HomeIdeeColdiretti e il vitello d’oro, in rivolta gli allevatori del Sannio. #VanghePulite

Coldiretti e il vitello d’oro, in rivolta gli allevatori del Sannio. #VanghePulite

Gli allevatori del Sannio animano la rivolta contro il cerchio magico di Coldiretti che nel Mezzogiorno, come nel resto d’Italia, porta avanti l’assalto al vitello d’oro (1,2).

È in gioco il sistema allevamento italiano, 60 anni di sacrifici e contributi pubblici tuttora in corso a garanzia delle biodiversità alla base del Made in Italy alimentare. (3)

Gravi anomalie sono state denunciate alle ultime assemblee delle associazioni degli allevatori ARAC (Campania, Molise) e ANABIC (bovini italiani da carne), sotto il silenzio complice delle istituzioni. #VanghePulite.

ARAC Campania e Molise, al via dopo 10 anni

ARAC – l’Associazione Regionale Allevatori della Campania e del Molise, che esprime la seconda area zootecnica in Italia dopo la Lombardia – è stata commissariata per oltre 10 anni consecutivi. E solo a ottobre 2020 si è finalmente prospettata la possibilità di riprendere la sua gestione ordinaria. A tal fine è stata convocata un’assemblea, il 15.10.20, per eleggere gli organi sociali.

Tutti i soci allevatori avrebbero dovuto venire convocati ‘almeno 15 (quindici) giorni prima del giorno fissato per l’adunanza dell’assemblea separata a mezzo di comunicazione postale indirizzata ai singoli soci presenti nella Provincia’. (4) Ma qualcosa è andato storto.

ARAC, falsa partenza

‘Siamo venuti a conoscenza dell’Assemblea ARA in programma per la Regione Campania il 15.10.20 solo successivamente a tale data ed in maniera del tutto casuale non avendo noi (circa 200), né altri iscritti di cui si ha notizia, ricevuto le convocazioni come previsto dallo statuto’. (5)

200 allevatori del Sannio Beneventano iscritti ad ARAC, nelle PEC inviate anche al MiPAAF, denunciano di non essere mai stati convocati all’assemblea 15.10.20. (5) Così altri soci allevatori delle Province di Caserta, Salerno e Avellino. A riprova delle irregolarità di convocazione, in Provincia di Avellino alcune lettere sono state spedite il 13.10.20 e pervenute in data successiva all’assemblea stessa. (6)

Allevatori esclusi, libri sociali nascosti

Il 9.12.20 una delegazione degli allevatori esclusi dall’assemblea 15.10.20, benché soci di ARAC, si recava in sede e chiedeva al direttore Augusto Calbi di poter visionare:

– esito delle votazioni all’assemblea detta e nomi degli eletti in tale occasione,

– libro soci,

– libro delle adunanze e deliberazioni delle assemblee dei soci (la cui tenuta è prescritta dal codice civile, articolo 2421).

Il direttore adduceva motivi pretestuosi per non esibire tali documenti. A seguito di intervento delle forze dell’ordine, gli allevatori compilavano una richiesta scritta che il direttore ARAC firmava per accettazione senza peraltro darvi seguito. (7) Le stesse istanze sono rimaste inevase in successivo incontro 28.1.21.

Allevatori esclusi, manifestazione di piazza

Il 15.1.21 gli allevatori esclusi dall’assemblea ARAC 15.10.20 manifestavano davanti alla sede di Benevento dell’Assessorato Provinciale alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di Regione Campania. Lamentando come ARAC – sempre puntuale nell’invio per posta delle richieste di pagamento delle quote associative – avesse omesso di spedire centinaia di convocazioni all’assemblea detta. Impedendo agli allevatori suoi soci di scegliere e votare i candidati agli organi sociali. (8)

I vertici ARAC adducevano di avere eseguito le spedizioni attraverso un servizio di posta privata, senza tuttavia fornire alcuna concreta prova al riguardo neppure su richiesta degli avvocati dei soci allevatori esclusi. I quali ultimi, al termine della manifestazione, presentavano richiesta di invalidazione dell’assemblea 15.10.20 e rituale convocazione a una nuova assise di tutti i soci iscritti. (9)

Istituzioni assenti

Segnalazioni di quanto accaduto, richieste di chiarimenti, richieste di esercizio del ruolo di controllo e vigilanza istituzionale sono state rivolte invano a varie istituzioni ed enti, ripetutamente (9,10). Tra queste:

– ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,

– Regione Campania (Consiglio regionale e presidente, Commissione Agricoltura e suo Assessore),

– Camera dei Deputati, Commissione Agricoltura.

