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Campagne Liberali, il lato oscuro dei lobbisti pro-palma

Campagne liberali basta poco a scoprire il lato oscuro dei lobbisti pro-palma. I quali utilizzano l’omonimo sito per gettare fango sui dati scientifici che evidenziano la pericolosità per la salute pubblica e l’assoluta insostenibilità dello scadente grasso tropicale.

 Abbiamo già svelato il segreto di Pulcinella dei cavalieri del manga. La maschera è caduta. Chi da alcuni mesi opera ‘stalking‘ nei confronti di coloro che, come chi scrive, denunciano da anni l’abominio del palma per le comunità indigene e i lavoratori, l’ambiente e la salute dei consumatori (1) – oltreché a danno degli operatori italiani che hanno responsabilmente deciso di fare a meno del bloody palm oil – altri non è che un manipolo di lobbisti a servizio dei palmocrati. Ma c’è dell’altro.
Il curriculum vitae del titolare del sito di Campagne Liberali, Pietro Paganini, è esemplare. Il personaggio vanta l’appartenenza (2) a un gruppo statunitense di lobbisti repubblicani, DCI Group. (3) Che annovera clienti e sostenitori del calibro di Big Pharma, (4) Big Tobacco, Mc Donald’s. Come pure il Tea Party, il governo dell’Azerbaijan e la giunta militare della Birmania.

The Corporation

Torna alla mente il film ‘The Corporation, leggendo notizie sull’opera dei lobbisti di DCI Group per ExxonMobil. Hanno lavorato a servizio dei petrolieri per confondere i cittadini americani con teorie negazioniste del cambiamento climatico. Al punto di sbeffeggiare il premio Nobel per l’Ambiente Al Gore, con un video-parodia pubblicato su YouTube.
Il DCI Group offre i suoi servizi a gruppi di potere che abbisognano di ‘supporto di enti terzi’ (third party front groups). I cavalieri oscuri del manga sostengono le cause dei loro clienti presentandosi come terze parti indipendenti, per influenzare le autorità e l’opinione pubblica. Senza rivelare, va da sé, i nomi dei loro mandanti.
Brava gente, cittadini disinteressati? Magari no. Ci fidiamo ben più di enti pubblici come l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha denunciato gravi pericoli per la salute di bambini e adolescenti legati al consumo di prodotti contenenti olio di palma. E di gruppi economici autenticamente vicini ai consumAttori. Come Coop Italia , che per prima ha saputo reagire all’allarme di cui sopra adottando una rigorosa politica ‘senza olio di palma‘.
Dario Dongo
Note
(1) In poche parole land grabbing (rapina delle terre), deforestazioni, apporto di grassi saturi e acido palmitico, contaminanti cancerogeni e genotossici
(2) L’appartenenza di Paganini a DCI Group è messa in luce in una conferenza pubblica cui ha partecipato anche l’attuale primo ministro Paolo Gentiloni. V. http://www.associazioneamerigo.it/pub/12/show.jsp?id=184&iso=-2&is=12
(4) Pharmaceutical Research and Manufacturers of America

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