Gli agricoltori e i trasportatori in Germania sono scesi nelle strade coi trattori e i camion, l’8 gennaio 2024, per dare il via a una settimana di manifestazioni. Le vere ragioni della protesta sono però già state ampiamente travisate, come spesso accade.
I documenti ufficiali delle organizzazioni che promuovono la protesta e le interviste da noi condotte presso alcuni allevatori e agricoltori che partecipano alla mobilitazione consentono di approfondire la vicenda. Brevi considerazioni a seguire.
1) Germania, la protesta di agricoltori e trasportatori
La mobilitazione è stata indetta dall’Unione degli agricoltori tedeschi (Deutscher Bauernverband, DBV) e l’Associazione federale per la logistica e lo smaltimento del trasporto merci (Bundesverband Güterkraftverkehr Logistik und Entsorgung, BGL) dall’8 al 12 gennaio in tutta la Germania, con una grande manifestazione congiunta a Berlino il 15 gennaio 2024.
‘Gli agricoltori, l’industria dei trasporti, gli spedizionieri e i camionisti esprimono la loro insoddisfazione per le spese di bilancio del governo federale in tutta la Germania con manifestazioni, raduni o comizi. A livello nazionale, oltre 100 azioni si svolgeranno in tutti gli Stati federali per mettere in guardia la popolazione e i politici dal mettere a rischio la competitività e l’esistenza degli agricoltori e delle medie imprese di trasporto.
Per un’agricoltura competitiva, il sostegno al gasolio agricolo e l’esenzione dalle tasse sui veicoli sono essenziali. L’Associazione Tedesca degli Agricoltori, insieme alle associazioni statali degli agricoltori e LsV Deutschland,, chiede pertanto che gli aumenti fiscali previsti dal governo federale per l’agricoltura vengano ritirati.
L’Associazione federale per la logistica e lo smaltimento del trasporto merci (Bundesverband Güterkraftverkehr Logistik und Entsorgung, BGL) eV chiede che venga rispettato l’impegno della coalizione di evitare la doppia tariffazione delle emissioni di CO2 per i pedaggi e il gasolio, che vengano raddoppiati i programmi di armonizzazione dei pedaggi a 900 milioni di euro e che vengano stanziati più fondi per strade e ponti intatti, parcheggi per camion e programmi di finanziamento affidabili per un trasporto merci su strada rispettoso del clima’. (1)
2) Governo Scholz, reazioni scomposte
Il governo guidato da Olaf Scholz aveva già provato ad ammansire gli agricoltori, il 4-5 gennaio. Ma la coalizione di socialdemocratici (Sozialdemokratische Partei Deutschlands, SDU), verdi e liberali (Freie Demokratische Partei, FDU) aveva espresso reazioni scomposte:
– Cem Özdemir, il ministro (verde) dell’Agricoltura, proponeva di eliminare gradualmente il sussidio fiscale sui veicoli a motore per i veicoli agricoli e forestali (40% nel 2024, 30% nel 2025 e 30% nel 2026);
– Christian Lindner ministro (liberale) delle Finanze, il giorno successivo, esortava gli agricoltori a ‘fare marcia indietro’, aggiungendo che l’agricoltura è ‘un settore altamente sovvenzionato’, secondo der Spiegel.
Non basta posticipare le misure, ha replicato il presidente dell’Associazione degli agricoltori tedeschi (DBV). ‘La riduzione dei sussidi mette a rischio la produzione agricola in Germania’ (Joachim Rukwied).
L’opposizione, come è logico, ha preso le parti di agricoltori e trasportatori. Un‘occasione d’oro per i cristiano-democratici (Christlich Demokratische Union Deutschlands, Christlich-Soziale Union in Bayern. CDU/CSU), l’estrema destra (Alternative für Deutschland, AfD) e i populisti di centro-destra (Freie Wähler).
3) Voci degli agricoltori. Costi alle stelle
Il blocco di strade e autostrade da parte dei trattori, in questi giorni in Germania, ha offerto occasione a un amico di GIFT (Great Italian Food Trade) per raccogliere alcune testimonianze dal vivo presso alcuni manifestanti all’ingresso autostradale di Kist, circa 90 km a Sud di Frankfurt.
