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Protesta degli agricoltori, la reazione dei poteri forti

La protesta degli agricoltori dilaga in ogni Paese d’Europa, anche in UK e ora anche in India. (1) Aziende agricole familiari e contadini ovunque schiacciati nella morsa tra costi di produzione alle stelle e vendite #sottocosto chiedono un #prezzoequo, un reddito dignitoso per vivere e nutrire se stessi oltreché il pianeta.

La reazione dei poteri forti – le oligarchie agroindustriali e finanziarie, e la politica a loro servizio – è subdola, con un mix di inganni virali (per allontanare da sé l’obiettivo della protesta), elemosine (aiuti e detrazioni fiscali a pioggia, nel tentativo di allentare la tensione sociale), infiltrazioni e #falseflag. Come in Italia, la farsa del ‘Riscatto Agricolo’.

1) Agricoltori in protesta, mobilitazioni dall’Europa all’India

I contadini di ogni angolo d’Europa hanno dato fiato alle trombe a inizio 2024 in Germania, Polonia, Romania, Francia, Italia, Bulgaria, Grecia, Cipro, Spagna, come si è visto. La settimana scorsa anche in Portogallo ove migliaia di agricoltori hanno portato in piazza il quaderno dei reclami, (2) in linea con le posizioni già espresse dalla rete internazionale de La Via Campesina, a cui aderiscono tra gli altri la Confédération paysanne (F), FUGEA (B), Assorurale (I).

1.1) Agricoltura familiare e contadina, sovranità alimentare. Le istanze

Le misure urgenti da adottare per la sopravvivenza dell’agricoltura familiare e contadina (94,8% delle aziende agricole in UE, Eurostat 2020), in sintesi:

  • prezzo equo, divieto di vendite sottocosto da sottoporre a rigorosi controlli e sanzioni
  • regolazione dei prezzi dei fattori di produzione (energia, gasolio, input tecnici)
  • appalti verdi di prodotti locali e di agricoltura familiare, per stimolare le filiere corte (3)
  • condizioni di reciprocità socio-ambientale e contingenti tariffari alle importazioni da Paesi terzi
  • redistribuzione equa della PAC e degli aiuti nazionali a favore delle piccole e medie aziende agricole che producono
  • misure ambientali tese a valorizzare le caratteristiche dell’agricoltura locale (i.e. policoltura, legumi, pastorizia)
  • semplificazione amministrativa, riduzione degli oneri a carico dell’agricoltura familiare
  • risarcimento equo agli agricoltori per i danni causati dalla fauna selvatica
  • diritto all’accesso alla terra e alle risorse naturali per produrre e promuovere la sovranità alimentare
  • supporto alla transizione ecologica per la protezione dell’ambiente e il ripristino delle aree degradate.

2) La reazione dei poteri forti

I poteri forti che hanno deliberatamente provocato la chiusura del 37% delle aziende agricole negli ultimi 20 anni (Eurostat, 2020) hanno finora reagito alla protesta degli agricoltori con due tattiche:

inganni virali. Per allontanare da sé la protesta, le grandi confederazioni agricole hanno creato nemici immaginari come lo standard di sostenibilità ambientale CAEG 8 e gli obiettivi di riduzione dei pesticidi. Per poi presentare il ‘sistema’, con la benedizione di Ursula con der Leyen, come capace di risolvere i (falsi) problemi (4,5)

elemosine. I governi nazionali a loro volta hanno risposto alle proteste con la concessione di elemosine, magari annullando tagli agli aiuti in agricoltura da loro stessi introdotti nelle ultime manovre di bilancio. (6) Ma se le aziende producono in perdita, a causa delle vendite sottocosto, l’elemosina varrà solo ad allungare l’agonia.

3) Infiltrazioni. La farsa del ‘Riscatto Agricolo’ in Italia

Il ‘capo dei capi’ di Coldiretti, prima confederazione agricola in Italia, ha affermato che la crisi degli agricoltori è un ‘micro-problema’ e la protesta dei trattori va tacciata di ‘teppismo’, come si è visto. (7) Vincenzo Gesmundo, come pure si è visto, ha stretto un’alleanza profonda con il ministro Francesco Lollobrigida e Fratelli d’Italia. I quali perciò hanno:

