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Coldiretti, Lollobrigida e Fratelli d’Italia, legami profondi e #falseflag. #VanghePulite

Il ‘ministro cognato’ Francesco Lollobrigida in questi giorni ha fatto ‘outing’ – dichiarando la sua vicinanza a Coldiretti già dai tempi dalla campagna elettorale – senza però rivelare il legame più profondo tra le bandiere gialle e Fratelli d’Italia.

Frattanto, tra le manifestazioni spontanee degli agricoltori in protesta alle porte di Roma, emerge un gruppo di facinorosi che sotto la sigla ‘Riscatto Agricolo’ rivendica posizioni curiosamente vicine a Coldiretti e Lollobrigida. #VanghePulite. #falseflag.

1) Coldiretti e Fratelli d’Italia, i legami profondi

Responsabile nazionale delle politiche agricole di Fratelli d’Italia è il deputato Aldo Mattia. Eletto in Basilicata dove fino al giorno prima – seppure già da tempo in pensione – era direttore regionale Coldiretti. Una manovra studiata in tempo utile dal ‘capo dei capi’ Vincenzo Gesmundo, per inserire un alleato prezioso nelle schiere di coloro che nei sondaggi apparivano come i più papabili ‘padroni del vapore’.

In campagna elettorale, Aldo Mattia ha attivamente partecipato, in Basilicata, a tutti gli incontri dell’allora ‘cognato d’Italia’. Con gran successo per entrambi, il primo alla Camera e il secondo divenuto ‘ministro cognato’ (della premier Giorgia Meloni). Attraverso questo legame profondo, finora sottaciuto, il capo dei capi ha avuto strada facile nel manovrare a suo piacimento le politiche agricole italiane a Roma e Bruxelles.

1.1) Aldo Mattia e Coldiretti. Dal disastro AgriConfidi ai due fallimenti

Aldo Mattia ha iniziato a lavorare per Coldiretti nel 1979. Ed è subito entrato nelle grazie di Vincenzo Gesmundo che, assunto il comando di Palazzo Rospigliosi, lo ha voluto al suo fianco quale vice presidente vicario della AgriConfidi (Creditagri Italia SCpa), nel 2010, oltreché nella giunta nazionale dei fedelissimi. Il suo debito ‘morale’ con il capo dei capi non è solo legato al disastro della AgriConfidi, con un buco di 20 milioni di euro, (1,2) ma soprattutto ai fallimenti di Civitavecchia.

Nel 2014 il ragionier Aldo Mattia – oltre ai numerosi incarichi in Coldiretti e nella sua UECoop, Azienda Speciale Romana Mercati e Camera di Commercio Roma – aveva infatti assunto il ruolo di presidente del CdA, poi amministratore unico delle società ‘il Buono’ e ‘Terminal del Gusto’ Srl. Le quali entrambe, dopo almeno 8 milioni di investimenti dichiarati nella costruzione del Terminal del Gusto al porto di Civitavecchia, sono tragicamente auto-fallite (3,4).

1.2) Debiti ‘morali’

Vincenzo Gesmundo ebbe modo di aiutare il suo vecchio amico Aldo Mattia nel disastroso fallimento del Terminal del Gusto di Civitavecchia, secondo indiscrezioni, con un supporto finanziario e di conoscenze. A quei tempi Fabrizio Di Marzio, consigliere di Cassazione alla Sezione Fallimentare, iniziava ad avvicinarsi a Coldiretti prima di divenire suo milionario dirigente. (5)

La consulente incaricata di assistere le società fatte brutalmente fallire dall’ora onorevole Aldo Mattia fu infatti Giuseppina Ivone dello studio Di Marzio-Ivone -Falcone, balzato alle cronache per la ‘banda dei liquidatori’ in Acqua Marcia (6,7). La Ivone ha poi anche assunto la presidenza di CAI SpA alias Federconsorzi 2, mentre Di Marzio è entrato nel CdA di Consorzi Agrari SCpa suo socio fondatore. (8)

2) Agricoltori in protesta e ‘Riscatto Agricolo’, #falseflag?