– AIA (Associazione Italiana Allevatori),

– organizzazioni professionali agricole,

– ANA (Associazioni Italiane Allevatori).

Risposte evasive e superficiali. Il MiPAAF si è tirato fuori adducendo che il controllo su ARAC spettava semmai alla Regione Campania. (11) La Regione Campania si è dichiarata incompetente sulle dinamiche associative. (12) AIA, a cui ogni ARA dovrebbe rispondere, ha addirittura reagito con sdegno. Con buona pace all’articolo 39 della Costituzione italiana, secondo cui gli statuti dei sindacati devono stabilire – e ovviamente rispettare – ‘un ordinamento interno a base democratica’.

ARAC, l’assedio di Coldiretti

Lo statuto ARAC indica che alle assemblee provinciali (separate) debbano partecipare i soli allevatori soci (singoli o a conduzione associata) e le organizzazioni dei produttori zootecnici (es. OP, cooperative) aventi sede nella Provincia di riferimento. Non è invece prevista la partecipazione dei sindacati di categoria (es. Coldiretti, CIA, Confagricoltura). Tali assemblee devono infatti garantire l’effettiva rappresentanza degli allevatori locali nel definire le strategie associative.

Coldiretti ha però cinto d’assedio l’assemblea provinciale 15.10.20 di ARAC a Benevento, all’evidente scopo di influenzare le scelte dei pochi allevatori convocati. Viene infatti riferita la presenza, non inserita a verbale, del direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda. Oltre a Tommaso Nuzzolo (responsabile unità locale di Coldiretti) e Gianluigi Pinto (dipendente Coldiretti per eredità paterna), quali membri della commissione elettorale dell’assemblea detta.

ANABIC, assemblea 14.10.20

ANABIC – Associazione Nazionale degli Allevatori dei Bovini Italiani da Carne – ha a sua volta organizzato la propria assemblea per votare gli organi sociali il 14.10.20. Per la prima volta a Benevento, non certo la località più semplice da raggiungere per gli allevatori in arrivo da sei Regioni (Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia).

La convocazione, trasmessa via PEC agli allevatori con 15 giorni di anticipo, fissava in una settimana (7.10.20) il termine perentorio per la presentazione di candidature. Molti allevatori però affidano la gestione delle loro PEC agli uffici locali di Coldiretti che a quanto pare avrebbe omesso di informare i non allineati e diversi non iscritti a Coldiretti. Con il risultato di impedire la loro partecipazione e candidatura.

Assemblea ANABIC, i picchetti di Coldiretti

Gli allevatori che il 14.10.20 si sono recati all’assemblea ANABIC a Benevento hanno trovato all’ingresso un ‘picchetto’ di dipendenti e rappresentanti della Coldiretti, tra i quali colui che il giorno successivo è stato eletto presidente ARAC. Costoro distribuivano materialmente a ciascuno dei presenti:

– un facsimile di scheda di voto, con i nominativi da votare, (13)

– deleghe ai soci presenti all’assemblea, recanti firme (vere o false?) di allevatori non intervenuti, si presume di altre Regioni poiché ignoti ai soci delegati.

Modus operandi

Il cerchio magico di Coldiretti gestisce da decenni un costosissimo ‘apparato militante’ autonomo e autoreferenziale, che necessita di nuovi e sempre più ricchi giacimenti di carbone per alimentare le sue antiche e inefficienti caldaie. Ai lussuosi fasti di Palazzo Rospigliosi si aggiungono infatti i compensi milionari dei vertici e i generosi incarichi ai fedelissimi in ogni area del Bel Paese. E l’esercito dei fedelissimi sembra applicare gli stessi metodi per conquistare nuovi territori e filiere ove drenare finanziamenti pubblici e privati.

