La società civile denuncia le rapine delle terre (land grabbing) e le deforestazioni tuttora in corso, in Brasile, per produrre l’olio di palma ‘sostenibile’ destinato a Ferrero e altri colossi dell’industria alimentare globalizzata. Nestlé, PepsiCo, Kellogg’s, Mars, Danone e Langnese tra gli altri.
Il colonialismo ha avuto rari momenti di tregua, nel silenzio di tomba del mainstream media. Così in America Latina, come in Africa e Sud-Est asiatico, tuttora proseguono rapine delle terre ed ecocidi. E i ruralistas e i fazendeiros – nel distruggere comunità locali, persone ed ecosistemi – ora si avvalgono addirittura di certificazioni false e greenwashing.
Esprimiamo solidarietà al più grande movimento dei lavoratori senza terra – MST, promotore dell’iniziativa – e diciamo Basta! al land grabbing e le deforestazioni in Brasile (e non solo)! Sì alla democrazia, alla distribuzione equa delle terre e a un’ecologia di cura radicale! #Buycott! Ecco perché.
1) ‘Contro la distruzione ‘sostenibile’ della foresta pluviale e le persone che la abitano’. Lettera aperta
Il Movimento dei lavoratori Senza Terra (MST) ha pubblicato una lettera aperta, il 13 maggio 2023, co-firmata da intellettuali, scrittori e artisti di tutto il mondo. Per denunciare la pratica del greenwashing in Brasile da parte dell’azienda Agropalma e dei colossi industriali alimentari che da essa acquistano olio di palma. (1) Il regista svizzero Milo Rau, frattanto, rappresenta gli abomini di land grabbing e deforestazioni nello spettacolo teatrale ‘Antigone in Amazzonia’. (2)
Noi coltiviamo la terra e la terra coltiva noi
(Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra, MST)
Il 13 maggio è un giorno rivoluzionario. In tale data, nel 1888, fu ufficialmente abolita la schiavitù in Brasile. 80 anni più tardi, dalle barricate di Parigi, viene proclamato lo sciopero generale contro il grande capitale. Ma gli ideali di libertà, rispetto delle persone e dell’ambiente, equa distribuzione delle risorse sono crollati in un sistema neoliberista di globalizzazione dello sfruttamento.
2) Colonialismo e neocolonialismo
Durante la colonizzazione dell’America Latina, i popoli indigeni sono stati derubati non solo della loro libertà e cultura, ma anche della loro terra e di milioni di vite. Più della metà della terra agricola dell’America Latina è ancora di proprietà dell’1% della popolazione. Soia, olio di palma e carni bovine sono i prodotti di enormi monocolture dominate da grandi aziende che controllano la produzione agricola primaria dalla semina alla vendita.
Nel solo Brasile, oggi la coltivazione di soia e mais occupa una superficie pari al doppio di quella del Portogallo, con buona pace anche alla biodiversità. Mentre rapine delle terre (land grabbing), deportazioni forzate la deforestazione e lo sfollamento in Brasile vanno di pari passo con la produzione industriale di massa. (3) Le comunità quilomboloa (fondate dai discendenti di persone ridotte in schiavitù) e i piccoli agricoltori vengono sfruttati, sfollati e persino uccisi.
3) Omicidi di attivisti ed esponenti delle comunità locali
MST, il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra – impegnato dagli anni ‘80 per una riforma agraria popolare e un’agricoltura ecologica – è finora riuscito a garantire l’accesso alla terra a più di 400.000 famiglie in Brasile. Ed è stato perciò criminalizzato e combattuto dalle industrie agroalimentari brasiliane.
Ogni anno decine di attivisti muoiono o scompaiono senza lasciare traccia. Secondo le statistiche, il Pará, uno Stato brasiliano in gran parte coperto dalla foresta dell’Amazzonia, registra il più alto numero di omicidi politici al mondo. In nessun’altra regione del pianeta scompaiono così tanti attivisti e guerrieri del clima, uccisi dalle milizie dei proprietari di monocolture, i fedelissimi di Jair Bolsonaro (4,5,6).
