Il 13 novembre 2024 le organizzazioni indipendenti degli agricoltori riprendono la protesta, nelle piazze di Bruxelles, per respingere l’accordo di libero scambio EU-Mercosur e affermare il diritto al pagamento di un prezzo equo per le derrate agroalimentari. (1)
1) EU-Mercosur, un accordo di libero scambio a spese dei piccoli agricoltori
La società civile, al fianco degli agricoltori, rappresentati dallo European Coordination Via Campesina (ECVC), denuncia i tentativi della Commissione europea di chiudere l’accordo di libero scambio tra l’UE e i Paesi del Mercosur al vertice del G20 in Brasile, il 18-19 novembre 2024.
Tale accordo – come chi scrive ha a suo tempo denunciato (2) – minaccia infatti di distruggere le piccole e medie aziende agricole e alimentari, su entrambe le sponde dell’Atlantico. A esclusivo beneficio delle oligarchie finanziarie che dominano il mercato globale delle commodities agricole e delle carni (3,4).
2) Condizioni socio-ambientali irrinunciabili
Conflitti sulle terre e land grabbing, negazione dei diritti sindacali e a compensi equi dei lavoratori, sfruttamento del lavoro minorile, abuso di pesticidi con pericolosa esposizione delle comunità rurali alle sostanze chimiche tossiche sono purtroppo comuni e ben note in America Latina. (5)
Le sole filiere di soia, palma da olio, carni, cacao e caffè, legname e caucciù sono state oggetto di attenzione, attraverso lo European Union Deforestation Regulation (EU) No 2023/1115 la cui applicazione, peraltro, rischia di venire posticipata di uno o due anni come si è visto (6,7).
In assenza di condizioni-chiave a garanzia dei diritti umani e dell’ambiente, la liberalizzazione degli scambi proposta nell’accordo EU-Mercosur rischia di aggravare la concorrenza sleale basata su dumping socio-ambientale. (8) In barba alle promesse della Commissione nel Dialogo strategico sull’agricoltura. (9)
3) Competizione e monopoli
Via Campesina denuncia il tentativo della Commissione di ‘imporre un approccio neoliberista basato sulla concorrenza agli agricoltori. Ciò include i tentativi di corrompere gli agricoltori dell’UE affinché accettino l’accordo offrendo miopi fondi di compensazione per i danni causati dall’accordo.
La visione di ‘competitività’ tra gli agricoltori di tutto il mondo che viene spacciata dalla Commissione non esiste.
Gli agricoltori non saranno mai in grado di competere con i fondi di investimento, le grandi aziende agroalimentari e le aziende di esportazione e importazione di prodotti agricoli che monopolizzano, accaparrano e speculano sui mercati della terra, dell’acqua e della produzione agricola e ricavano enormi profitti da questi Free-Trade Agreement’.
4) #prezzoequo, la priorità inascoltata
‘Gli agricoltori affrontano sfide continue, come prezzi che non coprono i costi di produzione e la crisi delle malattie animali, e mentre la Commissione europea ha fatto infinite promesse, le sue azioni dimostrano che è disposta ad abbandonare gli agricoltori per proteggere altri interessi.
Abbiamo bisogno di prezzi e condizioni equi per coltivare cibo per sfamare le persone, e questo FTA renderà tutto ciò impossibile’ (Andoni García Arriola, ECVC, comitato di coordinamento). La protesta degli agricoltori è perciò prevista anche a Rio de Janeiro, al summit del G20, assieme alle organizzazioni contadine di Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay.
5) Via Campesina, le richieste
Le richieste di ECVC (European Coordination Via Campesina) sono quindi:
– fine agli accordi di libero scambio e alla concorrenza sleale, con interruzione definitiva dei negoziati EU-Mercosur;
– riforma immediata della Unfair Trading Practices Directive (EU) No 2019/633, per inserire l’acquisto di prodotti agricoli al di sotto dei prezzi di produzione nella lista nera delle pratiche sempre vietate; (10)
– regolamentare i mercati attraverso la Common Market Organization, nell’ambito della PAC, per garantire prezzi minimi, prezzi minimi di entrata per le importazioni e regolamentazione dei volumi;
– garantire un bilancio sufficiente e una distribuzione equa degli aiuti della PAC per consentire una transizione praticabile verso l’agroecologia e pratiche sostenibili.
#Égalité
Dario Dongo
Note
(1) ECVC, FUGEA and civil society demand an end to the EU-Mercosur FTA in Brussels. 7.11.24 https://tinyurl.com/3put2kba
(2) Dario Dongo, Giulia Torre. UE – Mercosur, accordo tossico sul commercio. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.7.19
(3) Dario Dongo. The tentacles of finance on food sovereignty and our food. FT (Food Times). March 31, 2024
(4) Dario Dongo. Operation fractious meat. Reflections on globalization, food security and rights. FT (Food Times). March 26, 2017
(5) Dario Dongo. Brazil, land grabbing and deforestation for Ferrero and Big Food’s ‘sustainable’ palm oil. Open letter. FT (Food Times). May 22, 2023
(6) Dario Dongo. Deforestation Regulation. Due diligence on critical raw materials kicks off. FT (Food Times). July 19, 2023
(7) Dario Dongo. Operation fractious meat. Reflections on globalization, food security and rights. FT (Food Times). March 26, 2017
(8) Dario Dongo, Alessandra Mei. Agricoltura, stop agli accordi di libero scambio senza condizioni. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.5.24
(9) Dario Dongo. Strategic dialogue on the future of agriculture in the EU. FT (Food Times). September 8, 2024
(10) Si veda il paragrafo 2.A (#fairprice) nel precedente articolo di Dario Dongo. Peace, Land and Dignity. Our movement in the 2024 European elections. FT (Food Times). March 14, 2024
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.