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EXPO 2015. Il Padiglione della Malesia fa propaganda scorretta sull’olio di palma. Great Italian Food Trade e Il Fatto Alimentare scrivono al Commissario di Expo, Giuseppe Sala: via quel cartello.

Egregio Commissario Sala,

noi sottoscritti avv. Dario Dongo e dr. Roberto La Pira, nelle rispettive qualifiche di editori di Great Italian Food Trade (www.greatitalianfoodtrade.com) e Il Fatto Alimentare (www.ilfattoalimentare.it), siti internet di informazione indipendente sulla filiera e il diritto agroalimentare, siamo con la presente a rappresentare e richiedere quanto segue.

Abbiamo ricevuto notizia dell’esposizione di un cartello, al padiglione della Malesia in Expo, ove si adduce la ipotetica contrarietà al diritto europeo delle indicazioni volontarie circa l’assenza di olio di palma sulle etichette dei prodotti alimentari. 

Tale notizia è destituita di ogni fondamento, come già si può evincere dalla sua dubitevole introduzione: nell’asserire la teoretica violazione di un regolamento UE si riferisce infatti non al testo legislativo, né tantomeno al legislatore europeo o alla Corte di Giustizia di Lussemburgo (le uniche entità legittimate a esprimere interpretazioni ufficiali), bensì alle posizioni di ‘esperti in campo legale’ e a un ‘rinomato studio legale internazionale’. 

Orbene, poiché l’Esposizione Universale non è luogo di propaganda su teoremi interpretativi del diritto europeo, e il messaggio proposto nel padiglione della Malesia può ingenerare confusione nei consumatori e gli operatori economici in visita presso Expo, chiediamo il Suo interessamento affinché affinché il predetto cartello, di cui si allega fotografia, venga rimosso al più presto.

In attesa di cortese quanto sollecito riscontro, ci è gradito porgere distinti saluti

Dario Dongo e  Roberto La Pira

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