‘La protesta è necessaria’, spiegano gli agricoltori e allevatori intervistati, ‘perché dall’inizio della guerra in Ucraina i nostri costi di produzione sono volati alle stelle. Energia e fertilizzanti hanno fatto saltare i conti. (2) Ora anche il gasolio, che ci costringerebbe a cambiare i trattori! E con quali soldi?’
4) Inflazione, listini fermi, concorrenza sleale
L’inflazione divora i redditi di agricoltori e allevatori, ma i listini dei loro prodotti sono rimasti fermi. La produzione agricola primaria si trova tra l’incudine e il martello, poiché d’altra parte né l’industria di trasformazione né il ‘retail’ sono disposti a riconoscere i loro maggiori costi, in nome dell’esigenza di mantenere sotto controllo i prezzi al consumo. Sebbene siano già stati registrati, in vari Paesi UE, i fenomeni di greedflation e shrinkflation (3,4,5).
‘Siamo costretti a vendere ai prezzi imposti, spesso sottocosto, altrimenti non si lavora più’, spiegano gli agricoltori da noi intervistati. ‘E i nostri prodotti sono ora soggetti anche alla concorrenza sleale di quelli in arrivo dall’Ucraina. I colossi industriali e della grande distribuzione fanno incetta di uova, miele, zucchero a prezzi fuori mercato’. Merci di origine incerta, prive di controlli ufficiali nel Paese di spedizione.
5) Pratiche commerciali sleali
Unfair Trading Practices (UTPs) Directive (EU) No 2019/633, come si è visto, ha introdotto una serie di misure per tutelare i fornitori di derrate alimentari rispetto alle clausole contrattuali inique a essi imposte dai loro clienti (industria e retail. Si vedano le note 6,7). Tra le maglie della ‘black list’ e della ‘gray list’ – vale a dire, rispettivamente, le pratiche sempre vietate e quelle ammesse a determinate condizioni – il legislatore europeo non ha tuttavia chiarito il divieto delle vendite sottocosto.
L’applicazione della UTPs Directive è stata molto efficace in Paesi come la Francia, non a caso prima in Europa per il valore delle produzioni agricole. (8) Del tutto inefficace, viceversa, in Paesi come l’Italia ove sono state introdotte inammissibili deroghe – nei rapporti interni alle cooperative e le organizzazioni di produttori (9) – e manca la trasparenza su costi di produzione e gli andamenti di mercato. (10) Vendite sottocosto e promozioni B2B sono così fuori controllo (11,12). E in Germania la situazione non sembra essere migliore.
6) Manovre di bilancio e tagli ai sussidi
Gli esiti prevedibili della permacrisi europea – tra patti di stabilità, MES (13) e corsa agli armamenti – sono manovre di bilancio sanguinarie e tagli a ogni forma di sussidio alle categorie sociali più deboli, agricoltori inclusi. Così, ad esempio:
– Olaf Scholz, per giunta costretto dalla Corte Costituzionale a colmare un buco di € 60 miliardi nei conti pubblici, ha tagliato le agevolazioni sul gasolio agli agricoltori tedeschi. Risultato provvisorio, ‘solo uno su tre elettori oggi voterebbe uno dei tre partiti al governo’ (Hermann Blinkert, German Institute for New Social Answers, INSA). (14)
– Giorgia Meloni, prima di conversare con il cancelliere tedesco sulla priorità degli aiuti militari ed economici a Kiev, (15) ha eliminato le esenzioni sulle imposte catastali sui terreni agricoli e l’esonero contributivo per i giovani agricoltori. In un Paese ove la ‘anzianità di servizio’ in agricoltura ‘si posiziona in zona di pericolo’ (ISMEA, 2020. Si veda la nota 10).
7) Confederazioni agricole e conflitti d’interessi
Le grandi confederazioni agricole (i.e. Copa-Cogeca e Farm Europe a livello europeo, Coldiretti in Italia) dovrebbero proteggere gli agricoltori dall’inflazione dei costi e la compressione dei prezzi. Così ad esempio:
– invocare il ripristino delle relazioni commerciali con la Russia, per porre fine alla crisi delle risorse naturali strategiche;
– contestare la distrazione delle risorse pubbliche, dall’agricoltura al settore difesa;
– pretendere l’applicazione della UTPs Directive, il divieto alle vendite sottocosto, la trasparenza nella catena del valore. (16)
I conflitti d’interessi delle grandi confederazioni agricole spiegano invece il fallimento della loro missione istituzionale:
– la connivenza con i trader di commodities, l’industria di trasformazione e il retail (17) spiega il boicottaggio della direttiva sulle pratiche commerciali sleali (8,18);
– la simbiosi con Big Ag spiega poi il sostegno ai nuovi OGM (19) e il boicottaggio del regolamento SUR (20), per aumentare i profitti dei monopolisti globali di pesticidi e sementi (alle spalle degli agricoltori).
