HomeIdeeDiffamazione, stalking, calunnie. I casi De Cecco

Diffamazione, stalking, calunnie. I casi De Cecco

Il cavaliere nero Filippo Antonio De Cecco – in attesa di giudizio abbreviato al Tribunale di Chieti per frode in commercio sull’origine di 4.575 tonnellate di grano francese registrato come italiano (1) – è protagonista di due altri casi giudiziari, per i reati di minacce, stalking, calunnie e diffamazione, da lui denunciati alla Procura di Pescara.

Le accuse, in questi due casi, sono rivolte nei confronti di chi scrive, per aver osato approfondire la prima vicenda giudiziaria, che il Fatto Quotidiano aveva già reso pubblica. (2) E ha frattanto condotto all’imputazione coatta di Filippo Antonio De Cecco, da parte del GIP di Chieti, per una frode in commercio su complessive 35.000 tonnellate di grano (3,4,5).

1) De Cecco – Dongo. Caso 1

347 pagine di fascicolo – senza alcun atto di indagine, al di fuori della verifica della titolarità del sito GIFT (Great Italian Food Trade) – sono dedicate a una denuncia-querela ad ampio spettro nei confronti di chi scrive, in relazione ai due articoli:

‘il film di Filippo Antonio De Cecco, in anteprima’ (6)

‘spaghetti western all’abruzzese. Il pastatrac del signor De Cecco’. (7)

Entrambi gli articoli, al di là di ogni valutazione che spetterà alla magistratura, riportano peraltro fatti già esposti su varie altre testate. Oltre a dettagli confermati in appositi documenti allegati alla querela stessa.

1.1) Stalking, o ‘atti persecutori’

Filippo Antonio De Cecco ha esteso la denuncia-querela di cui sopra, nei confronti di chi scrive, al delitto di stalking. Un caso unico, probabilmente, nei confronti di un giornalista.

Il delitto di stalking, o ‘atti persecutori’ punisce chi, ‘con condotte reiterate:

– minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero

– da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero

– da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita’. (8)

Gli ‘atti persecutori’ di chi scrive, nella fantasiosa ipotesi di Filippo Antonio De Cecco e dei suoi prolissi legali, sarebbero stati commessi mediante la pubblicazione dei due suddetti articoli.

1.2) Pescara – Roma, un fascicolo scottante

La denuncia-querela è stata presentata da Filippo Antonio De Cecco presso il Tribunale di Pescara, sebbene chi scrive abbia sede a circa 200 km di distanza. Il fascicolo è iniziato però a scottare, dopo che:

– lo scrivente ha pubblicato notizia di un pubblico ministero di Pescara che era titolare di un’indagine ove Filippo Antonio De Cecco era persona offesa e aveva celebrato il battesimo di sua figlia nel ristorante stellato di proprietà di quest’ultimo; (9)

– il pubblico ministero, allora titolare proprio dell’indagine in questione, ha chiesto e ottenuto l’astensione. E solo dopo questo evento la Procura di Pescara ha rilevato la propria incompetenza territoriale.

A Roma, il sostituto procuratore di turno ha rinviato a giudizio chi scrive (per il solo reato di diffamazione, non anche per stalking) senza neppure badare alla notifica di un avviso di garanzia. Il Giudice dell’Udienza Preliminare si pronuncerà ad aprile 2025.

2) De Cecco – Dongo. Caso 2

La seconda denuncia di Filippo Antonio De Cecco nei confronti dello scrivente è stata a sua volta presentata, come da copione, presso la Procura di Pescara. Non sfuggono, a tale proposito, le notizie già pubblicate anche su questo sito – nonché agli atti delle indagini, e mai smentite da alcuno – relative a:

– un generoso dono di Filippo Antonio De Cecco all’allora vicepresidente del CSM Giovanni Legnini;

– l’affidamento di un tirocinio di livello executive, in De Cecco, al nipote neolaureato di Giovanni Legnini;

– l’influenza di Giovanni Legnini sulle nomine dei vertici di Tribunale e Procura di Pescara, rivelate da Luca Palamara;

– l’assunzione in De Cecco del marito dell’allora procuratore aggiunto di Pescara, Anna Maria Mantini;

– le dichiarazioni di Filippo De Cecco sulla propria influenza sul Tribunale e la Procura di Pescara, oltre a quella di Chieti. (10)

2.1) Concorso morale in calunnia

Sei esposti anonimi sono stati inviati tra marzo e agosto 2022 – tramite plichi inviati per posta da Roma Fiumicino e/o dal suo aeroporto, a una moltitudine di destinatari, incluso lo scrivente – in tutta Italia. Magistratura, organi di controllo, istituti di credito, enti pubblici e privati, stampa e televisione, da Bolzano a Catanzaro.

