Un gruppo di associazioni no profit impegnate nello sviluppo sostenibile pubblica sul nostro sito una lettera aperta, rivolta al ministro dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste Francesco Lollobrigida (v. Allegato). Breve sintesi a seguire.
Agricoltura italiana, le esigenze del tessuto produttivo
L’agricoltura italiana vede protagoniste le medie, piccole e microimprese su scala familiare. I custodi del nostro territorio e del suo immenso patrimonio agroalimentare e forestale hanno bisogno di formazione professionale, affinché si possa migliorare la produttività qualitativa e quantitativa con il minor dispendio possibile di risorse.
Le esigenze di questo tessuto produttivo sono tendenzialmente opposte agli interessi dei colossi agrochimici e degli intermediari. Laddove ad esempio la riproduzione e l’impiego dei propri semi consente di ridurre i relativi costi di almeno quattro volte. E i cereali oggi forniti ai consorzi per quattro denari costano tre volte tanto, dopo pochi mesi, agli allevatori che li utilizzano come mangimi.
Filiera biologica, valore aggiunto per il sistema-Paese
La filiera biologica è la risorsa chiave per realizzare valore aggiunto e condiviso nel sistema-Paese. L’unico standard di sviluppo sostenibile in agricoltura a essere disciplinato tramite regole cogenti a livello internazionale. Si apprezzano dunque gli incentivi previsti nel nuovo Piano strategico nazionale, affinché essa raggiunga il 25% della superficie agricola utilizzata (SAU) in Italia.
La riduzione dei pesticidi è altrettanto indispensabile a preservare la produttività in agricoltura, oltre alla salute pubblica e gli ecosistemi. Si chiede perciò che il governo italiano, come già i suoi cittadini, sostenga la proposta di regolamento UE. Valorizzando le pratiche agronomiche e gli input ammessi in agricoltura biologica per incrementare anche la redditività delle colture, ove l’Italia già primeggia in Europa. (1)
Trasparenza ed equità nella catena del valore
L’applicazione concreta della direttiva sulle pratiche commerciali è essenziale a proteggere gli agricoltori e allevatori italiani. (2) A tale scopo si considera necessario rafforzare il sistema dei controlli e intervenire sulle vendite promozionali, i cui costi vengono ancora ingiustamente assorbiti dalla filiera produttiva. (3)
La trasparenza e l’equità nella redistribuzione della catena del valore dovrebbero venire garantite anche attraverso strumenti innovativi, come le borse merci telematiche garantite attraverso la blockchain. (4) Affinché i prezzi delle derrate non scendano mai al di sotto dei costi di produzione e le CUN (Commissioni Uniche Nazionali) riflettano con puntualità le effettive dinamiche dei mercati. (5)
Filiera corta vs. ‘cibo artificiale’
La filiera corta è radicata in una tradizione che rischia di perdersi, anche a causa delle speculazioni e i ricatti imposti agli agricoltori. (6) Bisogna perciò ridare vita e sostegno all’agricoltura contadina, con una legge apposita che da 13 anni attende l’approvazione. (7)
Il ‘cibo artificiale’ a cui oggi ci si oppone è anzitutto il cibo spazzatura che ancora affolla gli scaffali dei supermercati e le mense pubbliche. Ma è pure quello derivante da OGM vecchi e nuovi, che l’Unione Europea ambisce ora a deregolamentare. (8) E non è certo ‘naturale’ il cibo prodotto a partire da materie prime agricole irrorate con cocktail di glifosate e altre sostanze chimiche tossiche.
Sovranità alimentare e sostenibilità socio-ambientale
La sovranità alimentare deve venire ancorata non solo alla ‘condizionalità sociale’ ma anche alla protezione degli ecosistemi e la salute pubblica. Già in passato gli incentivi all’agricoltura sono stati presi di mira dalla criminalità organizzata ed è perciò necessario sottoporli a rigorose condizioni e controlli.
L’uso indiscriminato di pesticidi sta provocando l’avvelenamento cronico dei suoli e delle acque (ISPRA, 2020), oltreché delle popolazioni residenti.
Il Piano di Azione Nazionale sui pesticidi (PAN) è scaduto da anni e non si possono ammettere le scellerate ipotesi, già accennate, delle irrorazioni aeree di sostanze chimiche tossiche. Né tantomeno si può ammettere una distanza di 3 metri da ospedali e fiumi, bambini e parchi, abitanti e monumenti.
Altre riflessioni e istanze sono disponibili nella lettera aperta al ministro dell’Agricoltura qui allegata, e nel precedente articolo in nota 9.
Dario Dongo
Immagine di copertina dal biodistretto della via Amerina
Note
(1) Dario Dongo, Marta Strinati. Uso sostenibile dei pesticidi, le richieste di riforma della società civile. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.4.22
(2) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, d.lgs. 198/2021. L’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.22
(3) Dario Dongo. Vendite promozionali, scarsa tutela di produttori e consumatori. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.5.22
(4) Dario Dongo. Una borsa merci telematica per favorire trasparenza ed equità nella filiera alimentare. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.3.21
(5) Dario Dongo. CUN suini e prosciutti DOP. Turbativa di mercato? GIFT (Great Italian Food Trade). 20.6.22
(6) Dario Dongo. Illeciti a danno degli agricoltori ed evasioni fiscali, Campagna Amica prosegue. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.9.21
(7) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Campagna popolare per l’agricoltura contadina, in attesa della legge. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.9.19
(8) Nuovi OGM, ultimi giorni per sottoscrivere la petizione europea contro la deregolamentazione. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.11.22
(9) Dario Dongo. Sovranità alimentare in Italia, l’ABC. Riflessioni e proposte al nuovo ministro. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.10.22
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.