8) Farm to fork, l’inganno virale
L’inganno virale portato avanti dalle grandi confederazioni agricole è ora quello di attribuire la crisi dell’agricoltura europea non alle sue vere cause, evidenziate nei precedenti paragrafi, e alla propria incapacità o nolontà di affrontarle. Bensì alla strategia europea #Farm2Fork che per la prima volta, con audacia, ha proposto di emancipare gli agricoltori europei dalla dipendenza degli input chimici in agricoltura.
La strategia Farm to Fork ha indicato obiettivi di crescita delle superfici agricole dedicate all’agricoltura biologica, i cui costi non sono legati alla variabilità dei costi degli input, oltre a essere più remunerativa per gli agricoltori. Obiettivi di ripristino delle aree degradate e tutela dei suoli, per favorirne la produttività. Ma la sua applicazione è stata impedita proprio dalle grandi confederazioni agricole.
9) Conclusioni provvisorie
Plauso e solidarietà con gli agricoltori tedeschi per avere alzato la voce. Attenzione agli inganni e le strumentalizzazioni da parte dei rappresentanti infedeli di chi lavora la terra.
#VanghePulite
Dario Dongo
Note
(1) Deutscher Bauernverband. Landwirtschaft und Transportgewerbe demonstrieren gemeinsam ab 8. Januar 2024. Press release, 8.1.24 http://tinyurl.com/3kpfndvh
(2) Dario Dongo. Gas ed energia elettrica, una crisi annunciata. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.3.22
(3) Marta Strinati, Dario Dongo. Greedflation, i super profitti delle Corporation e supermercati in UK con l’alibi dell’inflazione. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.3.23
(4) Marta Strinati. Profitti esagerati, la Grecia multa Unilever e Procter & Gamble. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.1.23
(5) Marta Strinati. Consumatori contro la shrinkflation e altri rincari mascherati. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.9.22
(6) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, è direttiva. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.12.18
(7) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, la direttiva UE 2019/633. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.5.19
(8) Dario Dongo, Giulia Orsi. Pratiche commerciali sleali, la lezione di Parigi a Coldiretti e Confindustria. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.5.21
(9) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, i guai del d.lgs. 198/2021. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.12.21
(10) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, le tutele che mancano. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.4.21
(11) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, via libera alle vendite sottocosto. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.10.21
(12) Dario Dongo. Vendite promozionali, scarsa tutela di produttori e consumatori. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.5.22
(13) Giuseppe Masala, Dario Dongo. Emergenza MES e fondo divora-Stati. Égalité. 16.3.20
(14) Andreas Rinke, Miranda Murray. Nationwide German farmer blockades heap pressure on Scholz. Reuters. 8.1.24 http://tinyurl.com/5cw7m9es
(15) Meloni sente Scholz, focus su aiuti militari e finanziari a Kiev. ANSA. 9.1.24 http://tinyurl.com/4dw6vxf7
(16) Dario Dongo. Una borsa merci telematica per favorire trasparenza ed equità nella filiera alimentare. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.3.21
(17) Un esempio su tutti è Filiera Italia, la creatura di Coldiretti a cui sono iscritti i leader dell’industria di marca e il primo gruppo della grande distribuzione in Italia. Presidente, l’eurodeputato Paolo De Castro (relatore, tra l’altro, della direttiva sulle pratiche commerciali sleali). Si veda Filiera Italia, i soci https://www.filieraitalia.it/soci/
(18) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, accordo di filiera al doppio ribasso. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.3.21
(19) Dario Dongo. NGTs, nuovi OGM. Gli scienziati e ANSES espongono i rischi della deregulation. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.12.23
(20) Dario Dongo. No alla riduzione dei pesticidi, sì al glifosate. Toxic Europe. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.11.23
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.