Il bilancio di sostenibilità – uno degli impegni ora più diffusi presso le industrie alimentari italiane – può assolvere a ben altri obiettivi rispetto a comunicazione e marketing, nelle prospettive di ESG e due diligence. Un approfondimento.
1) Bilancio di sostenibilità. Contesto
L’idea di rendere conto delle interazioni favorevoli di un’organizzazione con la comunità e l’ambiente esterno risale ai tempi della c.d. Corporate Social Responsibility (CSR). I colossi dell’industria finanziaria, nell’ultimo quarto di secolo, hanno così provato a tinteggiare di verde – o di sociale – i marchi più noti. Questo paradigma è tuttavia annegato nel greenwashing che tuttora caratterizza la gran parte dei ‘bilanci’ di CSR, come si è visto (1,2,3).
L’assetto societario può venire a sua volta adattato agli obiettivi socio-ambientali che integrino quelli di profitto. Trasformare una società in società benefit (anche in vista della certificazione B-Corp) è l’operazione più semplice, almeno in apparenza. L’Italia tra l’altro è stato il primo Paese UE ad avere introdotto questa opportunità, mediante riforma del codice civile (4,5). Il rischio di sopravvenienze passive legate al greenwashing rimane peraltro una criticità ampiamente sottovalutata, a dispetto di pur rare ma esemplari sanzioni (6).
2) ESG (Environment, Social, Governance)
Il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), reg. UE 2019/2088, obbliga gli operatori del mercato finanziario e assicurativo a fornire informazioni trasparenti sui prodotti di investimento che:
– promuovano caratteristiche ambientali o sociali (art. 8),
– vengano presentati come ‘investimenti sostenibili’ (art. 9). (7)
Gli investimenti finanziari non possono prescindere dall’applicazione di ‘prassi di buona governance’ e ‘norme tecniche di regolamentazione’ da parte delle imprese destinatarie. Le quali devono a loro volta comunicare i c.d. ‘fattori di sostenibilità’ – ‘le problematiche ambientali, sociali e concernenti il personale, il rispetto dei diritti umani e le questioni relative alla lotta alla corruzione attiva e passiva’ – e la gestione dei relativi rischi (art. 2, punti 22,24).
2.1) Investimenti sostenibili
Il reg. UE 2019/2088 riferisce gli investimenti sostenibili ai due ambiti di attività economiche che contribuiscano a:
a) ‘un obiettivo ambientale, misurato, ad esempio, mediante indicatori chiave di efficienza delle risorse concernenti
– l’impiego di energia e l’impiego di energie rinnovabili,
– l’utilizzo di materie prime e di risorse idriche e l’uso del suolo,
– la produzione di rifiuti,
– le emissioni di gas a effetto serra nonché -l’impatto sulla biodiversità e l’economia circolare’,
b) ‘un obiettivo sociale, in particolare un investimento che
– contribuisce alla lotta contro la disuguaglianza, o che
– promuove la coesione sociale, l’integrazione sociale e le relazioni industriali, o
– un investimento in capitale umano o in comunità economicamente o socialmente svantaggiate.
A condizione che tali investimenti non arrechino un danno significativo a nessuno di tali obiettivi e che le imprese che beneficiano di tali investimenti rispettino prassi di buona governance, in particolare per quanto riguarda strutture di gestione solide, relazioni con il personale, remunerazione del personale e rispetto degli obblighi fiscali’ (SFDR, articolo 2.17).
3) Corporate Sustainability Reporting
Corporate Sustainability Reporting è il nuovo significato dell’acronimo CSR, introdotto il 21.4.21 nella proposta di direttiva UE sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese. In riforma della Non-Financial Reporting Directive (NFRD), dir. 2014/95/UE. (8) La nuova proposta:
– estende l’ambito di applicazione a tutte le imprese e società quotate sui mercati regolamentati (microimprese escluse),
– introduce l’obbligo di seguire gli EU sustainability reporting standards, in via di elaborazione, (9) nella stesura del ‘bilancio di sostenibilità’,
– prescrive gli audit sui rendiconti,
– prevede la registrazione digitale dei report, in vista del capital markets union (CMU). (10)
4) Tassonomia
La ‘finanza sostenibile’ è poi soggetta ai limiti definiti nel reg. UE 2020/852, c.d. ‘regolamento tassonomia’. Ove si definisce appunto la tassonomia delle attività economiche considerate sostenibili, tenuto conto del c.d. European Green Deal e dei Sustainable Development Goals (SDGs). (11)
Gli obiettivi ambientali indicati nel Taxonomy Regulation attengono alla mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine, la transizione verso un’economia circolare, la prevenzione e controllo dell’inquinamento. (12)
5) ESG e Due diligence, lavori in corso
La filiera agroalimentare è altresì considerata sia nello schema di direttiva UE sulla Corporate Sustainability Due Diligence ESG, (13) sia nella proposta di regolamento UE sulla due diligence nelle supply-chain di palma, soia, caffè, cacao e legname. (14) Entrambi i progetti normativi aspirano a garantire la sostenibilità socio-ambientale delle filiere critiche attraverso obblighi di rendicontazione e responsabilità dei loro protagonisti economici.