Le azioni ‘muscolari’ descritte nei precedenti paragrafi vengono coperte dalle celebrazioni delle virtuose gesta di un sistema che ha il dominio assoluto sulle agenzie di stampa e gli organi di informazione (giornali, tv, siti web). Le voci dissenzienti non trovano spazio e gli oppositori vengono trattati a carota e bastone. Prima si prova ad ammansirli e poi, in caso di resistenza, si irrigidiscono i toni. Chi scrive e vari altri hanno registrato in prima persona questo trattamento, con varie modalità (14,15). Così anche un rappresentante degli allevatori del Sannio, che gli emissari di Coldiretti hanno provato a ‘convincere’ di mettere a tacere ogni polemica su possibili brogli elettorali e falsi ideologici nei documenti sociali.

Carota e bastone

Salvatore Loffreda – direttore regionale di Coldiretti Campania, nonché direttore provinciale di Coldiretti Napoli (con delega all’agricoltura in Camera di Commercio), condirettore provinciale di Coldiretti Avellino. Salvatore Loffreda è in effetti un ‘proboviro’ di ARAC, sebbene una sua precedente interdizione dai pubblici uffici per ‘gravi elementi di responsabilità in ordine ai reati di concorso in abuso d’ufficio e concussione’ non deponga a favore della prescritta ‘onorabilità, è intervenuto per rispondere a una PEC inviata non a Coldiretti, si noti bene, bensì ad ARAC. Ha provato ad ‘avvicinare’ il denunciante, al telefono, invitandolo a chiedere ‘cosa ti serve in ARAC’.

Davide Minicozzi – neo-presidente di ARAC, delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Benevento. Oltreché presidente di D.A.Q. (‘distretto agro-alimentare di qualità’) Sannio e del Consorzio GAL Fortore – si è invece recato a casa del socio allevatore che ha presentato i reclami, il 20.12.20. Per provare a convincerlo con argomenti diversi, ‘dimmi tu come dobbiamo risolvere la situazione’, ‘mo’ dobbiamo risolvere, sadd’ammortà tutto’, ‘tu non ci devi arrivare alla causa [cioè a promuovere un’azione legale, ndr], per tanti motivi’, ‘secondo me… ti stai buttando in un vicolo proprio brutto’.

#VanghePulite

Gli eventi sopra descritti e precisamente documentati confermano il modus operandi del cerchio magico di Coldiretti nell’assalto al vitello d’oro. Il sistema allevamento è strutturato in associazioni private ma viene finanziato in larga parte – come l’intero carrozzone di Coldiretti, i cui bilanci non sono mai stati pubblicati (16) – da fondi pubblici nazionali, regionali ed europei. Con l’aggravante di un palese conflitto d’interessi, tra il direttore generale di AGEA (Agenzia Generale per le Erogazioni in Agricoltura) e Coldiretti, già denunciato da cinque eurodeputati e un senatore della Repubblica italiana senza a tutt’oggi ricevere risposta. (17)

Fare chiarezza sulle vicende sopra segnalate e sulle numerose altre citate in precedenti articoli su questo sito (#VanghePulite) è una priorità assoluta in uno Stato di diritto ove il settore agroalimentare è un asset strategico. Garantire la piena liceità dell’operato e la governance di enti che gestiscano denaro pubblico è vieppiù improrogabile, in vista della valanga di finanziamenti stanziati con il Recovery Fund (#NextGenerationEU).

‘Questo Paese diventerà bellissimo’ (Paolo Borsellino)

Ogni notizia circostanziata e documento utile a fare chiarezza sulle anomalie e gli illeciti che si riscontrano nella gestione delle risorse pubbliche degli agricoltori e allevatori italiani può venire trasmessa all’indirizzo vanghepulite@gmail.com.

