pochi mesi fa, combinazione, il presidente di Coldiretti Lombardia Paolo Voltini è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per estorsione aggravata nei confronti di due dipendenti. (5)
La gestione finanziaria di questo sistema a sua volta merita indagini su evasioni e/o frodi fiscali milionarie, dalle operazioni immobiliari di CAI Real Estate Srl al modus operandi caratteristico di Campagna Amica (6,7). Altre e non poche vicende degne di accertamenti sono state accennate su questo sito, alla voce #VanghePulite.
Libertà di stampa
Quattro querele e un’azione civile di risarcimento nei confronti di chi scrive – nel solo 2021, per avere riportato notizie vere ed espresso opinioni sul cerchio magico di Coldiretti – verranno portate fino alla Corte europea dei diritti umani, se necessario.
‘Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda’ (Horacio Verbitsky).
Dario Dongo
Note
(1) V. paragrafo ‘Una tragica realtà?’ nel precedente articolo
(2) Alcuni conflitti d’interessi di Raffaele Grandolini, Antonio Cepparulo e Fabio Marella sono stati descritti nel precedente articolo
(3) Stefania Marongiu è tra l’altro sindaco di Filiera Agricola Italiana (FAI) S.p.A. e socio di AgriRevi S.p.A., sempre nella galassia di Coldiretti. V. precedente articolo
(4) Nasce la “Nuova CreditAgri”. Diventa AgriConfidi Centro Nord e AgriConfidi Centro Sud. Pltv.it. 13.7.19
(5) Condannato per estorsione presidente di Coldiretti Lombardia. Ansa. 4.11.21, https://bit.ly/3FfbkAK
(6) Dario Dongo. Federconsorzi 2, CAI Real Estate Srl. Evasione o frode fiscale milionaria? #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.7.21,
(7) Dario Dongo. Illeciti a danno degli agricoltori ed evasioni fiscali, Campagna Amica prosegue. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.9.21
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.