La carne di pollo artificiale è proclamata con successo da una startup americana della biologia sintetica. L’ennesimo azzardo contro natura, nell’assurda logica dei ‘Franken-food‘.
Se il resto del globo avesse l’impatto ambientale degli Stati Uniti d’America, servirebbero sei Terre per sostenerlo. La ricerca USA si rivolge perciò verso nuovi pianeti da colonizzare, da un lato. E alla biologia sintetica (1) dall’altro, nell’illusione di poter riprodurre in laboratorio i cicli della natura.
Il 15 marzo 2017 Memphis Meat, (2) una startup californiana, ha annunciato di essere in grado di produrre carni avicole artificiali. Non i polli allo spiedo né i tacchini per la festa del ringraziamento. Ma impasti proteici che in qualche modo richiamano pollo e anatra, con sapori e densità da modellare su misura.
Già a febbraio 2016 la stessa impresa aveva messo a punto le prime polpette di ispirazione bovina, e confida di poter realizzare a breve un’economia di scala. Nella prospettiva di immettere sul mercato le carni artificiali a prezzi competitivi entro i prossimi quattro anni.
Non si tratta di ‘meat sounding’ (cioè, di alternative vegetali alle preparazioni di carni) purtroppo. La tecnologia si basa infatti sulla riproduzione di cellule animali mediante colture ‘in vitro’, col supporto di enzimi e altri stratagemmi.
È dunque un salto a piè pari in un’area oggetto di peculiari sensibilità. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, ancora dubbia in relazione agli effetti di lungo termine del consumo di derivati da piante OGM. (3) E da quello della bioetica, rispetto alla quale già la clonazione degli animali risulta a dir poco critica.
Cui prodest?
Dario Dongo
Note
(1) Sull’argomento, si veda l’apposito capitolo dell’ebook gratuito ‘OGM la Grande Truffa’, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/ogm-la-grande-truffa/
(2) https://static1.squarespace.com/static/5674c0c22399a3a13cbc3af2/t/58c94becff7c508dcd28b8ff/1489587181184/Memphis+Meats+-+Press+Release+15+Mar+2017+Final.pdf
(3) V. nota 1
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.