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. Coldiretti, AIA e il vitello d’oro. #VanghePulite urgono. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.2.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/coldiretti-aia-e-il-vitello-d-oro-vanghepulite-urgono

(2) Dario Dongo. Coldiretti, AIA e il vitello d’oro. L’operazione AIA 2, alias FEDANA. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.2.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/coldiretti-aia-e-il-vitello-d-oro-l-operazione-aia-2-alias-fedana

(3) Dario Dongo. AIA, FEDANA e il vitello d’oro, allevatori in rivolta. L’esempio di ANARB. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/aia-fedana-e-il-vitello-d-oro-allevatori-in-rivolta-l-esempio-di-anarb

(4) Statuto ARAC, art. 21

(5) Allevatori Sanniti, PEC 4.11.20 al MiPAAF (invio segnalazione), PEC 5.12.20 a MiPAAF, Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, Presidente Regione Campania, Consiglieri Regione Campania, Assessore Agricoltura Regione Campania, Commissione Agricoltura Regione Campania, Organizzazioni Professionali Agricole, AIA, ANA (richiesta invalidazione assemblea)

(6) AIA, Posta Massiva Poste Italiane 13.10.20 ore 11:56

(7) Allevatori esclusi, richiesta scritta dei libri sociali al direttore ARAC, 9.12.20

(8) Allevatori sanniti e regionali in piazza contro l’esclusione dall’elezione dell’assemblea Arac. NTR tv. 15.1.21, http://www.ntr24.tv/2021/01/15/allevatori-sanniti-e-regionali-in-piazza-contro-lesclusione-dallelezione-dellassemblea-arac/

(9) Allevatori Sanniti, PEC 5.12.20 a MiPAAF, Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, Presidente Regione Campania, Consiglieri Regione Campania, Assessore Agricoltura Regione Campania, Commissione Agricoltura Regione Campania, Organizzazioni Professionali Agricole, AIA, ANA (richiesta invalidazione assemblea)

(10) Allevatori Sanniti, PEC 6.2.21 ad ARA e ARAC, diffida ad adempiere

(11) MIPAAF, DISR 07. Prot. 20.11.20 n. 9327930, risposta a richiesta invalidazione assemblea

(12) Regione Campania, 16.12.20 10:21, Prof. PG2020/0600730, risposta a richiesta invalidazione assemblea

(13) Scheda di votazione distribuita in fotocopia da Coldiretti in Assemblea ANABIC 14.10.2020

(14) Dario Dongo. Federconsorzi 2 alias CAI SpA, un po’ di chiarezza. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/federconsorzi-2-alias-cai-spa-un-po-di-chiarezza

(15) Dario Dongo. Coldiretti Lombardia, il presidente a processo per estorsione. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/coldiretti-lombardia-il-presidente-a-processo-per-estorsione

(16) L’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha a sua volta rimarcato ‘l’indisponibilità di bilanci contabili pubblici relativi a Coldiretti (intesa quale sistema di cui fanno parte sia la confederazione nazionale che le varie diramazioni locali)’. Sebbene ‘risulta da fonti aperte come quantomeno strutture territoriali di Coldiretti – in specie, una federazione provinciale – siano attualmente titolari di partecipazioni in importanti imprese nazionali operanti nel settore lattiero-caseario, e ciò per di più in partnership con primari operatori del medesimo settore che sono attivi produttivamente sia in Italia che all’estero. Risulta altresì che negli organi direttivi e rappresentativi di Coldiretti, sia a livello di confederazione nazionale che di singole federazioni locali, siedano persone fisiche detentrici di interessi diretti in imprese del settore lattiero-caseario. Infine, è notorio come alla Coldiretti siano associate un numero elevato di imprese attive nel settore lattiero-caseario, rispetto alle quali l’organizzazione, oltre a svolgere attività di rappresentanza e difesa degli interessi comuni, fornisce servizi di varia natura, comprese consulenze aziendali’ (Antitrust, caso AS1590, comunicazione 12.6.19 al ministero della Salute. In bollettino n. 25/19, https://www.agcm.it/dotcmsdoc/bollettini/2019/25-19.pdf)

(17) Dario Dongo. Conflitto d’interessi AGEA – Pagliardini – Coldiretti, interrogazioni al Parlamento europeo. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.1.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/conflitto-d-interessi-agea-pagliardini-coldiretti-interrogazioni-al-parlamento-europeo

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