Sebbene gli esposti anonimi siano partiti da Roma Fiumicino e da lì spediti in tutta Italia, l’indagine si è radicata proprio nella Procura di Pescara. La quale ne ha rivendicato la competenza territoriale anche al Tribunale del Riesame presso la stessa sede, allorché chiamato a esprimersi sulla legittimità delle misure adottate nei confronti dello scrivente (si veda il paragrafo successivo).

Il sottoscritto è stato accusato di ‘concorso morale in calunnia’, oltreché di diffamazione e minaccia, poiché parte dei suoi articoli pubblicati a sua firma sul suo sito GIFT sono stati ripresi, con citazione testuale dei loro titoli, nelle denunce (successive) da parte di anonimi. Senza alcun indizio circa l’ipotetica partecipazione alla stesura di esposti anonimi ricchi di dettagli personali su persone ignote a chi scrive.

2.2) Indagini private di ex-agenti del Mossad

Un’agenzia di investigazioni private che vanta la partecipazione di ex-agenti del Mossad (i servizi segreti israeliani, ndr) è stata assoldata da Filippo Antonio De Cecco nel tentativo di individuare alcuna condotta illecita o non etica nella vita dello scrivente, oltreché per provare a espungere le sue fonti informative.

Gli investigatori privati – falsamente presentatisi come consulenti britannici di un investitore internazionale – hanno commissionato a chi scrive, in quanto esperto di strategia, la redazione di un rapporto di due diligence sulla F.lli De Cecco di Filippo SpA. Con attenzione a varie criticità che includono anche la vicenda della frode in commercio. (11)

Il rapporto degli investigatori ex-Mossad – i quali hanno registrato ore di conversazioni, nell’ambito di incontri online e anche fisici, a Madrid – è stato poi ‘confezionato’ su misura dell’ipotesi accusatoria di De Cecco. Per inferire, senza alcuna prova:

– l’opinione di un investigatore privato israeliano residente a Londra secondo cui vi sarebbe una ‘familiarità’ di chi scrive con gli scritti anonimi

– i quali infatti esordiscono con il puntuale richiamo agli articoli pubblicati anche da chi scrive. Concorso morale in calunnia o reato di opinione?

2.3) Perquisizione domiciliare e sequestri

L’ossessione di Filippo Antonio De Cecco e dei suoi avvocati, Marco Spagnuolo e Marco Femminella, è risalire alle fonti delle notizie pubblicate da chi scrive. Entrambe le denunce per diffamazione e stalking nonché per calunnia sono state infatti accompagnate da feroci istanze di sequestro di tutti i computer e i telefonini in uso allo scrivente. E tali richieste sono state accolte, combinazione, proprio dalla Procura di Pescara.

Lo scrivente, iscritto all’ordine dei giornalisti di Roma da venti anni, ha così subito sei ore di perquisizione nella propria casa-ufficio e conseguente sequestro di tutti i dispositivi informatici nelle sue disponibilità (telefono cellulare, tablet e computer portatile). In esecuzione di decreto 11 luglio 2023 a firma del sostituto procuratore Fabiana Rapino e del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pescara Giuseppe Bellelli.

2.4) Sottrazione dei dati personali e professionali

La Procura di Pescara, a seguito del sequestro di tutti i dispositivi informatici dello scrivente, ha perciò:

– ordinato l’estrazione di ‘copia forense’ di tutti i file ivi contenuti, senza alcuna selezione dei soli documenti che potessero aver avuto alcuna relazione con i fatti oggetto d’indagine. In spregio alla giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione e della Corte Europea per i Diritti Umani, le quali impongono il rigoroso rispetto dei principi di proporzionalità, privacy, libertà di espressione;

– autorizzato il consulente tecnico della Procura di Pescara a utilizzare un costosissimo programma hacker, fornito dallo stesso denunciante De Cecco, per estrarre tutti i dati contenuti nel computer e il tablet di chi scrive. Un programma così efficace da aver cancellato i contenuti dei loro hard-disk, dopo l’estrazione della loro copia;

– concesso la consegna al denunciante Filippo Antonio De Cecco (che ne ha fatto richiesta) di copia integrale di tutti i file relativi alle proprie attività professionale, associativa e di volontariato, personali e familiare di chi scrive. Questa ultima misura è stata annullata il giorno successivo, prima di venire eseguita, a seguito di accorata istanza dello scrivente che non avrebbe altrimenti esitato a denunciare tutti i responsabili di tale abominio.

