HomeIdeeIl codice di condotta UE per una filiera agroalimentare (in)sostenibile

Il codice di condotta UE per una filiera agroalimentare (in)sostenibile

Il ‘codice di condotta’ per gli operatori della filiera agroalimentare è l’ultima trovata della Commissione europea per tinteggiare di verde la strategia Farm to Fork, smentita nei fatti dalla grigia riforma della PAC (Politica Agricola Comune).

Il progetto, lanciato il 26.1.21, teorizza il marketing responsabile e le pratiche commerciali sostenibili e ambisce a definire un piano d’azione che possa impegnare tutti gli operatori ‘dalla forchetta alla tavola’.

Le rappresentanze europee dei singoli settori e comparti della filiera sono ora richieste di compilare i loro manuali dei buoni propositi che il V. Presidente della Commissione europea Frans Timmermans presenterà al già dibattuto UN Food Summit 2021.

Buoni propositi di carta

La Commissione europea suggerisce agli operatori della filiera l’adesione, su base volontaria, a un modello indefinito di responsible conduct che dovrebbe considerare quattro obiettivi:

1) promuovere modelli di consumo sostenibili (come già proposto nella Green Consumption Pledge Initiative) e salutari,

2) migliorare l’impronta ambientale della filiera alimentare (trasformazione, vendita al dettaglio, servizi di ristorazione e ospitalità),

3) migliorare la (redistribuzione nella) catena del valore, con attenzione ai produttori primari,

4) adottare sistemi di monitoraggio e valutazione.

Obiettivi ambiziosi

L’iniziativa è dichiarata essere in linea con il Climate Target Plan 2030, le strategie Farm to Fork e Biodiversity 2030. Sebbene la stessa Commissione europea – nella relazione di scenario dell’agricoltura in UE 2021-2030, l’11.1.21 – avesse riveduto ogni aspettativa al ribasso.

L’esecutivo di Bruxelles richiama anche i Sustanable Development Goals (SDGs), l’Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici e il Piano Strategico per la Biodiversità 2011-2020 ancorato alla Conferenza di Rio (2002). Obiettivi ambiziosi, per un programma sviluppato in pochi mesi che incide sulla prima filiera produttiva del Vecchio Continente.

Linee guida a due livelli

Le linee guida – una volta approvate e sottoposte alla sorveglianza dell’esecutivo di Bruxelles, proclamatosi ‘guardiano della rivoluzione’ Farm to Fork (f2f) – dovrebbero articolarsi su due livelli:

– un livello ‘base’ di misure e monitoraggi che possano venire seguiti da tutti gli operatori, a prescindere dalle loro dimensioni,

– un livello ‘premium’ riservato alle imprese che sappiano dare ‘prova di leadership’ e ambire a risultati più ambiziosi.

I convitati

‘Il dialogo coinvolgerà gli attori e le associazioni “a metà catena”, gli altri operatori economici lungo la catena alimentare in generale e i loro rappresentanti (ad esempio associazioni di agricoltori e pescatori), organizzazioni di PMI, ONG selezionate, esperti e università, rappresentanti dei consumatori, coordinatori di iniziative nazionali e industriali e Stati membri’ (Commissione europea, dicembre 2020).

I convitati a Bruxelles, a onor del vero, non sono più di quelli della tavola rotonda di re Artù. La decina di invitati che di volta in volta partecipa alle riunioni settimanali della Commissione rappresenta i grandi retailer (es. Carrefour, Metro, Tesco, attraverso Eurocommerce), l’agricoltura industriale e le Big-4 dell’agrochimica (tramite COPA-COGECA. V. nota 2) e Big Food (Food Drink Europe).

Cambiar tutto per non cambiare nulla

L’improvvisazione di ‘buone prassi’ prive di valutazioni d’impatto socio-ambientale e obiettivi vincolanti può giovare soltanto al greenwashing. Con due aggravanti:

– un avallo esterno all’autoreferenzialità espressa in linee guida ad adozione facoltativa e monitoraggio interno,

– la deliberata disattenzione alle linee guida per la gestione responsabile di terre, foreste e bacini idrici (FAO – CFS, 2012) e a quelle per gli investimenti responsabili in agricoltura (FAO-CFS 2012, OCSE e FAO, 2016). (3)

Buoni propositi vs regole cogenti

La scarsa applicazione dei criteri condivisi in sede di CFS (Committee on World Food Security) e le difficoltà emerse nei progetti-pilota attivati per promuovere la due diligence sull’impatto socio-ambientale delle attività nelle filiere agroalimentari (4) dovrebbero piuttosto indurre un’altra riflessione.

È davvero possibile tutelare i diritti umani fondamentali e gli ecosistemi attraverso norme ad applicazione volontaria? Non è invece necessario stabilire regole cogenti e responsabilità condivise degli operatori a valle della filiera per superare il dirty business-as-usual, come proposto nella risoluzione 22.10.20 del Parlamento europeo contro le deforestazioni? (5)

Dario Dongo e Giulia Orsi

Note

(1) Farm to Fork Strategy. Code of Conduct for Responsible Business and Marketing Practices. European Commission website, https://ec.europa.eu/food/farm2fork/sustainable-food-processing-wholesale-retail-hospitality-and-food-services/code-conduct_en

(2) Dario Dongo, Marta Strinati. PAC post 2020, ambiente e salute a rischio. Appello al Parlamento UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.10.20 https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/pac-post-2020-ambiente-e-salute-a-rischio-appello-al-parlamento-ue

(3) OECD/FAO (2016). OECD/FAO Guidance for Responsible Agricultural Supply Chains. OECD Publishing, Paris. http://dx.doi.org/10.1787/9789264251052-en

(4) Tra febbraio 2018 e novembre 2019 OCSE e FAO hanno attivato un progetto pilota su trenta imprese di varie dimensioni, contesti e posizioni nella catena del valore. Riscontrando come le pressioni esterne, la forte dipendenza dalle industrie e le lacune nei monitoraggi costituiscano i maggiori ostacoli all’effettiva attuazione delle linee guida citate in nota 3. V. OECD/FAO (2019). OECD-FAO Pilot project on the implementation of the OECD-FAO Guidance for Responsible Agricultural Supply Chains: Final Report, OECD Paris

(5) Dario Dongo, Susanna Cavallina. Deforestazioni e import di commodities insostenibili. Consultazione pubblica sulla strategia UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.4.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/deforestazioni-e-import-di-commodities-insostenibili-consultazione-pubblica-sulla-strategia-ue

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