Questo approccio è a ben vedere coerente ai Guiding Principles on Business and Human Rights’ (2011), nel programma-quadro ‘Protect, Respect and Remedy’ delle Nazioni Unite. Oltreché con le OCSE Guidelines for Multinational Enterprises (2011), con apposita declinazione sulle filiere agroalimentari (15) e il lavoro minorile.
6) Conclusioni provvisorie
Il greenwashing ha le ore contate per le imprese con interesse, anche solo potenziale, a potersi rivolgere al mercato finanziario (che include investitori istituzionali e fondi pensione). Espone gli operatori a rischi crescenti di class action e sanzioni draconiane sui vari mercati (es. UK, USA. V. note 16,17), nonché a quelli di venire esclusi dalle vendors’ list di clienti strategici e subire danni anche gravi alla reputazione.
La strategia dovrebbe essere perciò coerente ai requisiti delle norme internazionali applicabili e coinvolgere tutte le funzioni dell’impresa. In una prospettiva di medio-lungo termine che di per sé non postula maggiori costi, quanto piuttosto una diversa allocazione delle risorse. Affinché la sostanza preceda la forma e i fatti – magari garantiti da blockchain pubblica e incorruttibile (18) – confermino le parole.
La nostra squadra FARE è a disposizione di chi intenda intraprendere questo percorso.
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo. Expo 2015 Milano, marchi e sostenibilità. In cerca di un nuovo paradigma, dalla CSR alla CSV? GIFT (Great Italian Food Trade). 18.3.16,
(2) Dario Dongo. Coca-Cola, falsa propaganda su salute e benessere rivolta ai teenager. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.12.19,
(3) Dario Dongo. Coca-Cola, obesità e diritto all’acqua. Studio scientifico. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.7.20,
(4) Dario Dongo. Wiise srl società benefit, la Relazione di impatto 2019. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.8.20,
(5) Configurazioni più complesse prevedono invece il trasferimento di asset societari a fondazioni e altri enti di terzo settore, spesso costituiti ad hoc con dichiarati obiettivi filantropici e importanti benefici fiscali
(6) Dario Dongo, Giulia Caddeo. Biodiesel da olio di palma, Antitrust condanna ENI. Égalité, 8.2.20,
(7) Reg. UE 2019/2088, relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. Testo consolidato al 12.7.20 su https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex%3A32019R2088
(8) Proposta di direttiva che modifica la direttiva 2013/34/UE, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e il regolamento (UE) n. 537/2014 per quanto riguarda la comunicazione societaria sulla sostenibilità
(COM/2021/189 final). https://bit.ly/3PjIX9E
(9) Commissione europea. Reports on development of EU sustainability reporting standards. https://bit.ly/3oeBjBG
(10) European Commission. Capital markets union 2020 action plan: A capital markets union for people and businesses. https://bit.ly/3ctyN7C
(11) EC. EU taxonomy for sustainable activities. https://bit.ly/3B3Hyjc
(12) Gli ‘ambientalisti’ si sono battuti invano per escludere il gas naturale e l’energia nucleare dalla tassonomia UE. Non altrettante voci sono state spese su armi pesanti e ordigni nucleari. V. Erik Assadourian. Nukes Are Environmentalists’ Problems Too. Earth Island. 22.4.22, https://bit.ly/3ofQnPu
(13) Dario Dongo. Due diligence ed ESG, sostenibilità sociale e ambientale delle imprese, la proposta di direttiva UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.4.22,
(14) Dario Dongo. Due diligence, il progetto di direttiva UE sulle responsabilità socio-ambientali nella catena del valore. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.7.21,
(15) Dario Dongo. FAO, la Cina al comando. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.6.18,
(16) Dario Dongo, Giulia Orsi. Green claim vs greenwashing e pubblicità ingannevole, linee guida dell’Antitrust in UK. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.21,
(17) U.S. District Court – Southern District of California. Renee Walker v. Nestle Usa Inc. Case No. 3:19-cv-723-L-DEB. Class action. Order denying defendant’s motion to dismiss. 28.3.22, https://bit.ly/3zfhhx5
(18) Dario Dongo. Blockchain pubblica e filiera agroalimentare, sostenibilità per chi produce e chi consuma. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.2.21.
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.