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Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, le tutele che mancano

L’applicazione in Italia della direttiva UE 2019/633 sulle pratiche commerciali sleali, nella filiera agroalimentare italiana, come si è visto, è di là da venire e presenta gravi criticità. (1)

Una breve analisi di scenario può stimolare alcune riflessioni sulle esigenze di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione alimentare. Oltreché sui ruoli di sindacati e politica.

Agricoltura in Italia, Francia, Spagna. Scenario macroeconomico

L’agricoltura in Italia è seconda in UE per fatturato (€ 57,829 mld), dopo quella francese (€ 77,024 mld) e prima di quella spagnola (€ 51,679 mld). Ed è prima per valore aggiunto lordo (€ 32,928 mld), seguita da Francia (€. 31,920 mld) e Spagna (€ 28,066 mld. Eurostat, dati 2019. V. nota 2).

Agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia occupano 1,103 milioni di unità di lavoro annuale (854,7 mila in Spagna, 726,1 mila in Francia). I ‘giovani’ agricoltori, under-40, rappresentano circa il 7,9% del totale in Italia (8,6% in Spagna, 10,7% la media UE, 15,6% in Francia. Eurostat, dati 2016). Il reddito dei fattori agricoli per unità di lavoro ha registrato una flessione generalizzata, già nel 2019 rispetto al 2018 (Spagna -3,3% Italia -3,9%, Francia -6,4%). (2)

Industria alimentare, scenario

L’industria alimentare italiana è al terzo posto in UE con circa € 135 miliardi di fatturato, dopo Germania e Francia, seguita dalla Spagna. Le industrie italiane della prima e seconda trasformazione alimentare sono 56,3 mila e occupano circa 473 mila persone (ISMEA-Federalimentare, dati 2019). (3) A livello europeo,

– 290 mila PMI rappresentano il 99,2% delle ‘industrie’ alimentari, il 58,1% dell’occupazione, il 42,8% del valore aggiunto e il 42,8% del fatturato,

– le microimprese (0-9 dipendenti) esprimono il 79,8% del numero totale di imprese, 14,2% degli occupati, 6,8% del valore aggiunto e 5,3% del fatturato (Food Drink Europe, dati 2017). (4)

La dimensione media delle industrie alimentari italiane – nel frammentato contesto europeo – è peraltro ben inferiore rispetto a quella delle industrie degli altri Paesi in cima alla graduatoria. Come si rileva dal valore aggiunto prodotto in media da ogni singola industria (€ 460 mila euro in Italia, vs. € 730 mila circa in Francia e Spagna, € 1,7 milioni in Germania). (3)

Produzione agroalimentare in Italia, criticità di base

Le criticità peculiari della produzione agroalimentare in Italia riflettono l’altro lato della medaglia del ‘piccolo è bello’, con l’aggravio del fattore demografico:

– il tessuto produttivo è estremamente frammentato, con 1,145 milioni di aziende agricole secondo Eurostat. (2) Di queste, secondo ISTAT, le 415 mila aziende agricole attive sono nella stragrande maggioranza imprese individuali (84%) e in prevalenza (60,5%) prive di dipendenti (5,6). Un gradino a valle della filiera, si aggiungono 57 mila imprese e industrie di trasformazione alimentare,

– la ‘anzianità di servizio dell’impresa’, in agricoltura e industria di trasformazione alimentare, ‘si posiziona in zona di pericolo’ (ISMEA, 2020). (3) Coldiretti si vanta pure d’essere ‘la più grande associazione di pensionati agricoli in Europa’, con 800mila iscritti nella sua Federpensionati,

– la catena del valore mette in luce ‘di anno in anno una marginalità ridotta per gli agricoltori ma anche per i produttori industriali italiani’. Con un margine operativo netto stimato in <2% per l’imprenditore agricolo, 2,3% per la trasformazione alimentare, 12,6% per le imprese che operano nel comparto commercio, distribuzione e trasporto. (3)

Agricoltura italiana, ulteriori criticità

Gli agricoltori italiani sono afflitti da ulteriori criticità, strutturali e di contesto:

– logistica e trasporti soffrono carenze infrastrutturali ataviche. (7) Le quali aggravano i costi, riducono le prospettive commerciali e favoriscono l’intervento di intermediari,

– l’accesso al credito è così problematico da indurre la gran parte degli operatori a rinunciarvi a priori. (8)

– i finanziamenti pubblici europei non raggiungono i potenziali destinatari poiché vengono bruciati per oltre 4 miliardi di euro dalla mala gestione dell’AGEA guidata da Gabriele Papa Pagliardini, socio d’affari del cerchio magico di Coldiretti (9,10),

– gli oneri della burocrazia e l’incertezza del diritto, senza pari in Europa, costringono le imprese ad affidarsi a organizzazioni che operano in condizioni di monopolio sostanziale, come i CAA di Coldiretti. Con grave pregiudizio alla competitività del settore, nell’impossibilità di avvalersi di valevoli professionisti. (11)

Pratiche commerciali scorrette e accordi tra ‘sindacati’. L’ABC del bidone

I ‘sindacati’ che dichiarano di rappresentare la produzione agroalimentare in Italia, Coldiretti in primis, vantano la paternità dell’articolo 7 della legge di delegazione europea 2021 (L. 53/2021. V. nota 1). Una norma tardiva che delega il governo al recepimento de minimis della direttiva UE 2019/633 sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.