Gli agricoltori in protesta giunti da Orte (Viterbo) al Grande Raccordo Anulare (GRA) di Roma hanno trovato, sulla via Nomentana 1111, un gruppo di facinorosi in arrivo da Bettolle (Siena). I quali – anziché aderire al dialogo sui problemi da affrontare per la causa comune degli agricoltori e allevatori, vessati dalle vendite sottocosto e le politiche agricole di Coldiretti che hanno fatto chiudere 4.000 aziende agricole in Italia nel solo periodo 2016-2021 – avrebbero cacciato gli altri.

Testimoni oculari riferiscono che lo squadrone del ‘Riscatto Agricolo’ avrebbe inveito contro una agricoltrice e i vari agricoltori in protesta, minacciando di cacciarli ‘con le cattive’ se non si fossero subito allontanati. L’agricoltore Andrea Libero Gioia riferisce sui social a loro discorsi sulla necessità di collaborare coi ‘sindacati’ (leggasi Coldiretti), l’importanza di poter continuare a usare i pesticidi e il glifosato, la simpatia verso il ministro Lollobrigida.

La premier Giorgia Meloni, combinazione, dopo aver vietato all’amministratore delegato della Rai di far salire gli agricoltori in protesta sul palco del Festival di Sanremo, ha invece consentito che in tale sede venisse letto il comunicato stampa de… il ‘coordinamento riscatto agricolo’. Nel tentativo di accreditare questo gruppetto, vicino a Coldiretti e al ministro Lollobrigida (che infatti si è recato sulla via Nomentana e ha trascorso con loro un paio d’ore) quale ‘voce’ (amica) degli agricoltori in protesta. (9)

Il ‘Coordinamento Riscatto Agricolo’, si noti bene, non ha nulla a che vedere con i ‘Comitati Riuniti Agricoli’ guidati da Danilo Calvani, i quali per primi hanno lanciato l’iniziativa della protesta degli agricoltori in numerose regioni d’Italia, nei confronti di Coldiretti e del governo. Ma ne ha copiato l’acronimo, C.R.A., all’evidente scopo di creare confusione anche nei media, come è già avvenuto, e screditare i veri agricoltori in protesta.

3) Fratelli d’Italia, quale rappresentanza?

Il primo partito di governo sta rappresentando gli interessi di una casta dorata il cui milionario ‘capo dei capi’ considera la crisi di sopravvivenza degli agricoltori un ‘micro-problema’ e vuole tacciare la protesta come ‘teppismo’. (10) Una casta che tra l’altro, con la sua operazione Federconsorzi 2, ha regalato alla finanza privata 21 milioni di euro di proprietà dei consorzi degli agricoltori, con una probabile evasione fiscale di oltre 10 milioni di euro (11,12).

Giorgia Meloni si trova ora di fronte a una decisione cruciale, continuare a tutelare questa casta e le oligarchie agroindustriali, o cambiare registro (e ministro, e suo capo Gabinetto ex Coldiretti, e capo responsabile delle politiche agricole di Fratelli d’Italia). Per dare seguito alle istanze di decine di migliaia di agricoltori che chiedono di affermare i diritti dell’agricoltura familiare e contadina in ogni regione e provincia d’Italia.

4) Politica italiana, quali posizioni in agricoltura?

I veri agricoltori in protesta che oggi presidiano 122 province in Italia chiedono a viva voce di:

– garantire il #prezzoequo dei loro prodotti, con rigoroso divieto alle vendite sottocosto esteso ai conferimenti dei soci alle cooperative, e conseguente riforma del d.lgs. 198/21 (13)

– ripristinare l’accesso al portale SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) ai liberi professionisti, garantire libera concorrenza nei servizi in agricoltura e libertà di associazione. (14)

I cittadini vicini agli agricoltori a loro volta chiedono di poter acquistare alimenti locali ma autentici, non OGM, senza residui di pesticidi, prodotti nel rispetto dell’ambiente e della salute, oltreché dei lavoratori e dei braccianti.

