Il letame cosparso dagli agricoltori in protesta a Bruxelles ha indotto la Commissione europea a lanciare un’offerta ‘last-minute’ di variazioni cosmetiche alla PAC già definita nel 2021.
Anziché affrontare la vera causa della crisi di settore – le vendite sottocosto (1) – Ursula von der Leyen scommette la sua carta elettorale sulla deroga ai criteri minimi di sostenibilità ambientale.
La proposta di mini-riforma è già stata approvata dai governi degli Stati membri al Consiglio e va al voto del Parlamento europeo il 22-25 aprile 2024. Ma anche i consumatori si arrabbiano.
1) PAC, offerta ‘last-minute’
Il 15 marzo 2024 la Commissione europea ha presentato la sua offerta ‘last-minute’ di variazioni cosmetiche alle regole stabilite per la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027. Al dichiarato scopo di fornire maggiore flessibilità agli agricoltori. L’offerta ‘last-minute’ prevede di modificare tre dei nove standard GAEC (Good Agricultural and Environmental Conditions), nei termini che seguono:
– GAEC 8. Eliminazione dell’obbligo di destinare il 4% dei terreni ad aree non produttive, già previsto per le sole aziende di estensione superiore a 10 ettari, con il solo vincolo di preservare gli elementi paesaggistici preesistenti. Gli agricoltori potrebbero dunque scegliere se tenere a maggese il 4% dei terreni, e ricevere perciò un sostegno finanziario dagli Stati membri, oppure no
– GAEC 7. Il requisito della rotazione delle colture potrebbe venire soddisfatto anche soltanto tramite la diversificazione delle colture
– GAEC 6. Gli Stati membri avrebbero maggiore flessibilità nel definire i periodi considerati sensibili e le pratiche che soddisfano la copertura dei suoli in tali periodi.
Le piccole aziende agricole (< 10 ha), nel mercimonio offerto dalla Commissione di Ursula von der Leyen, verrebbero esentate da controlli e sanzioni a tali riguardi. E così, di fatto, dalla condizionalità ambientale. (2)
2) Consumatori europei, appello al Parlamento Europeo
Il 4 aprile 2024 BEUC – la confederazione europea che raggruppa le principali associazioni nazionali dei consumatori (es. AltroConsumo in Italia) – ha sollecitato gli eurodeputati a votare contro le proposte di cui sopra. (3) Per le ragioni che seguono:
- le variazioni proposte in tutta fretta a fine legislatura sono state concordate con le sole grandi confederazioni agricole al precipuo scopo di favorire le oligarchie agroindustriali. In assenza di valutazione d’impatto e consultazione degli stakeholders, invece doverose nella revisione della PAC alla quale è tuttora riservato il 32% del bilancio europeo
- le modifiche non affrontano le reali esigenze degli agricoltori, quali il divieto delle vendite sottocosto e la garanzia di un #prezzoequo per le loro derrate. Né risolvono il problema del ‘double standard’ tra i prodotti realizzati in UE e quelli in arrivo da Paesi extra-UE a dazio zero (4)
- l’esclusione di controlli e sanzioni delle piccole aziende è una presa in giro che non risolve in alcun modo l’assedio della burocrazia a carico dell’agricoltura familiare e contadina, aggravata da ultimo anche in Italia con la digitalizzazione dei quaderni di campagna.
3) Osservatorio sui costi e margini di produzione
La Commissione in scadenza ha altresì comunicato di voler istituire un osservatorio sui costi di produzione, i margini e sulle pratiche commerciali nella filiera agroalimentare. (2) Un’altra marchetta pre-elettorale per chi non ricorda che la ‘Agricultural Market at ask Force’ venne introdotta a Bruxelles nel 2016 proprio a tale scopo, ma nulla è stato fatto dalla Commissione von der Leyen nei cinque anni ove la speculazione a danno di agricoltori e consumatori ha raggiunto il culmine. (5)
Unfair Trading Practices Directive (EU) No 2019/633 deve invece venire riformata con urgenza, per garantire l’equa redistribuzione della catena del valore ‘from farm to fork’. Si richiama a tale riguardo quanto proposto nel programma politico di chi scrive, in vista delle elezioni europee del 6-9 giugno 2024. (6) Servono criteri chiari per una misura esatta dei costi di produzione, trasparenza dei prezzi in fatture ed etichette, divieto assoluto di vendite sottocosto. (7)
4) Aiuti diretti e semplificazione, non deroghe a favore delle oligarchie finanziarie
Gli agricoltori e contadini europei hanno avviato a gennaio 2024 una protesta che tuttora prosegue per rivendicare con una voce unica, dalla Vallonia alla Sardegna:
- i diritti umani fondamentali alla sovranità alimentare e dei mezzi di produzione e a un reddito dignitoso
- la semplificazione di una burocrazia impossibile da gestire per il 94,8% delle aziende agricole, la cui dimensione è familiare e contadina
- redistribuzione degli aiuti della politica agricola comune a favore delle piccole aziende agricole
- aiuti diretti alla transizione ecologica, per il ripristino della salute e la produttività dei suoli. (8)
I soli beneficiari delle deroghe proposte da Ursula von der Leyen con la connivenza delle grandi confederazioni agricole (es. Coldiretti, Copa-Cogeca, Farm Europe) sono invece le oligarchie finanziarie che potranno continuare a ricevere aiuti milionari, tramite la PAC, senza il minimo rispetto delle ‘buone condizioni agronomiche e ambientali’ (BCAA, o GAEC). (9)
Monocolture intensive OGM (contrabbandate come ‘NGTs’) e pesticidi a iosa per tutti. Business is business.
#Vergogna! #VanghePulite #PaceTerraDignità
Dario Dongo
Note
(1) Si vedano i paragrafi 1 e 2 del precedente articolo di Dario Dongo. Protesta degli agricoltori, la reazione dei poteri forti. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.2.24
(2) Commissione europea. La Commissione propone una revisione mirata della politica agricola comune per sostenere gli agricoltori dell’UE. 15.3.24 https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_24_1493
(3) BEUC. Consumer groups call on the European Parliament to reject the CAP revision proposals https://tinyurl.com/yfu8cs3f
(4) Dario Dongo. Agricoltori in protesta, pesticidi anziché #prezzoequo. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.2.24
(5) Dario Dongo. Trasparenza nella catena del valore, lavori in corso. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.3.19
(6) Dario Dongo. Pace, Terra e Dignità. Il nostro movimento alle elezioni europee 2024. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.3.24
(7) Dario Dongo. 31 gennaio 2024, il giorno della protesta degli agricoltori in Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.1.24
(8) Dario Dongo. #AgricoltoriUniti, la voce dei pastori e agricoltori sardi in protesta. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.4.24
(9) Dario Dongo. I tentacoli della finanza sulla sovranità alimentare e il nostro cibo. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.3.24

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.