Questi attivisti si battono per tutti noi, poiché in Amazzonia (Brasile) si decide il futuro del pianeta. A favore o contro:
– il land grabbing per la produzione di soia, olio di palma e carni bovine,
– la deforestazione della foresta primaria più estesa del pianeta,
– un’agricoltura ecologica e umana, anziché inondata da pesticidi e agrotossici (7,8).
4) (In)sostenibilità certificata
Le certificazioni non obbligatorie relative alla ‘sostenibilità’ dovrebbero garantire una produzione non violenta e rispettosa dell’ambiente di olio di palma, soia, carne bovina e molti altri prodotti. Grazie a questo sistema di certificazione, ‘Ferrero (Nutella) in particolare è considerata la prima della classe in termini di sostenibilità. Collabora con il WWF e si impegna con dichiarazioni auto-referenziali nella tutela dell’ambiente. (9)
L’unico problema è che tutte queste iniziative ed etichette sono semplicemente esempi di greenwashing neoliberista! Innumerevoli studi dimostrano che dietro queste ‘green labels’ si nascondono crimini contro la natura e gli esseri umani. Agropalma, la più grande azienda brasiliana di olio di palma – operante nello stato amazzonico del Pará e fornitrice di 20 produttori alimentari internazionali, tra cui Ferrero (Nutella), Nestlé, PepsiCo, Kellogg’s, Mars, Langnese e Danone – è l’esempio più cinico’.
4.1) Green labels e greenwashing
‘Agropalma è certificata con un totale di 10 marchi internazionali per la coltivazione biologica, equa e sostenibile, tra cui il marchio biologico dell’UE (EU Organic Production Regulation) e RSPO (Roundtable for Sustainable Palmoil)’. (10) ‘Il marchio RSPO, ad esempio, è presieduto da un dirigente del gruppo Unilever, che con 1,4 milioni di tonnellate all’anno è il maggior consumatore di olio di palma al mondo!’ Ed è ‘curioso’ – un eufemismo – che un recente rapporto di WWF (2020) sui più voraci acquirenti di di olio di palma abbia omesso di riferire i dati di un suo storico utilizzatore come Unilever (11,12).
‘Le monocolture di Agropalma non sono solo il risultato dell’accaparramento coloniale, ma anche dell’appropriazione illegale di terre statali e dell’espulsione dei piccoli proprietari indigeni. Decine di migliaia di ettari di terra del produttore di olio di palma sono già stati annullati dai tribunali brasiliani, come riportano i media brasiliani‘.
Mentre la Commissione europea ha appena lanciato la sua ultima campagna contro il greenwashing e Nutella continua a sbandierare le sue etichette non valide, avvocati brasiliani e ONG internazionali denunciano violenze, violazioni dei diritti umani e condizioni di lavoro precarie nelle piantagioni certificate. A più di 500 anni dall’invasione dell’America Latina, l’economia e la politica continuano a fare quello che hanno sempre fatto: unire il massimo profitto con minime concessioni alla salute del pianeta e dei suoi abitanti, mascherate da una cinica retorica della ‘sostenibilità’.
5) Le richieste della società civile
Insieme al Movimento dei lavoratori senza terra brasiliani MST, portiamo avanti le richieste e iniziative che seguono.
5.1) Verifica immediata delle certificazioni
‘Chiediamo al governo brasiliano e alle agenzie governative di garantire il rispetto dei diritti umani nelle piantagioni di Agropalma e di chiarire la situazione legale dei territori del Pará. Inoltre, l’intero sistema di certificazione deve essere rivisto.
Marchi ideati, controllati e assegnati da associazioni di stakeholders: più assurdo di così non si può! Chiediamo all’UE di porre fine alla sua vuota retorica (13) e di compiere finalmente i passi politici e legali necessari per sostenere la società civile globale’ (14,15).