3) Diritti umani fondamentali

A seguito del sequestro di tutti i suoi dispositivi informatici, con estrazione di copia forense di tutti i loro contenuti e cancellazione dei relativi hard-disk, lo scrivente ha presentato una serie di istanze e ricorsi presso le competenti autorità giudiziarie. Con i riscontri che seguono:

– Procura e Tribunale del Riesame di Pescara, rigetto;

– Corte di Cassazione, accoglimento con rinvio al Riesame di Pescara; (12)

– Riesame di Pescara, declaratoria di incompetenza territoriale, in accordo con il sostituto procuratore (in direzione opposta alle posizioni già espresse da entrambi nella decisione censurata dalla Suprema Corte);

– Procura di Campobasso, rigetto;

– Tribunale di Campobasso, Sezione del Riesame, accoglimento. (13)

A 17 mesi di distanza da un sequestro illegittimo e 1 mese dalla sua declaratoria di nullità, nonostante ulteriore sollecito alla Procura di Pescara, lo scrivente è ancora in attesa della restituzione di tutti i file registrati nella propria esistenza. I quali comprendono dati sensibili propri e di terzi, oltre a documenti di lavoro.

4) Conclusioni provvisorie

La libertà di espressione in Italia è gravemente minacciata da vicende come quelle sopra descritte. Alle quali si aggiunge l’indifferenza di vari sostituiti procuratori, i quali indulgono nel proporre rinvii a giudizio sulle sole basi delle ipotesi accusatorie. (14) Senza alcuna attenzione a quei diritti umani che sono fondamentali all’esistenza stessa della democrazia.

Bene farebbero, quei magistrati inquirenti, a ricordare quando gli avvocati di grandi società sparavano querele a raffica nei confronti dei loro Colleghi del pool di Mani Pulite, con altrettante finalità intimidatorie. Bene farebbero altresì a indagare i ben più gravi fatti che sono descritti con precisione da autori indipendenti, anziché soltanto passar le carte per ‘diffamazione’ (15,16).

#Égalité #VanghePulite

Dario Dongo

Note

(1) De Cecco, la pasta abruzzese alla sbarra per frode in commercio. Il nuovo Molise. 2.10.24 https://tinyurl.com/5s9zwbtu

(2) Nicola Borzi. De Cecco, grano francese spacciato per pugliese: indagati i vertici per frode. Il Fatto Quotidiano. 15.11.20 https://tinyurl.com/yykuum49

(3) Dario Dongo. Filippo Antonio De Cecco, imputazione coatta per frode in commercio. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.1.22

(4) Dario Dongo. Filippo Antonio De Cecco, rinvio a giudizio per frode in commercio. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.7.22

(5) Dario Dongo. Filippo Antonio De Cecco a processo per frode sull’origine del grano nella pasta. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.5.23

(6) Dario Dongo. Spaghetti western all’abruzzese. Il film di Filippo Antonio De Cecco, in anteprima. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.2.21

(7) Dario Dongo. Spaghetti western all’abruzzese. Il pastatrac del signor De Cecco. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.21

(8) Codice penale, articolo 612 bis

(9) Dario Dongo. Filippo Antonio De Cecco, nuove ombre su legami con la magistratura, origine grano e bilancio 2020. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.11.21

(10) Dario Dongo. Filippo Antonio De Cecco e i misteri della giustizia italiana. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.8.21

(11) Vedasi anche Nicola Borzi. Tanti debiti a breve e il caso del bond con Popolare Bari. Il Fatto Quotidiano. 18.11.20 https://tinyurl.com/y4y2zchc

(12) Corte di Cassazione, sentenza 22 febbraio 2024 n. 21089

(13) Tribunale del Riesame di Campobasso, ordinanza 28 ottobre 2023

(14) Un recente esempio nel precedente articolo di Dario Dongo. Libertà di stampa, la nostra vittoria su UNAPROL – Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.11.24

(15) Il sostituto procuratore di Chieti, per citare un esempio, risulta avere omesso di estendere le indagini per frode in commercio, nei confronti di Filippo Antonio De Cecco, su 30.000 tonnellate di grano North Dakota nonché sull’origine delle semole acquistate da terzi. Come invece ordinato dal GIP (si veda il paragrafo 2.2 dell’articolo citato in nota 7)

(16) Un altro caso degno di nota, nel settore agroalimentare, riguarda il sospetto di illecita influenza dell’assemblea dei consorzi agrari confluiti in CAI SpA. Si veda l’articolo di Dario Dongo. Coldiretti e l’operazione finanziaria Federconsorzi 2. GIFT (Great Italian Food Trade).

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