HomeIdeeSANA 2023, tensioni nel biologico italiano su Federbio a trazione Coldiretti. #VanghePulite

SANA 2023, tensioni nel biologico italiano su Federbio a trazione Coldiretti. #VanghePulite

La fiera SANA di Bologna – il più importante evento italiano dedicato e mirato al settore biologico – verrà ricordata, nel 2023, per la separazione tra i suoi storici protagonisti e una Federbio ‘ammaliata’ da Coldiretti. (1)

1) Federbio, 5 anni di stillicidio

Gli ultimi 5 anni hanno registrato l’uscita da Federbio da parte degli organismi di controllo che nel complesso certificano più del 73% delle aziende bio in Italia (oltre 60.000, su un totale di 82.000):

  • AB Cert,
  • Bioagricert,
  • Bios,
  • CCPB,
  • Ecogruppo,
  • Sidel,
  • Suolo e Salute,
  • Valoritalia.

I protagonisti del bio in Italia non si riconoscono più nella federazione. L’inarrestabile stillicidio, goccia dopo goccia, ha allontanato da Federbio anche:

– Ibma AssoMetab, l’associazione delle imprese che producono strumenti per la difesa biologica e prodotti per l’agricoltura sostenibile,

– AtBio, associazione nazionale dei tecnici ispettori e consulenti,

– Agriplan, organismo di consulenza aziendale avanzata che si occupa di studi e servizi,

– Bioqualità, rete di esperti e consulenti nel settore biologico.

2) Agosto 2023, la crisi associativa

La crisi associativa di Federbio si è conclamata ad agosto 2023, dopo cinque anni di stillicidio, con le uscite più fragorose:

– UPBio. L’unione nazionale dei produttori biologici e biodinamici, che Federbio una dozzina d’anni fa lodava come ‘di gran lunga’ l’organizzazione ‘più rappresentativa del comparto’, con ‘oltre 20.000 aziende biologiche, circa la metà di tutti i produttori biologici italiani’ di allora,

– Anaprobio, l’organizzazione dei produttori biologici che aderiscono a Copagri (oltre 6.000 aziende agricole biologiche), la quale a sua volta è quarta organizzazione agricola nazionale dopo Confagricoltura, CIA-Confederazione Italiana Agricoltori e Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti (Coldiretti).

3) Le ragioni del dissenso

La massa critica degli agricoltori biologici, rappresentati da UPBio e Anaprobio, ha espresso netta contrarietà all’appiattimento di Federbio su Coldiretti, promosso con le unghie e coi denti dal segretario generale (ed ex presidente, per molti anni) Paolo Carnemolla e dalla presidente Mariagrazia Mammuccini (la quale a sua volta sta scaldando la poltrona a Maria Letizia Gardoni, giovane presidente di Coldiretti Marche e nuova presidente annunciata di FederBio).

UPBio e Anaprobio avevano inutilmente espresso voto contrario anche alla cessione di FederBioservizi – senza neppure modificare la ragione sociale – a CAI SpA (o Federconsorzi 2, la società di capitali che ha divorato diversi Consorzi Agrari, con la partecipazione minoritaria ma di controllo di Bonifiche Ferraresi SpA). Una società che fa riferimento nel nome a FederBio rischia così di venire gestita da portatori di interessi diversi rispetto a quelli degli operatori biologici.

4) FederBio Servizi, quale destino?

I consorzi agrari, ora in parte assorbiti in CAI SpA, sono da sempre i maggiori rivenditori di mangimi OGM e di pesticidi. Anche quando Coldiretti si dichiarava nemica degli OGM, che ora invece sostiene con vigore nella versione TEA (tecnologie di evoluzione assistita, o NGTs, New Genomic Techniques, o ‘nuovi OGM’).

Coldiretti non ha mai cambiato idea, invece, sui pesticidi. Ritenendo ‘ideologiche e prive di basi scientifiche’ le strategie europee per la loro riduzione, di cui l’agricoltura biologica è attore fondamentale. E la società di consulenza per il settore biologico potrebbe venire gestita proprio dai big della distribuzione dei pesticidi.

5) Quale ‘rivoluzione bio’?

Vincenzo Gesmundo, il capo dei capi di Coldiretti, ha riservato un posto in prima fila al convegno inaugurale, ‘Rivoluzione BIO’. Dopo l’intervento di Ettore Prandini, (2) presidente delle bandiere gialle, alla tavola rotonda mattutina.

CIA – la Confederazione Italiana Agricoltori, che pur vanta un presidente e un vicepresidente impegnati nella produzione biologica – viceversa non compare nei convegni e le tavole rotonde ufficiali.

Il malumore per queste e altre forzature è manifesto, anche tra le organizzazioni ancora socie. E l’ambizione imperialistica di Federbio Coldiretta – organizzare un’interprofessione del settore biologico in Italia – potrebbe incontrare ostacoli per difetto di rappresentanza.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Coldiretti alla conquista del settore bio. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.7.23

(2) Dario Dongo. Coldiretti, l’Osservatorio Agromafie e la Porsche dell’Agenzia delle Dogane. Il documento. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.23

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