5.2) Boicottaggio contro Ferrero e tutte le altre industrie coinvolte
‘Negli ultimi anni, Ferrero, Nestlé, Danone, Unilever e altri si sono presentati come i migliori della classe quando si tratta di agricoltura sostenibile ed equa. In realtà, però, sono i migliori solo quando si tratta di greenwashing. I nostri cioccolatini e coniglietti di cioccolato, il nostro cioccolato Kinder e la Nutella nel nostro panino mattutino sono legati a violazioni dei diritti umani, all’accaparramento di terre e al degrado ambientale, sia in America Latina che in Asia o in Africa. Chiediamo il boicottaggio immediato di tutti i prodotti dei clienti di Agropalma e di altre grandi industrie agroalimentari’.
5.3) Insieme per un’agricoltura indipendente
‘Agropalma e i suoi clienti sono solo due esempi particolarmente disumani di un sistema globale di truffe con etichette: la finzione neoliberale della produzione industriale sostenibile. Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale. Smettiamo di acquistare prodotti di aziende transnazionali.
Non abbiamo bisogno di un sistema economico che non attua l’assolutamente necessario stop alla deforestazione, ma che invece si arricchisce ritardandola con false etichette, accordi sulla CO2 e foreste private protette, non è il sistema di cui abbiamo bisogno. Chiediamo un cibo veramente cooperativo, etico e biologico‘.
5.4) Cambiamento radicale del sistema
‘Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo determinare il modo in cui la storia continua. Insieme, poniamo fine ai crimini del colonialismo contro le persone e la natura. Uniamo le forze per combattere l’industria miliardaria del greenwashing.
Giustizia sociale e protezione del clima vanno di pari passo. Sosteniamo il Movimento dei lavoratori senza terra MST nella sua lotta per una vera riforma agraria. Impegniamoci per un cambiamento radicale del sistema – non è troppo tardi.
Fermiamo la svendita certificata del nostro pianeta! Riforma agraria ora! Contro il greenwashing neoliberista! Per un’economia di cura radicale! Firmiamo la Dichiarazione del 13 maggio per un’economia globale ecologica, umana e giusta!’ (17)
Dario Dongo
Note
(1) ‘Contro la distruzione ‘sostenibile’ della foresta pluviale e le persone che la abitano’. Maggiori informazioni su https://www.declaration13may.com/declaration/
(2) Milo Rau. Antigone in the Amazon. NT Gent. https://www.ntgent.be/en/productions/antigone-in-the-amazon
(3) Dario Dongo, Isis Consuelo Sanlucar Chirinos. Land grabbing e deforestazioni in Brasile, le barbarie proseguono. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.5.22
(4) Dario Dongo, Giulia Torre. Sangue indigeno a cena? Buycott. Égalité. 24.10.19
(5) Elena Bosani. L’agrobusiness brasiliano. Ecocidio e genocidio del popolo indigeno. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.7.22
(6) L’ultimo omicidio di un capo indigeno in Amazzonia è stato commesso pochi giorni dopo la pubblicazione della lettera aperta. V. Indigenous chief shot in head in Brazil’s ‘palm oil war’ region; crisis group launched. Farmlandgrab. 16.5.23 https://www.farmlandgrab.org/post/view/31556
(7) Dario Dongo. Brasile, alle deforestazioni si aggiunge l’ecatombe da pesticidi. Insostenibile accordo UE-Mercosur. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.4.21
(8) Dario Dongo. Brasile, cataclisma pesticidi. #Buycott soia OGM e olio di palma. Égalité. 10.8.19
(9) Dario Dongo, Giulia Torre. Olio di palma, Ferrero, sostenibilità. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.7.18
(10) Dario Dongo. Olio di palma insostenibile, la carica dei 101. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.12.22
(11) Dario Dongo. Olio di palma nei cibi, dove si trova e come evitarlo. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.10.20
(12) Dario Dongo. Congo, olio di palma e colonialismo. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.11.18
(13) Dario Dongo. Green Claims Directive, la debole proposta di Bruxelles contro il greenwashing. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.3.23
(14) Il c.d. Deforestation Regulation, approvato dal Parlamento europeo in prima lettura il 19 aprile 2023 e dal Consiglio il 16 maggio 2023 (v. note 15,16) – a sua volta prevede un colpo di spugna sulle deforestazioni anteriori al 31 dicembre 2020. V. Dario Dongo. Due diligence e deforestazioni, stop alle importazioni di derrate insostenibili. Proposta di regolamento UE, l’ABC. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.3.22
(15) European Parliament legislative resolution of 19 April 2023 on the proposal for a regulation of the European Parliament and of the Council on making available on the Union market as well as export from the Union of certain commodities and products associated with deforestation and forest degradation and repealing Regulation (EU) No 995/2010 (COM(2021)0706 – C9-0430/2021 – 2021/0366(COD)) https://bit.ly/41Xx3I2
(16)Council adopts new rules to cut deforestation worldwide. https://bit.ly/3Ow6CWV Press release. 16 May 2023
(17) La lettera aperta del 13 maggio, a firma del MST (Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra) è stata realizzata con il contributo del comitato di esperti indipendenti composto da:
-Rodrigo de Almeida Muniz, Universidade Federal do Sul e Sudeste do Pará – UNIFESSPA
-Wolfgang Kaleck, avvocato per i diritti umani, Berlino
-Amintas Lopes da Silva Júnior, Universidade Federal do Sul e Sudeste do Pará – UNIFESSPA
-Christophe Marchand, avvocato, Bruxelles
-Milo Rau, regista di ‘Antigone in Amazzonia’
-Klaus Schenk, attivista, Rettet den Regenwald e. V.
