Il falso grana è servito. C’è il tricolore in bella evidenza, l’uomo baffuto di nome Vittorio, ma il formaggio è prodotto all’estero. E per giunta assomiglia a uno dei più celebri ambasciatori del ‘Made in Italy’. Succede alla LD-MD, e neppure all’estero, ma sul suolo del Belpaese.
Ecco qui le immagini di una orribile imitazione di Grana Padano DOP, commercializzata dalla catena di discount LD-MD con il marchio ‘Gran di Vittorio’. Un Gran pasticcio diremmo noi, e vediamo perché.
Il prodotto in questione è molto e anzi troppo simile – nel nome e nell’aspetto, ivi compresa la modalità di confezionamento – al Grana Padano vero. Con tre ‘sole’ differenze, se così si può dire.
Il falso grana in tre dettagli
– la prima, quasi trascurabile agli occhi dei consumatori, è l’assenza della ‘a’ finale alla parola ‘Grana’;
– la seconda differenza, per i consumatori più accorti, è l’assenza del marchio comunitario che contrassegna la DOP;
– ‘dulcis in fundo’, l’amara rivelazione sul retro etichetta. A dispetto dei colori verde bianco e rosso, del baffo e del nome che trionfano sul fronte, si tratta di un ‘formaggio a pasta dura’ prodotto in Ungheria e ‘stagionato in Italia’. Per giunta confezionato nel cuore della ‘Padania’, in provincia di Reggio Emilia (!).
Alle autorità deputate ai controlli pubblici ufficiali, alla magistratura e all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ogni più accorta valutazione e qualifica della fattispecie, dal nostro umile punto di vista del tutto inaccettabile! E ai consumatori un invito a tenere gli occhi bene aperti.
(Dario Dongo)
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.