  • creato un falso movimento di agricoltori in protesta, ‘Coordinamento Riscatto Agricolo’, con la stessa sigla (CRA) di quello vero, ‘Comitati Riuniti Agricoltori’, che ha dato il via alle mobilitazioni dei trattori in tutta Italia
  • confuso la la popolazione e gli agricoltori stessi, in mondovisione al Festival di Sanremo ma anche sulla stampa (Corriere della Sera in primis), facendo credere che ‘Riscatto Agricolo’ rappresentasse i trattori in protesta
  • messo in scena un incontro e un accordo tra ‘Riscatto Agricolo’ e Francesco Lollobrigida, provando a ingannare gli italiani, attraverso i media (così Cor.Sera, La Repubblica, La Stampa) che ‘il movimento’ si sia ‘spaccato’. (8)

4) Altri inganni targati Coldiretti

Ettore Prandini, il milionario presidente di Coldiretti, vola a Bruxelles e imbonisce i giornalisti creduloni affermando che ‘le richieste dei trattori sono confuse’. Ed è esattamente vero il contrario:

  • gli agricoltori chiedono il prezzo equo e il divieto di vendite sottocosto che proprio Coldiretti ha impedito realizzarsi, per i conflitti d’interessi che riguardano anche il ‘suo’ Paolo De Castro, presidente della sua fondazione Filiera Italia
  • agli agricoltori che chiedono #fairprice per vivere del loro lavoro Coldiretti risponde con il via libera a pesticidi e OGM che invece aggraveranno i loro costi. Aumenteranno invece i profitti di Federconsorzi 2 alias CAI SpA di cui lo stesso Prandini è azionista. (9)

Gli ultimi inganni viaggiano su Whatsapp. Proprio mentre il sistema Coldiretti – Lollobrigida – Fratelli d’Italia, d’accordo con i suoi falsi militanti di ‘Riscatto Agricolo’, millanta la spaccatura dei movimenti spontanei degli agricoltori, i fedelissimi fanno girare falsi messaggi sull’annullamento della manifestazione al Circo Massimo a Roma il 15 febbraio alle 15. Che invece è confermata.

5) Rivoluzione pacifica

Qui i problemi sono altri, vanno riequilibrati i profitti lungo la filiera, va riconosciuto il giusto prezzo alla produzione. Come mai se il costo dei fattori produttivi raddoppia o addirittura triplica, il prezzo pagato all’azienda resta sempre lo stesso? C’è qualcosa che non quadra, bisogna scardinare qualche posizione dominante’ (un agricoltore italiano).

#VanghePulite

Dario Dongo

Note

(1) Krutika Pathi. Why thousands of Indian farmers are protesting again. AP News. 13.2.24 http://tinyurl.com/mr3bx4pn

(2) Grande iniciativa de protesto da CNA e Filiadas em Vila Real. CNA.pt. 8.2.24 https://cna.pt/news/show/722.html

(3) Dario Dongo. Filiera corta, concetti e valori. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.9.19

(4) Dario Dongo. Agricoltori in protesta, l’inganno virale di Coldiretti & Co. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.2.24

(5) Dario Dongo. Agricoltori in protesta, pesticidi anziché #prezzoequo. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.2.24

(6) Dario Dongo. Italia, protesta degli agricoltori contro Coldiretti. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.1.24

(7) Dario Dongo. Protesta degli agricoltori, la lettera del gran capo di Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.2.24

(8) Dario Dongo. Coldiretti, Lollobrigida e Fratelli d’Italia, legami profondi e #falseflag. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 10.2.24

(9) Dario Dongo. CAI SpA, Federconsorzi 2. La Grande Abbuffata di Federico Vecchioni e il cerchio magico di Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.2.21

(10) Gli agricoltori tornano a bloccare il quartiere europeo a Bruxelles. Dopo il duplice assedio messo in atto a inizio e fine febbraio per contestare le politiche Ue, un centinaio di trattori si stanno assembrando questa mattina in prossimità delle sedi delle principali istituzioni Ue. Alcuni roghi sono stati appiccati a Place du Luxembourg, davanti ai palazzi del Parlamento europeo, già presa d’assalto il 1° febbraio. E’ in corso un lancio di petardi nelle prossimità delle sedi della Commissione europea e del Consiglio Ue, dove si trovano riuniti i ministri europei dell’Agricoltura. Sono stati appiccati alcuni roghi bruciando copertoni e balle di fieno anche di fronte al dipartimento responsabile per l’erogazione dei fondi della Politica agricola comune (Pac). I trattori assembrati a Rue de la Loi, la principale arteria che attraversa il quartiere Ue, sono attualmente un centinaio. Gli agricoltori di FUGEA ed ECVC tornano a Bruxelles.

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