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Coldiretti, Unaprol, CAI SpA e l’Oleificio Paladino. #VanghePulite

La gestione della Cooperativa Oleificio Paladino di Palo del Colle, da Coldiretti – Unaprol alla liquidazione coatta amministrativa con affitto a Federconsorzi 2 alias CAI SpA, continua a sorprendere. #VanghePulite.

1) Coldiretti – Unaprol e l’Oleificio Paladino

Unaprol ScpA, Consorzio Olivicolo Italiano, è una delle tante realtà basate a Palazzo Rospigliosi in Roma, via XXIV Maggio 43. La sede storica di Federconsorzi e Coldiretti oltreché, come prevedibile, di Federconsorzi 2 (alias Consorzi Agrari d’Italia, CAI SpA).

Cooperativa Oleificio della Riforma Fondiaria Paladino di Palo del Colle (Bari) – i cui ricavi un tempo ammontavano a circa 8 milioni di euro/anno – affittava il relativo ramo d’azienda a Unaprol ScpA, nel 2020, al prezzo vile di 16.000 euro/anno.

L’impianto di molitura delle olive e stoccaggio degli oli veniva poi subaffittato da Unaprol ScpA all’effimera Oleum Italia Srl, a sua volta presieduta dal direttore generale di Unaprol nonché presidente di CAA Coldiretti Srl. (1)

2) Liquidazione coatta amministrativa

Il dissesto della grande cooperativa Oleificio Paladino costringeva il ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) a dichiarare la sua liquidazione coatta amministrativa, il 10 giugno 2020.

Il primo commissario nominato revocava il contratto di affitto stipulato da Unaprol con la cooperativa al prezzo vile di 16.000 euro/anno. A seguire, il grande circo Coldiretti – Unaprol – CAI SpA.

2.1) Commissario revocato per conflitto d’interessi

Il secondo commissario, Roberto Falcone, era al contempo commissario liquidatore di AIPO (Associazione Italiana Produttori Olivicoli) Scarl in liquidazione. E AIPO faceva parte di UNAPROL, la quale aveva azionato un conflitto milionario proprio nei confronti della Cooperativa Oleificio Paladino.

Roberto Falcone oltretutto condivideva lo studio professionale con Giuseppina Ivone, l’avvocata di Unaprol. Oltreché con Fabrizio Di Marzio, responsabile dell’area giuridica di Coldiretti. Il ministero revocava l’incarico al commissario Falcone, nel 2021, per profili di incompatibilità e conflitto d’interessi. (2)

2.2) Oleificio Paladino e CAI SpA

Il terzo commissario, Gianluca Piredda, inaugurava le sue operazioni con un nuovo contratto di affitto del ramo d’azienda della cooperativa Oleificio Paladino – al prezzo altrettanto vile di € 20.000 annui – a favore di Federconsorzi 2 alias CAI SpA, a tal uopo rappresentata da Giuseppina Ivone. (3)

Federconsorzi 2, una settimana dopo, concedeva il ramo d’azienda della cooperativa Oleificio Paladino in sub-affitto – ancora una volta – ad Unaprol (attraverso la sua controllata pugliese Cooperativa Puglia Olive). La quale continua a venire presieduta da David Granieri, altresì presidente di Coldiretti Lazio. (4)

3) Creditori beffati

Quasi 5 anni dopo l’avvio della liquidazione, i creditori per oltre 2,2 milioni di euro della cooperativa Oleificio Paladino di Palo del Colle non hanno ricevuto neppure un minimo acconto sulle somme vantate. Il commissario liquidatore ha altresì omesso di pubblicare tutte le relazioni semestrali periodiche di cui all’articolo 205 della legge fallimentare.

Il sistema di potere Coldiretti – Unaprol, alla cui gestione può venire attribuito il dissesto nel 2020 – continua a gestire per 1.667 euro/mese una cooperativa che sviluppava 8.000.000 euro di ricavi annui.

Le autorità di vigilanza sono state frattanto invitate a eseguire controlli sulle attività della procedura e del commissario liquidatore. Il quale tra l’altro, a quanto sembra, non avrebbe pubblicato notizie su alcuna procedura competitiva di vendita.

#VanghePulite

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Coldiretti e Unaprol. Il destino incerto di fondi pubblici destinati agli olivicoltori italiani. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.2.21

(2) Dario Dongo. UNAPROL, AIPO e Oleificio Paladino, conflitti d’interessi a macchia d’olio. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.1.22

(3) Contratto di affitto di azienda registrato dal notaio Massimiliano Passarelli Pula, a Roma, il 28 dicembre 2022 (n. 44323), avente ad oggetto ‘il complesso dei beni organizzati per l’attività di raccolta, manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione delle olive (…) comprensivo oltre che di ogni eventuale licenza necessaria allo svolgimento della suddetta attività, tra cui la commercializzazione dei fitofarmaci, anche delle reti idriche, dei serbatoi e dei pozzi artesiani insistenti e collegati al seguente complesso immobiliare’

(4) Dario Dongo. Coldiretti e Federconsorzi 2. La grande festa dell’olio d’oliva. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.3.24

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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