I politici italiani di ogni colore escluso il verde, seguendo la falsa narrativa di Coldiretti, hanno però confuso Green Deal (= conversione dal gasolio all’elettrico, oggi impossibile per i trattori) e Farm to Fork (= agroecologia finanziata, riduzione della dipendenza da agrofarmaci e fertilizzanti, miglioramento delle colture e dei prodotti). Farm to Fork è oltretutto l’unica strada per esigere pari condizioni sui prodotti extra-UE. (15)

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Vincenzo Gesmundo sotto indagine per tentata estorsione. Il disastro Confidi di Coldiretti. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.12.21

(2) Si veda il paragrafo 5 al precedente articolo di Dario Dongo. AgriCorpoFiasco, Federconsorzi 2, Agriconfidi. Il collasso della ‘piramide di Gesmundo’. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.12.22

(3) Terminal del gusto, oltre 300mila euro di danno per le imprese locali. Civonline. 27.10.17 http://tinyurl.com/4x77bb9j

(4) Maurizio Campogiani. L’ingloriosa fine del Terminal del Gusto. Trc giornale. 5.10.21 http://tinyurl.com/bderjarb

(5) 400.000 euro di stipendio più 100.000 per la carica sociale in Esiodo, al 2020, in aggiunta alle consulenze professionali. Si veda Dario Dongo. Protesta degli agricoltori, la lettera del gran capo di Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.2.24

(6) Si veda il paragrafo ‘La banda dei liquidatori, Acqua Marcia’ nell’articolo di Dario Dongo. Federconsorzi 2, AgriRevi, AIPO (Unaprol). Affari d’oro per il cerchio magico di Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.6.21

(7) Su Giuseppina Ivone, Roberto Falcone e conflitti d’interesse illeciti si veda anche l’articolo di Dario Dongo. UNAPROL, AIPO e Oleificio Paladino, conflitti d’interessi a macchia d’olio. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.1.22

(8) Dario Dongo. Federconsorzi 2, AgriRevi, AIPO (Unaprol). Affari d’oro per il cerchio magico di Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.6.21

(9) Sanremo 2024, il messaggio degli agricoltori letto da Amadeus: “Il nostro lavoro è sottopagato, chiediamo il giusto valore per le produzioni”. Il Fatto Quotidiano. 10.2.24 http://tinyurl.com/5hmp6bx8

(10) Dario Dongo. Protesta degli agricoltori, la lettera del gran capo di Coldiretti. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.2.24

(11) Dario Dongo. Federconsorzi 2, CAI Real Estate Srl. Evasione o frode fiscale milionaria? #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.7.21

(12) Ironia della sorte, i primi beneficiari dell’operazione a danno dei Consorzi Agrari sono:

– la finanziaria di Coldiretti AgriCorporateFinance, alias AgriCorpoFiasco, ora K.Z. (kamikaze?) in liquidazione,

– Carlo De Benedetti. Imprenditore non vicino ai ‘nuovi amici’ di Coldiretti, quanto piuttosto ai suoi ‘vecchi amici’. Ma Vincenzo Gesmundo, si sa, è sempre pronto ad adattarsi ai ‘padroni del vapore di turno’. Si veda l’articolo di Dario Dongo. Federconsorzi 2, 21 milioni di euro bruciati ai consorzi agrari nel falò della finanza. #VanghePulite. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.3.21,

(13) Si vedano i paragrafi 4 e 5 del precedente articolo di Dario Dongo. 31 gennaio 2024, il giorno della protesta degli agricoltori in Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 31.1.24

(14) Dario Dongo. AGEA e MASAF ‘Coldiretti’. La soppressione dei liberi professionisti in agricoltura. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.9.23

(15) Dario Dongo. Agricoltori in protesta, pesticidi anziché #prezzoequo. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.2.24

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