Agricoltori, allevatori (e le PMI della trasformazione alimentare) vengono tuttavia penalizzati dalla predetta norma – che riflette gli accordi intervenuti nei mesi scorsi tra Coldiretti, Confindustria e Federdistribuzione (12) – sotto diversi aspetti:

A) i termini di pagamento, stabiliti in UE nei 30-60 giorni dalla data di consegna delle merci, vengono illegalmente estesi a 30-60 giorni ‘fine mese data fattura’. E così triplicati sulle merci deperibili (90 gg), raddoppiati sui non deperibili (120 gg). Alla pubblica amministrazione vengono poi omaggiati 30 giorni di ritardo sul pagamento delle merci deperibili,

B) si omette di chiarire espressamente l’applicazione delle regole

– agli operatori di ecommerce ovunque stabiliti. Trascurando € 2,7 mld di vendite food & grocery nel 2020 (+70% sul 2019, crescita netta € 1 mld) e l’esenzione fiscale degli operatori esteri, (13)

– alle prestazioni di servizi a favore di operatori e utenti della filiera alimentare (es. lavoratori para-subordinati e consulenti in r.a. e partite IVA, cooperative di servizi, esercizi di catering). Tenuto conto dei rischi di elusione delle regole attraverso modifiche contrattuali (es. servizi di somministrazione anziché fornitura derrate alimentari),

C) le vendite sottocosto proseguono, nel ventre mollo del DPR 218/01, se pure con alcuni limiti su prodotti agricoli a definirsi. E si trascura del tutto l’esigenza di garantire l’equilibrio costante dei prezzi rispetto alle oscillazioni – anche significative, in aumento o in calo – dei costi di produzione.

Sindacati e conflitti d’interessi

Gli ‘accordi al doppio ribasso’ tra il cerchio magico di Coldiretti, l’industria e la GDO esprimono invece i conflitti d’interessi di un sedicente ‘sindacato agricolo’ che coltiva rapporti di affari con:

– la grande industria (in Filiera Agricola Italiana SpA),

– l’alta finanza (in CAI SpA e CAI Real Estate Srl,, oltreché in Nextalia SGR),

– banche e assicurazioni (Nextalia, Green Assicurazioni Srl).

Ad memoriam

I costi di produzione dell’UE sono elevati in alcuni settori, a causa in particolare degli alti costi della manodopera e della terra, nonché delle norme ambientali e sanitarie. Gli agricoltori dell’UE devono affrontare costi più elevati rispetto ai concorrenti dei paesi terzi per il rispetto della legislazione in materia di ambiente, benessere degli animali e sicurezza alimentare. Anche se questo rappresenta una piccola parte del costo totale di produzione, incide comunque sulla redditività degli agricoltori. Il settore è anche minacciato dall’alta volatilità dei prezzi che deriva dai prezzi mondiali e dall’incertezza del mercato.’ (8)

#VanghePulite, sempre più necessarie.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali e legge di delegazione europea, analisi critica. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.4.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/pratiche-commerciali-sleali-e-legge-di-delegazione-europea-analisi-critica

(2) Eurostat. Agriculture, forestry and fishery statistics. 2020 edition. ISBN 978-92-76-21522-6. https://ec.europa.eu/eurostat/documents/3217494/12069644/KS-FK-20-001-EN-N.pdf/a7439b01-671b-80ce-85e4-4d803c44340a?t=1608139005821

(3) ISMEA, Federalimentare (2020). L’industria alimentare in Italia. Le performance delle imprese alla prova del Covid-19. http://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/1%252F1%252F7%252FD.d228540cc46a1044693c/P/BLOB%3AID%3D10917/E/pdf

(4) Food Drink Europe. EU Food & Drink Industry. Data & Trends. 2020 editionhttps://www.fooddrinkeurope.eu/uploads/publications_documents/FoodDrinkEurope_-_Data__Trends_2020_digital.pdf

(5) ISTAT (2021). 7° censimento generale dell’agricoltura, informazioni sulla rilevazione. https://www.istat.it/it/archivio/252629

(6) ISTAT (2020). Le imprese agricole italiane nel registro Asia. https://www.istat.it/it/archivio/250113

(7) Infrastrutture e logistica: le inefficienze pesano fino a 35 miliardi l’anno. Determinante il ruolo dei porti. Digital 4. 23.4.19, https://www.digital4.biz/supply-chain/logistica-e-trasporti/infrastrutture-e-logistica-inefficienze-ruolo-porti/

(8) DG Agri (European Commission), EIB (European Investment Bank). (2018). Survey on financial needs and access to finance of EU agricultural enterprises. https://www.fi-compass.eu/sites/default/files/publications/Survey_on_financial_needs_and_access_to_finance_of_EU_agricultural_enterprises_0.pdf. Scheda-Paese Italia, https://www.fi-compass.eu/sites/default/files/Annex_III_ITALY.pdf

(9) Dario Dongo. Relazione della Corte dei conti sull’AGEA diretta da Gabriele Papa Pagliardini. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/relazione-della-corte-dei-conti-sull-agea-diretta-da-gabriele-papa-pagliardini-vanghepulite

(10) Dario Dongo. AGEA – Coldiretti, la Commissione europea boccia il conflitto d’interessi. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/agea-coldiretti-la-commissione-europea-boccia-il-conflitto-d-interessi

(11) Dario Dongo. Conflitto d’interessi AGEA – Pagliardini – Coldiretti, interrogazioni al Parlamento europeo. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.1.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/conflitto-d-interessi-agea-pagliardini-coldiretti-interrogazioni-al-parlamento-europeo

(12) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, accordo di filiera al doppio ribasso. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/pratiche-commerciali-sleali-accordo-di-filiera-al-doppio-ribasso

(13) Simone Fraternali. E-commerce e Food: fare la spesa online in Italia. Osservatori.Net. 1.2.21, https://blog.osservatori.net/it_it/food-ecommerce-italia

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