Non tutte le ciambelle riescono col buco. Soprattutto se le farine provengono da colture inondate dai pesticidi. Il sistema agricolo USA è afflitto da una tossicità acuta che ha messo in crisi l’ecosistema e impoverito i suoli. A dispetto delle false promesse di Big 4 su OGM e agrotossici, che avvelenano gli agricoltori stessi, oltre a impoverirli. Un recente studio scientifico conferma il disastro in atto.
Tossicità acuta da pesticidi e crisi del sistema agricolo USA, lo studio scientifico
Il 9.8.19 PLOS ONE ha pubblicato una ricerca finanziata da Friends of Earth (FOE) USA, realizzata con i contributi scientifici di Toxicology Research International (TRI) e Pesticide Research Institute (PRI). Lo studio scientifico analizza l’impatto del sistema produttivo agricolo USA sull’ambiente, con focus sull’impiego di insetticidi nel periodo 1992-2014. Utilizzando un apposito indice di tossicità ambientale (AITL, Acute Insecticide Toxicity Loading).
L’indice AITL pone in correlazione la quantità di fitofarmaci utilizzata sulle singole colture e la tossicità acuta di ogni prodotto sulle popolazioni di insetti impollinatori (api, in particolare). L’AITL permette così di stimare l’indice di mortalità potenziale delle api – in relazione alla tossicità e alla persistenza nell’ambiente sia delle singole molecole, sia dei mix di agrotossici – nei diversi gruppi di colture.
In due decenni l’impatto ambientale degli insetticidi utilizzati negli Stati Uniti è aumentato di 50 volte, con catastrofici effetti (diretti ed indiretti) sull’ecosistema. I risultati sconfessano dunque le teorie dei fautori dell’agricoltura industriale basata sull’impiego di agrotossici e OGM specificamente progettati per resistervi. (2) Anche laddove le quantità di insetticidi utilizzati siano state effettivamente ridotte, è infatti aumentata la loro persistenza ambientale e tossicità verso gli insetti pronubi.
Mais e soia OGM sono stati identificati come i principali responsabili dell’aggravamento dell’impatto venefico degli insetticidi sull’ecosistema. Con un’ulteriore aggravante, dovuta alla forte intensità e specializzazione delle citate colture nel sistema agricolo a stelle e strisce. Ai neonicotinoidi (Imidacloprid, Clothianidin e Thiamethoxam, in primis) si deve invece l’acuirsi della tossicità. La quale in due decenni è aumentata in misura del 99% e 61%, rispettivamente, con riguardo a tossicità da ingestione e per contatto.
Pesticidi, ridurre le quantità non basta
Lo studio conclude con una proposta concreta, applicare un metodo comune – quale l’AITL, appunto – come strumento indispensabile di valutazione preventiva dell’impatto ambientale dei ‘fitofarmaci’ nell’iter di autorizzazione. Ed evidenzia come la sostenibilità in agricoltura non possa eludere il concetto di sistema integrato. Vale a dire, un modello produttivo basato sull’applicazione simultanea di diversi strumenti.
La sola riduzione delle quantità di agrotossici – ora blandita dai fautori dell’agricoltura di precisione, bensì convenzionale – deve venire quindi abbinata a un’effettiva riduzione della pericolosità per l’ambiente delle molecole impiegate, in termini di tossicità e persistenza. Per evitare che si riduca a un mero esercizio di stile, riduzionista, molto distante dall’approccio olistico che va invece espresso attraverso il modello dell’agroecologia. La sola a poterci salvare dalla crisi ecologica in atto.
Soia OGM, Gene Editing e pesticidi. Buycott!
I monopolisti di agrotossici e sementi stanno rilanciando la ‘rivoluzione grigio fumo’ proprio all’insegna della ‘precisione’. Manipolazioni genetiche più ‘precise’, irrorazioni più precise. Ancora una volta, con la falsa promessa di garantire la disponibilità di alimenti per la popolazione del pianeta. Propongono così la deregulation dei nuovi OGM, contrabbandati coi nomignoli di Gene Editing (GE) o New Breeding Techniques (NBT).
L’obiettivo delle Big 4 è evidentemente quello di incrementare le quote di mercato e anzi dominarlo del tutto, con l’aiuto del biotech. Costringendo gli agricoltori a una sempre maggiore dipendenza dagli agrotossici e dalle nuove sementi manipolate su misura, in un percorso di non-ritorno che comporta l’abbandono delle tecniche agronomiche e del sapere tradizionale. Lo scenario è peraltro del tutto privo di valutazioni dei rischi su salute pubblica, animali e ambiente che ogni tanto, in accurati studi come quello in esame, emergono nella loro tragica realtà.
#Buycott! Soia OGM e olio di palma. Proprio su queste colture – prime cause di rapina delle terre e deforestazioni a livello globale – si concentra l’impiego di pesticidi e altre sostanze a elevata tossicità. Non nei nostri piatti né nei mangimi dei nostri animali da reddito, né nei nostri serbatoi. Interrompiamo gli acquisti di prodotti che derivano da queste filiere tossiche, #Basta!
#Égalité!
Dario Dongo e Donato Ferrucci
Note
(1) Michael DiBartolomeis, Susan Kegley, Pierre Mineau, Rosemarie Radford, Kendra Klein. (2019). An assessment of acute insecticide toxicity loading (AITL) of chemical pesticides used on agricultural land in the United States. PLOS ONE 14(8): e0220029. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0220029
(2) Si veda al riguardo l’ebook gratuito ‘OGM, la Grande Truffa’, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/ogm-la-grande-truffa