I primi sostenitori:
-Alberto Acosta, politico, Ecuador
-Giorgio Agamben, filosofo, Italia
-Yann Arthus-Bertrand, fotografo, Francia
-Geneviève Azam, economista, Francia
-Jérôme Baschet, storico, Francia
-David Van Reybrouck, autore, Belgio
-Sibylle Berg, autrice, Svizzera
-Julian Boal, autore, Brasile
-Noam Chomsky, filosofo e attivista, USA
-Alain Damasio, scrittore, Francia
-Angela Davis, filosofa e attivista, Stati Uniti
-Philippe Descola, antropologo, Francia
-Anuna De Wever, attivista per il clima, Belgio
-Cyril Dion, autore e regista, Francia
-Geoffroy de Lagasnerie, filosofo politico, Austria
-Brian Eno, artista, Gran Bretagna
-Didier Eribon, sociologo, Francia
-Annie Ernaux, autrice, Francia
-Malcolm Ferdinand, filosofo, Francia
-Léna Lazare, attivista, Francia
-Adèle Haenel, attrice, Francia
-Donna Haraway, filosofa scientifica, USA
-Srecko Horvat, filosofo, Croazia
-Rahel Jaeggi, docente di filosofia pratica, Germania
-Elfriede Jelinek, autrice, Austria
-Ailton Krenak, filosofo, Brasile
-Kim de l’Horizon, autore, Svizzera
-Tom Lanoye, autore, Belgio
-Édouard Louis, autore, Francia
-Billy MacKinnon, autore e produttore, Scozia
-Nastassija Martin, antropologa, Francia
-Robert Menasse, autore, Austria
-Robert Misik, autore, Austria
-Baptiste Morizot, filosofo, Francia
-Chantal Mouffe, filosofa politica, Belgio
-Adolf Muschg, autore, Svizzera
-Olga Neuwirth, compositrice, Austria
-Fatima Ouassak, filosofa politica, Francia
-Anja Plaschg (Soap&Skin), cantante, Austria
-Carola Rackete, attivista, Norvegia
-Milo Rau, regista, Belgio
-Tiago Rodrigues, regista, Francia
-Fabian Scheidler, filosofo, Germania
-Vandana Shiva, attivista, India
-Ece Temelkuran, giornalista, Turchia
-Theodoros Terzepulos, regista, Grecia
-Ilya Troyanov, autore, Germania
-Luc Tuymans, artista, Belgio
-Yanis Varoufakis, economista e politico, Grecia
-Gisèle Vienne, regista, Francia
-Harald Welzer, sociologo, Germania
-Cornel West, filosofo, Stati Uniti
-Jean Ziegler, sociologo, Svizzera
-Slavoj Zizek, filosofo, Slovenia
In collaborazione con:
Rettet den Regenwald e. V.
Attac Francia
Le anime della terra
IIPM (International Institute for Political Murder)
ZAD Notre-Dame des Landes.

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.